di MOWA
Se nel post precedente si soteneva che “abbiamo un Governo che rasenta il patetico, per stare nei limiti della decenza lessicale, e lo manifesta ogni giorno che passa”, questa volta si può asserire, senza ombra di dubbio, che il partito di maggioranza sta offendendo anche agenti delle Forze dell’ordine quando continua a sostenere che non sono coinvolti nelle vicende del loro iscritto Armando Siri, oppure, per la vicenda Lega-Russia…
Infatti, molti sostenitori di quella parte politica dimenticano che coloro che svolgono le indagini sono sì magistrati, ma si avvalgono, per legge, di investigatori di polizia giudiziaria che sono, appunto, appartenenti alle varie Forze dell’ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza…). Quindi, ogni qualvolta che si mette in discussione l’operato dei magistrati si offende, per proprietà transitiva, le varie Forze dell’ordine.
Altro che, da parte del leghista Salvini, indossare divise delle varie categorie dei tutori dell’ordine quando, poi, li si insulta velatamente!
Forze dell’ordine che vengono insultate, quindi, sia dall’esterno che dall’interno ogni qual volta si eccede in quelle che sono le prerogative di legge come nell’ultimo caso accaduto a Roma che ha visto la tragica morte del giovane carabiniere (un ragazzo che operava anche nel sociale e svolgeva il suo lavoro con profonda umanità) dove si depistano (volutamente?) le ricerche dei responsabili dell’omicidio, facendo un grave torto alla necessità degli inquirenti di scoprire come sono andate realmente le cose e dare risposte serie ai famigliari della vittima. Poi, a tutto ciò, si aggiungono (al coro dei bestemmiatori dei social) persone che gioiscono alla morte del carabiniere o, peggio ancora, gli stessi tutori che si lasciano andare in eccessi illegittimi che screditano ulteriormente la funzione istituzionale; quelle discutibili “teste calde” che ragionano più con la pancia che altro e che avrebbero bisogno di essere monitorate dallo Stato per eccesso di zelo.
C’è bisogno di ritornare a quella normalità collettiva dove gli eccessi sia lessicali negativi, che fattuali nel campo sociale (dove, invece dovrebbero produrre più benessere collettivo lavoro, salute, cultura, natura…) vengano contenuti per non provocare ulteriori disagi e paure.
Per realizzare, però, tutto questo, necessita un filtro culturale che fermi gli hater (odiatori) di professione che siedono sulle poltrone del Governo e del Parlamento e che sono il frutto di una malsana interpretazione della democrazia e della Costituzione italiana che, invece, sollecita ad essere solidali e cooperativi. Quindi, si chieda da subito, senza se e senza ma, le dimissioni dei vari ministri che hanno disonorato il proprio ruolo e funzione perché è la stessa Costituzione a prevederlo.