di MOWA
Esistono leghisti che non si facciano abbindolare dalla storiella di essere perseguitati da un complotto ordito dai poteri forti perché stanno cambiando le cose? O dobbiamo rassegnarci e credere che esistano grandi affabulatori che, approfittando dell’analfabetismo funzionale di quell’elettorato (e non solo), mungano voti su voti e, pian piano, conducano ad una ingovernabilità che avrà conseguenze da lacrime e sangue?
Un elettorato, quello della Lega, di composizione mista tra voglia di giustizia e desiderio di sfuggire dalle maglie del controllo dello Stato. Un elettorato che si è fatto protagonista, in questi anni, di vicende che sono, paradossalmente, l’ossimoro delle proposte fatte da loro stessi perché, se da un lato vorrebbero più garanzie, dall’altro le vorrebbero vedere eliminate o, quanto meno, limitate al minimo. Come nel caso dell’ottenimento di equità fiscale, e, per raggiungere tutto ciò, si sono affidatii agli sciamani dell’economia come Claudio Borghi Aquilini o il senatore Armando Siri (già condannato per bancarotta fraudolenta e indagato per altri reati) i quali propongono soluzioni come la flat tax che, però, immiserirebbe il Paese e, quindi, buona parte del loro stesso elettorato senza avere nulla in cambio. Anzi, avrebbero povertà a go-go come successo nell‘Illinois dove hanno applicata la flat tax al 4,95% alle persone fisiche e 7% alle imprese con disastrosi risultati che hanno visto lo Stato USA debitore per 148 milioni di $ e le pensioni pubbliche senza copertura economica… Responsabili di quelle politiche sono stati i senatori che, per farsi eleggere, si sono fatti sostenere dalle grandi imprese e, poi, molti sono finiti in prigione per corruzione.
Una deriva populista quella dei leghisti e di tutti quelli che volontariamente o meno la sostengono (Meloni, Berlusconi…) che dovranno chiarire agli italiani l’innaturale connubio tra interessi del paese Italia con quello di paesi esteri che vanno dagli USA alla Russia, passando tra strane compagnie di viaggio che portano, persino, il PD a porre la seguente obiezione (sul loro sito) dal titolo:
“Le nostre domande al ministro dell’Interno
Un difficile rapporto tra diverse forze politiche che, nella finzione (quasi teatrale) di divergenze sugli obiettivi stanno portando ad un malaugurato strappo di relazioni sia nazionali che internazionali e di cui, qualche segnale rivelatore, sta emergendo, si parla, infatti, delle innumerevoli armi (addirittura un missile aria-aria) sorte, come funghi, in alcune abitazioni di esponenti della destra. Tutto ciò non lascia sperare tempi tranquilli ma una apparente calma prima della tempesta.
È, quindi, inconcepibile lasciare che un’organizzazione così compromessa sia libera di produrre politiche para-separatiste di indebolimento dell’unità nazionale attraverso un’autonomia regionale che andrebbe a concretizzare, a breve, il piano voluto dal Club 1001 denominato “Eurotopia” di cui si è già parlato su questo sito.
Per impedire tutto ciò, però, occorre che si mobilitino le forze democratiche e pulite di questo Paese in una sincera alleanza che sappia, nelle legittime differenze, porre come paletto saldo quello della difesa dei valori della Costituzione e che si prefigga, infine, di pretendere una politica europea che non costruisca barriere sia di natura economica, con differenze salariali nei vari Stati dell’unione, che di esigere l’eliminazione dei paradisi fiscali dentro il proprio Continente. Non ultimo, iniziare a richiedere una Costituzione come quella italiana, basata su valori impareggiabili, (benchè osteggiati dal grande capitale), come il lavoro, i lavoratori e una forte giustizia sociale.