di MOWA
“Gli scioperi, il boicottaggio, il parlamentarismo, la manifestazione, la dimostrazione: tutte queste forme di lotta sono buone come mezzi che preparano e organizzano il proletariato. Ma nessuno di questi mezzi è atto a distruggere l’ineguaglianza esistente. È necessario concentrare tutti questi mezzi in un mezzo principale e decisivo, è necessario che il proletariato insorga e conduca un attacco decisivo contro la borghesia, per distruggere dalle fondamenta il capitalismo. Questo mezzo principale e decisivo è precisamente la rivoluzione socialista.”
(Iosif Vissarionovič Džugašvili – Stalin)
Il paese Italia sta vivendo momenti difficili per la prosecuzione delle regole democratiche e a testimoniarlo sono le precarie resistenze delle varie individualità che faticano ad organizzarsi e/o dare senso compiuto ai loro meritevoli sforzi di resistenza per la conservazione della Costituzione sociale delle sue leggi. Difficoltà sicuramente dovute alla scomparsa, nel 1991, del P.C.I. che era in grado di fare una barriera culturale (come intellettuale collettivo) all’ingordigia dei capitallsti sempre alla ricerca di gonfiare le proprie tasche.
Una tragica amarezza che, se non ripresa consapevolmente dalla popolazione civile con la dovuta autorevolezza, rischia di finire sulla graticola dei vari faccendieri che si sono riciclati come politici nelle varie formazioni rimaste nel Parlamento dopo aver distrutto le varie Istituzioni che reggevano il precario equilibrio democratico.
Testimonianze viventi degli ultimi decenni di costoro le troviamo tra parlamentari, senatori, ministri consiglieri, assessori, ecc. con il solo scopo precipuo di fare cassa pro domo loro alla faccia dei creduloni che spendono discussioni interminabili che non portano da nessuna parte perché non formalizzati in organizzazione strutturata con il principio della parità di diritti, con regole scritte sulla pietra e che siano l’esatto opposto di quelle proposte dai faccendieri attuali; ovverosia, una piramide capovolta dove la base sta al vertice.
Quella “base” che imponga (verbo, volutamente, attribuente a responsabilità) di nuovo il rispetto e si opponga a tale prefigurazione antidemocratica, come hanno insegnato secoli di storia del genere umano, onde evitare la capitolazione, anche se sotto le mille forme borghesi, da schiavi a merci e che, solo i comunisti, hanno saputo e possono garantire come dimostrato di saper sviluppare nelle premesse della Costituzione (del 1948) mentre quei “faccendieri” ne hanno impedito la progressione democratica ritoccandola in continuazione o non applicandola.
Una progressione democratica che si è saputa conservare, grazie allo scomparso P.C.I., che ha evitato (fino a quando lo hanno fatto implodere), la terribile fine a cui ci si deve, come oppressi, giustamente, ribellare prima di venire “ingabbiati” in finte libertà per, poi, scoprire di essere in dorate gabbie proposte e gestite da capitalisti ridipinti, magari, da buonisti o filantropi e che, oggi, assumono dimensioni insopportabili.
Tutto ciò, portato avanti da molti prezzolati attori, in primis, economisti che hanno preso il sopravvento anche in ambito culturale in zone che avrebbero dovuto essere franche, come quelle dei partiti comunisti, squassando le opportunità di riscatto degli oppressi di scegliersi in autonomia (come classe sociale) un avvenire rigoglioso e prospero.
Economisti (es. Keynes portato in palmo di mano teorica dai vari Bertinotti, Napolitano, Ferrero, Landini…) che avevano (hanno) un odiato rapporto con gli “ultimi” di questa Terra arrivando, persino, a speculare in Borsa nei momenti di crisi economica, dando l’indice di come gli importasse del destino di chi vorrebbe un benessere generalizzato e sereno.
Economisti, quindi, che hanno fatto da “trade unions” ai loro referenti culturali (i capitalisti) portando al fallimento interi Stati e mettendo sul lastrico intere generazioni.
