di MOWA
La gravità dei problemi del paese, le minacce sempre incombenti di avventure reazionarie e la necessità di aprire finalmente alla nazione una sicura via di sviluppo economico, di rinnovamento sociale e di progresso democratico rendono sempre più urgente e maturo che si giunga a quello che può essere definito il nuovo grande compromesso storico tra le forze che raccolgono e rappresentano la grande maggioranza del popolo italiano.
Riflessioni sull’Italia dopo i fatti del Cile, Rinascita, 9 ottobre 1973
L’aria che tira in Italia, sotto il profilo politico, diventa, di giorno in giorno, sempre più irrespirabile.
Non passa giorno che non si legga, sulle cronache dei giornali, di cittadini che vengono aggrediti, da soggetti politici afferenti ad organizzazioni della destra fascista. Uno degli ultimi episodi d’aggressione è avvenuta ad un cittadino che esibiva la citazione di (udite! udite!) Gesù Cristo: ‘Ama il prossimo tuo‘ .
Tale squadristica azione ha evidenziato una linea sottile di, probabile, contiguità con alcune figure istituzionali e – visto come sono state sottovalutate dai presenti in loco – , di come tali azioni siano collaterali ad un disegno destabilizzante di ogni forma di collaborazione sui valori della Costituzione.
Ha ragione l’ANPI (e raccolta dal sacerdote don Ciotti), con la richiesta di perseguire e mettere fuorilegge le organizzazioni che non si rifanno ai valori antifascisti della Costituzione insistendo nel chiedere alle autorità competenti di applicare le leggi di questo Stato (Scelba e Mancino) per la messa al bando di siffatte organizzazioni come Casapound, Forza Nuova, ecc. che approfittano della democrazia per poi annientarla. Cosa, tra l’altro, non nuova e già avvenuta in passato sia con il nazismo che con il fascismo quando, dopo le elezioni hanno instaurato la dittatura abolendo sia il suffragio della partecipazione diretta alla cosa pubblica che la consultazione delle elezioni.
L’aver picchiato un cittadino che espone un messaggio di speranza che dovrebbe essere universale a tutti coloro che vivono di disagi e stenti dimostra l’arroganza di una visione élitaria del mondo dove i poveri, per costoro, devono stare con i poveri e, al massimo solo sperare che qualcosa cambi in loro favore, mentre il censo dei nobili deve perseverare e distinguersi dalla totalità del mondo che non ha avuto l’ambire del fare i soldi sulla pelle dei propri simili.
Messaggio, quello di ‘Ama il prossimo tuo’ , di un’etica cristiana che riesce ad accomunare molto più di quanto non sembri con la visione comunista del mondo e che storicamente ha trovato, spessissimo, percorsi comuni (in quello che qualcuno, come Aldo Moro, chiamava “convergenze parallele”) e, che, a ben pensare, hanno fruttato una delle più avanzate, belle, e umane Costituzioni del Mondo.
Precipitazioni di valori umanitari che accaddero anche negli anni ’70 che spinsero l’allora P.C.I. a reagire con la dovuta determinazione, scrivendo titoli della testata del giornale fondato da Gramsci (l’Unità) così siffatte: Un’avanzata del PCI necessaria al paese – sottotitolo – per dar forza ai lavoratori, spezzare i disegni autoritari e per aprire la strada a una profonda svolta democratica… Ma, allora, esisteva una forte opposizione politica organizzata dal più grande partito comunista d’Occidente che era stato in grado di preservare i valori progressivi fondativi della Costituzione ed era in grado di reggere alle bordate contro le prospettive autoritarie che arrivavano da ogni dove (Stati Uniti d’America compresi) pur di mantenere la democrazia e la pace nel Mondo.
Infatti, non era mai successo che alcune azioni deplorevoli come quelle a cui stiamo assistendo oggi avessero così spudorata “licenza” pubblica.
Tutto ciò, deve far riflettere quelle persone perbene se non sia arrivato il momento ed il caso di iniziare a ragionare a rispondere in modo collegiale a questo subdolo antidemocratico autoritarismo e partire per avere un piano comune e coordinato di riscatto sociale. Sarebbe auspicabile costruire, in tutti i luoghi, delle sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer per la ricostruzione del P.C.I. dove convogliarsi in una grande assemblea nazionale dove si programmino parole d’ordine come: pace, lavoro e libertà… in nome e per conto della Costituzione.