di MOWA
L’uccello che ha la voce più sgradevole, il pappagallo, è quello che parla meglio. Non si dica che egli non comprende quello che dice. Senza dubbio, ripeterà ciarliero tutto il suo patrimonio di parole per ore ed ore, per il semplice gusto di parlare e per il fatto che sta in compagnia di uomini. Ma entro i limiti delle cose che comprende può imparare anche a capire quello che dice. Si insegnino a un pappagallo delle ingiurie, in modo che si faccia una idea del loro significato (è uno dei sommi piaceri dei marinai che tornano veleggiando dai paesi tropicali); lo si stuzzichi, e si vedrà ben presto che sa far uso dei suoi insulti non meno appropriatamente di un’erbivendola berlinese. Lo stesso si dica per quel che riguarda la richiesta di leccornie. [Friedrich Engels]
La storia contemporanea non cesserà mai di stupire su come certe teorie, che si auto-definiscono opposte, siano, invece, similari e, per alcuni versi convergenti, portando a pessimi o scarsi risultati sul fronte delle conquiste delle classi oppresse.
Questa osservazione la dobbiamo porre necessariamente per quanto accaduto nelle ultime ore sul versante del bombardamento ad opera delle forze statunitensi ai danni dell’Iran con l’uccisione del generale Qassem Soleimani che ha provocato reazioni in tutto il mondo e l’immediata controffensiva (come ritorsione) da parte di quel paese con il lancio di missili a due basi USA, situate sul suolo iracheno, provocando, probabilmente, almeno 80 morti e 200 feriti.
La risposta, via twitter, del presidente Donald Trump lascia basiti i sani di mente e, sicuramente, i famigliari di quei militari deceduti in terra straniera:
«Va tutto bene, è in corso la valutazione dei danni» – «Va tutto bene! Missili lanciati dall’Iran a due basi militari in Iraq. Stiamo facendo una ricognizione dei danni e delle vittime in queste ore. Finora va bene! Abbiamo le truppe più forti e meglio equipaggiate al mondo! Rilascerò una dichiarazione in mattinata».
E come giustamente sollevato dal sindacalista CGIL, Maurizio Landini, il quale considera l’azione di Trump:
“Un crimine di guerra. Un’esecuzione mirata e senza alcuna copertura giuridica internazionale. Un oltraggio al ruolo e alla responsabilità del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, organo responsabile della pace e della sicurezza del pianeta, di cui gli Stati Uniti d’America sono membro permanente”
Si perdono tra le pagine dei quotidiani le varie posizioni politiche dei partiti sulla correttezza o meno della scelta dell’amministrazione americana e che sia stata fatta in chiave strettamente elettorale.
Qui si vuole rilevare, per tornare all’osservazione in premessa, come la strategia politica dell’amministrazione americana sia, anche, la conseguenza dell’egemonia sul fronte europeo, di diverse forze politiche, come osservato nel precedente post di Andrea Montella dal titolo “L’anticomunismo atlantico, in tutte le sue forme, è il vero nemico della pace e della solidarietà tra i popoli”, che fa rilevare come le consonanze siano più univoche sull’obiettivo voluto dagli USA, di quanto non sembri, con lo scopo di indebolire complessivamente la reale forza di contrapposizione allo strapotere dei masso-imperialisti e che ciò potrebbe cessare, solo, con l’apertura di un ampio orizzonte unito per arrestare tale processo degenerativo.
Risulta, anche, molto difficile comprendere, (ad es.) quanto sostenuto dal PC, di Marco Rizzo, le cui tesi partono molto bene al punto 3) “I comunisti devono lottare senza tregua contro unioni e alleanze imperialiste” ma si arenano sugli stessi propositi di Trump e amici quando quest’ultimo sostiene
“Anche l’Italia e altri Paesi starebbero molto meglio senza l’Unione europea. Ma se questi Paesi vogliono rimanere nella Ue, va bene” […] “che in Europa governano persone con le quali è molto difficile negoziare, mentre con me sarebbe tutto più facile: faremmo subito un grande accordo commerciale”
e ritroviamo, anche se con formulazioni diverse, nelle varie parti delle suddette tesi (es. “Unione Europea, al processo che ha condotto alla sua costruzione, alla sua funzione e alle responsabilità delle forze che ne sostengono le politiche”) che stridono con quanto sostenuto nel punto 18) quando si scrive l’importanza della “questione della costruzione del blocco sociale diviene quindi essenziale e richiede la massima azione del partito per la sua realizzazione.” Ossimoro, tra l’altro, ideologico con la decisione di candidare Marco Rizzo nelle liste del Partito Comunista per le elezioni europee. Comprensibile se fatto dalla Lega di Salvini e compari che di servilismo al potere ne hanno fatto bandiera ma di difficile comprensione per chi dice di essere dalla parte degli oppressi e per la loro liberazione dalle catene cultural-ideologiche.