di MOWA
Quanti sono gli italiani che credono che la Lega sia un partito serio? Ma soprattutto, quanti sono gli italiani che sono convinti che questo partito (insinuatosi dopo che fu posta la questione morale da parte del P.C.I. di Enrico Berlinguer e a seguito delle indagini di Tangentopoli), sia immune dagli scandali e creda nella purezza degli ideali dei propri militanti in quanto refrattari al richiamo del denaro?
Beh!, in ambo i casi, molte persone dovrebbero rinfrescarsi la memoria e dare una scorsa alle notizie di cronaca degli ultimi anni perchè le vicende giudiziarie finite con condanne di appartenenti alla Lega (Nord e sua “evoluzione”… ) sono tantissime… (partendo, tra l’altro, dai padri fondatori), per non parlare, poi, di quelle in itinere degli ultimi periodi dell’ascesa leghista, che aumentano visibilmente a vista d’occhio.
Un partito che, agli esordi, si sbracciava in Parlamento a sventolare nodi scorsoi nei confronti degli altri onorevoli e che, ora, sembra aver subito una lobotomia tanto da dimenticare e, somigliare, ne più ne meno, a quei partiti che accusava di indecente immoralità e ladrocinio.
Un partito il cui attuale leader, Matteo Salvini, dichiara retoricamente ai giornalisti, che ha “60 milioni di figli, se gli italiani hanno fame devo dargli da mangiare” e dimentica (?!) quello che disse l’ex tesoriere del partito, Stefano Stefani, in un’intervista video a Repubblica, e cioè che i 49 milioni di euro, “soldi del partito? Spesi in prostitute”, “sono stati spesi perché avevamo un mucchio di puttane in giro e noi avevamo sempre l’uccello duro”.
Cosa, quella dei 49 milioni di euro, detta in diverse occasioni anche dalla ex segretaria di Bossi e mai smentita; nessuno, tra l’altro, ha mai intentato causa contro chi affermava ciò. Ma, come si dice in questi casi, è meglio attendere che le persone dimentichino piuttosto di sollevare un polverone giudiziario che potrebbe diventare compromettente e/o rivelatore.
Il problema dei soldi sottratti agli italiani (49 milioni di euro), però, è ancor piccola cosa rispetto al danno fatto negli anni di governo insieme a Berlusconi e, oggi, il danno continua, infatti, lo stanno arrecando a questo popolo di smemorati.
Vogliamo parlare di politiche ambientali al Nord Italia dove sono state fatte, invece, politiche permissive rispetto alle coltivazioni con prodotti chimici insani (fitofarmaci e fertilizzanti addirittura al 95%) che fanno ammalare la popolazione? Oppure, vogliamo parlare dei non controlli sui rifiuti che hanno prodotto diossina in Lombardia e in molte altra regioni governate da decenni dal centro-destra (Lega inclusa)?
Vogliamo parlare, anche, della politica filocapitalistica degli attuali governanti (Lega e M5S) che non mettono in conto il benché minimo progetto per un futuro più salubre per la stessa popolazione benchè si sia riscontrato che tale sottovalutazione provochi un disservizio perchè l’inquinamento colpisce maggiormente il Nord (per il 65% del totale) e che nel solo “2005 il numero di decessi attribuibili all’inquinamento è stato, rispettivamente, 34.552 per il PM 2.5, 23.387 per l’NO2 e 1.707 per l’O3, nel 2010 si è osservata una forte diminuzione per il PM 2,5 (21.524) e l’NO2 (11.993), soprattutto per le ridotte emissioni dovute alla recessione economica, mentre nel 2020, nonostante i miglioramenti tecnologici e le politiche adottate, si ha uno scenario tutt’altro che migliorato rispetto a dieci anni prima (28.595 morti per PM2,5, 10.117 per NO2)”.
Una pessima politica porta non solo a creare diseguaglianze sociali ma anche differenze sul versante della tutela alla salute un esempio è la cattiva distribuzione delle risorse economiche nel settore sanitario dove, guarda caso, esiste una grossa concentrazione di affaristi legati a doppio filo con la massoneria. Quella stessa massoneria che sta spingendo all’annullamento del progetto unificante dei lavoratori sia a livello europeo che mondiale e che, in questo periodo, aizza forme xenofobe, nazionaliste e così via, facendo mancare la visione d’insieme di una progettualità socializzante e solidaristica.