di MOWA
Come cittadini non ci si rassegna a voler, giustamente, mantenere l’Italia un paese con alti valori sia etici che morali rigettando tutti coloro che vorrebbero annullare e oltraggiarla con azioni o gesti offensivi. Così è ricominciata, in alcune località balneari, la contestazione ad uno dei peggiori lacché e detrattori del benessere e della democrazia in Italia.
Nelle scorse ore, si sono consumate scene di violenza gratuita, sia fisica che verbale, nei confronti di chi dissentiva per conto e dentro le regole della Costituzione, manifestando contro chi, invece, negli anni scorsi frequentava chi l’aveva vilipesa e che, ora, con atteggiamento bullistico si rifugia dietro le Forze dell’ordine.
Un ministro, diventato esperto di marketing elettorale, che desidera (sentendosi, probabilmente, Napoleone) passare alla Storia per quello che fa contro i cittadini italiani che sostiene di tutelare ed a cui, invece, al momento, ha “regalato“, solo, decreti sicurezza che penalizzano chi contesta o dissente (anche, a difesa o per avere più lavoro), oppure scardina le più elementari leggi internazionali di garanzia della vita umana (sia in mare che altrove) e che sta portando il Paese nel baratro, per l’inciucio con le altre forze politiche con cui ha formato un Governo che picconerà la Costituzione con la riduzione della rappresentanza in Parlamento come tanto desiderato dalla criminale loggia massonica P2 mentre si profila la realizzazione della spaccatura oggettiva del Paese con l’autonomia regionale differenziata.
Il novello Rasputin, de’ noantri, sta facendo tanta campagna elettorale (pagata dagli italiani) nei suoi beach tour dove chiede che gli vengano consegnati “pieni poteri” per fare chissà quali altre immorali e antidemocratiche scelte.
Non si possono accettare velati ricatti camuffati, da un preteso ritorno alle elezioni che, si sa benissimo che, in realtà, nessuno di loro vuole, per via dei futuri problemi giudiziari finiti o in corso come Russiagate, Savoini, truffa allo Stato…, tutto ciò imbarazza sia il palazzo del Governo che, forse, lo stesso Presidente della Repubblica che, nella sua lettera siglata sul Decreto sicurezza bis, solleva non poche obiezioni.