di MOWA
“Mi sarei vergognato moltissimo se mi fossi scoperto un uomo buono solo di parlare e incapace di tradurre in atto le proprie idee.” (Platone)
Quanti Imbroglioni, spergiuri, codardi e… molto altro ancora sono rimasti nella politica degli ultimi trent’anni. Figliastri di quella generazione della peggior specie democristiana dediti alla consorteria e alle trattative sottobanco, nipoti acquisiti dei peggiori intrallazzatori del regime ventennale che hanno saputo cambiare il proprio volto subito dopo il 25 Aprile 1945… e diventare (qualcuno) pure un antifascista di comodo.
Sporcaccioni della gestione della cosa pubblica che pur di rimanere al comando di un potere seppur fittizio si sono venduti non solo la propria mamma o padre ma anche la moglie il marito, le figlie i figli, senza contare di assumere il volto di quella che il comico Crozza nell’imitazione, in un possibile lapsus freudiano, dell’ex parlamentare leghista Irene Pivetti che dichiarava, nell’intecettazione, a fronte di una frode, testualmente: “Ti devo dire una cosa delicata, te la posso dire anche al telefono, perché io c’ho la faccia come il didietro, quindi non ho problema”. Una involontaria ammissione di poca antropometrica distanza delle due parti del corpo umano, che farebbe dire ai maligni, di come sia triste la vita per costoro se per accomodarsi ogni qualvolta sulla poltrona si sentono schiacciati in un inopportuno sado-masochismo che, forse, a lungo andare, potrebbe far assume il dominio dell’uno sull’altro dei ruoli.
Un vizio politico questo del peggior qualunquismo che ha inondato (e inonda) la scena politica come la piena del Po nelle anse più lontane e che raggiunge i confini più inaspettati della società che si trasforma da civile in tutt’altro; a dimostrazione di tutto ciò è il degrado intellettuale che va nell’escalation dell’abbandono scolastico, dalle aggressioni alle diverse etnie o al genere feminile, al dilagante cinismo del disagio altrui, ecc., sino a non essere capaci di dare senso alla progettualità della vita che porta a paradossi significativi con risposte antiscientifiche, come quella, ad es., sull’attuale pandemia sostenendo che sia una bufala.
E mentre tutto ciò viene divulgato nella popolazione, un giorno sì e l’altro pure come avviene nella tecnica pubblicitaria per penetrare nei gusti delle masse, si sentono dire e fare dai politici, in modo altalenante dichiarazioni pubbliche e poi subito rettifiche (per non perdere il posto occupato con le menzogne) lasciandosi andare in quella che è la probabile loro natura ideologica come si confà alle peggiori tradizioni filo-borghesi.
Un tourbillon di frastornanti notizie date all’opinione pubblica che coinvolgono uno dietro l’altro quei politicanti senza scrupoli che fanno del mestiere il malaffare e che traggono profitto anche nelle situazioni più disperate o emergenziali come è avvenuto con la salute pubblica. Indifferenti ai bisogni reali delle persone mentre con destrezza sviano le loro malefatte verso altri attori nel tentativo di non essere pescati con le mani in pasta delle loro scorribande truffaldine.
Una schiera di politicanti con poca schiena dritta e molta arroganza che si prende burla dei bisogni effettivi e se la prende con quel popolo mettendolo alla berlina solo per la necessità del farsi notare dai loro mimetizzati padroni.
Foto di copertina: Clem Onojeghuo