di MOWA
Molte persone che si definiscono di sinistra si stracciano le vesti perché non riescono a far breccia nella classe di riferimento e tentano in tutti i modi di darsi una spiegazione, più o meno sociologica, del fallimento. In questo modo si apre la caccia sul chi ha più responsabilità.
Ci sono coloro i quali attribuiscono le colpe al fatto di non aver analizzato i veri bisogni della “classe lavoratrice” lasciando un alone misterioso ed equivoco; coloro che dicono di non avere difeso a sufficienza i diritti dei lavoratori e che scopriamo essere, invece, dei dispotici capi del personale o, peggio ancora, proprietari d’azienda; coloro che affermano che non si è stati abbastanza nei movimenti, ma di costoro non sappiamo quale lavoro facciano ed inoltre, fanno di tutto per non farlo sapere (pare siano molto vicini ad ambienti della questura), e così via…. Nessuno, però, ha voluto esaminare la questione che alle persone interessa maggiormente: quella morale!
Questione, quella morale, sollevata dal/nel Partito Comunista Italiano negli anni ’80 e che aprì una breccia nel cuore degli italiani che speravano, finalmente, di vedere eliminato il malcostume dilagante nel nostro paese e che diede vita a tangentopoli, premiando il partito con il voto elettorale.
Fu, quello, un momento politico/storico molto importante, perché vedeva il PCI come la vera ed unica alternativa alla Democrazia Cristiana che incarnava il diavolo e l’acqua santa; ora, invece, la cosiddetta sinistra è riuscita a prendere tutti i difetti dei partiti che il PCI combatteva e, per certi versi, a superare i maestri!
Sono diventati, quelli del PD, un guazzabuglio di soggetti e di propositi politici talmente diversi che il partito si potrebbe definire un contenitore di tutto e di niente.
Anche il PD, quindi, come i partiti della maggioranza, ha imparato ad essere immune dalla questione morale (ad esempio quella della doppia appartenenza), infatti, al suo interno, ci sono persone in buona fede politica ed altre (ne hanno scoperte addirittura 4000) che hanno fatto voto di obbedienza eterna alla massoneria, che ben si sa, nulla ha di democratico e, tanto meno, trasparente.
Che sia una strategia?!
La “nuova” sinistra, SeL, ha un leader che è sostenuto, per diventare premier alle prossime primarie del centro-sinistra, personalmente da Gioele Magaldi del Grande Oriente d’Italia Democratico e questo la dice lunga sulla genuinità della cosa. (http://www.grandeoriente-democratico.com/lettera_aperta_n1_al_Fratello_Silvio_Berlusconi_del_26_luglio_2010.html)
Che sia una strategia?!
Il PdCI, benché piccolo, conserva un leader (Oliviero Diliberto) che non ha, ancora, sciolto le riserve sulle sue frequentazioni con il massone Giancarlo Elia Valori – uno dei personaggi più equivoci e pericolosi della storia italiana, con conoscenze “di dittatori di mezzo mondo”, che telefonava frequentemente a Francesco Cossiga, a cellulari e fissi del Ministero dell’Interno, al “super raggruppamento” del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ai cellulari di ufficiali della Guardia di Finanza finiti nel fascicolo di Why Not ed ex socio in un’azienda di Silvio Berlusconi ma anche con Caltagirone, amico di Luigi Bisignani (P2); uno che cena contemporaneamente sia con D’Alema che con esponenti del Bilderberg Club, come Antoine Bernhaim. Tutto ciò è spiegato e documentato molto bene nel libro “Il caso Genchi” di Edoardo Montolli.
Diliberto è un leader di partito con la “passione” bibliofila, che lo porta a condividere, l’Associazione (il termine è appropriato vista la frequentazione) Aldus Club con Dell’Utri. Sì proprio il condannato e sodale di Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri!
Che sia una strategia?!
Il PRC, invece, ha questioni ben più complesse e legate ad una vecchia sinistra demoproletaria che persevera nei vecchi vizi di nanismo intellettual/politico. In questo partito, il cui attuale leader, Paolo Ferrero, che è stato ministro della Solidarietà sociale nel governo Prodi ed aveva nominato la brigatista (sic!) Susanna Ronconi (condannata per due omicidi nel 1974) alla Consulta nazionale per le tossicodipendenze, si sarebbe infilata, imbucata direbbero a Roma visti i vuoti politici, gente che di politica non né ha fatto un servizio per la collettività ma un proprio tornaconto personale, tanto personale che si circonda di ascari per poter progredire nell’ascesa all’interno del partito e/o sindacato. Qualcuno di questi a Milano è stato addirittura capace di sottrarre per anni, facendo dichiarazioni non corrispondenti al suo vero status, la casa popolare, frutto di decenni di battaglie dei comunisti, a chi, rispettoso delle leggi che impongono una graduatoria, ne aveva veramente bisogno. Costui è riuscito, addirittura, a crearsi amicizie tra coloro che avrebbero dovuto condannarlo per l’abuso ed invece si sono scagliati contro chi voleva far luce e chiarezza su tale inqualificabile comportamento.
Si avvicinano a questo partito, anche, avvocati come Giuliano Pisapia che, insieme a Niccolò Ghedini, hanno scelto di difendere i padroni della Marlane (Marzotto) anziché i 40 lavoratori morti per i coloranti tossici, avvocato di De Benedetti, difensore di Scientology (http://www.webalice.it/raffaele.simonetti/archives/MAMMA_MIA%21_Pisapia.html) …e poi si candida come futuro sindaco di Milano per la Federazione della Sinistra!?!
Che sia una strategia?!
Che sia questo il nuovo corso che qualcuno anni fa presagiva?
Che sia anche questa una strategia?!
Se non puoi modificare il tuo avversario politico, sbalordiscilo: diventa come lui!
da: http://iskra.myblog.it/archive/2010/08/20/dens-dŏlens-4.html