Cosa che, se non verrà arrestata per tempo, provocherà quello che successe negli anni dei secoli precedenti con caos e disordini; disordini che vennero, sempre, gestiti da chi aveva mezzi economici, militari, personali… per governare la voluta destabilizzazione come ci ricordano i Fasci del prezzolato Benito Mussolini. Instabilità che viene provocata e governata in diverso modo e non ultimo quella finanziaria con anche il caso dei proprietari della FCA che chiedono soldi pubblici per i dividendi dei soci benchè abbiano sede legale in altra parte del globo. Tanto più che le organizzazioni sindacali sono ormai state fatte diventare incapaci di fare il loro mestiere a difesa del mondo dei lavoratori mostrando tutto il fondoschiena e sudditanza ad un potere scandaloso e cinico.
Il piano di sovvertimento della Repubblica italiana della P2 (mai andato in prescrizione, nonostante i detrattori lo neghino) è praticamente realizzato e si sta realizando la fase successiva, voluta anche dalla internazionalissima P1, di dominio delle persone che, con il pretesto della pandemia, utilizzarebbero le odierne applicazioni informatiche per stabilire un controllo totale sulla popolazione su ogni cosa (dalla tracciabilità degli spostamenti – “suggerendo” dei microchip sotto cute – alla salute).
Un paesaggio che diventa sempre più simile ai film distopici proposti (per avvisare o per abituare?), nei film di fantascienza e dei nipoti di quel George Orwell che, non dimentichiamolo mai, era dentro il progetto della Fondazione Ford (che prefigurava il lancio del programma Intercultural Publications diretto da James Laughlin editore della collana “New Directions”), del 1952, quale strumento, insieme alla Fondazione Rockefeller, con lo scopo di portare avanti i programmi segreti dell’oligarchia degli USA. [*]
Progetti che i massocapitalisti non hanno mai cessato di abbandonare creando, innanzi tutto, confusione storica come avvenuto in sede europea, dove siedono molti servi di costoro (vedi il gladiatore Jean Claude Juncker o l’ex appartenete al Fronte Monarchico Giovanile e figlio del militare in forza alla NATO e, ora – con il massone Berlusconi – in Forza Italia, Antonio Tajani), prima ammorbando le menti con le direttive a favore dell’oblio (che equivale a dimenticare cosa sia successo) ed in nome di un presunto diritto sulla memoria ricostruttiva degli eventi sino a, poi, equiparare il nazismo al comunismo come se fossero la stessa cosa e non uno il prodotto di politiche espansionistiche della visione massocapitalista e l’altro a difesa degli oppressi contro tali visioni del mondo. Infatti, i secondi liberarono i campi di sterminio mentre gli altri li crearono.
La negazione dell’evidenza, come fanno, ahimè!, in molti (chi per stupidaggine e chi per interesse più o meno diretto) sta producendo disastri sul benessere collettivo e in generale tanto da arrivare a manomettere, sempre per finalità meramente lucrose, l’habitat naturale e, perfino, prodotti alimentari come avvenuto tra i bancali dei supermecati. Tenendo presente che questi prodotti sono di una delle tanti multinazionali dei massocapitalisti con diversificazione in altri ambiti che è stata, anche, in grado di distribuire partite di latte in polvere per neonati contaminate da Salmonella.
Quale prossimo si può prospettare se non si ripristina, velocemente e, accantonando le inopportune differenze leaderistiche dei partiti contro l’inefficace (e omologata) sinistra, un valore aggiunto come era stato fatto dal P.C.I. – da Gramsci ad Enrico Berlinguer – contro un futuro che si presenta più incerto di quanto si possa immaginare e pieno di oppressione?
Le bagarre dei giorni scorsi in Parlamento, ridotto ed in formato piduista, sono solo la riproduzione fedele dell’antipasto che anticipò un decennio di totalitarismo a tutto vantaggio dei grandi specuatori: guerre e morti comprese.
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Gli intellettuali e la CIA – La strategia della guerra fredda culturale – Stonor Saunders ed. Fazi pag. 125-126
foto: Dids