di MOWA
“Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d’essere superiore alle leggi.”(Marco Tullio Cicerone console della Repubblica romana)
Che cos’è il gradualismo politico della reazione?
È quella tendenza a procedere per gradi, ovverosia il raggiungere, in maniera graduale, con controriforme, determinati obiettivi economici, politici o sociali.
Infatti, assistiamo in Italia (ma potremmo dire nel Mondo), giorno dopo giorno, a quelle che sono le specifiche controriforme della reazione presentate, spesso, con scuse varie come burletta, incomprensioni, ritrattazioni e così via, ma con l’avvertenza di procedere, piano piano, nelle maglie del potere e occupare tutte le stanze più importanti della democrazia. Gli esempi sarebbero tantissimi che vanno da quelli più gravi a quelli meno evidenti ma pur sempre pericolosi per l’assetto democratico del paese Italia.
Tra le fasi del gradualismo reazionario vi è quella che viene conosciuta come la costruzione di formazioni politiche “cuscinetto” che hanno il solo ed unico compito di accogliere diverse “anime”, con l’ovvia conseguenza, difficile da smascherare o criticare perché avendo molteplici e contrastanti attori al proprio interno assurgono (come secolarizzato da diverse religioni) a quello che diventa elemento di fonte perpetua di autoalimentazione che spinge alla negazione della critica.
Di teorizzatori reazionari di un siffatto assetto politico se ne è parlato per anni ma nessuno ha voluto cogliere la pericolosità sociale di un così malsano atteggiamento che ora ci ha portato ad avere schiere di banderuole nel Parlamento che portano instabilità alle istituzioni e procedono, celermente, verso il progetto piduista, che, ormai, si è quasi concluso con l’ultimo guizzo di coda con le vicende sullo scandalo nella Magistratura.
Mercenari politici filoatlantisti che hanno rovinato la sanità pubblica spingendola verso i privati e ora che sono sotto osservazione giudiziaria, in barba agli statuti e alle regole interne del partito, si schierano con il carro più forte del momento. E, come dice Crozza, imitando una nota ex-parlamentare leghista, dimostrano quanto sia vicina anatomicamente la loro faccia al “didietro”.
Un Paese, si diceva, che con gradualità sta arrivando a rinnegare la propria gloriosa Storia di Resistenza al nazi-fascismo, un ventennio che aveva imbruttito intere generazioni con cattiveria e menzogne, oltre ad aver arricchito podestà e gerarchi vari sulla pelle degli onesti e con la complicità dei massocapitalisti che li finanziavano.
Si vuole segnalare semplicemente che si deve ritornare al protagonismo diretto e non di facciata come quello che fanno quotidianamente gli attuali leader di partiti nominali come lo sono Meloni, Salvini, Berlusconi, ecc. che fingono democrazia e poi, invece… C’è necessità impellente di ricostruire i presupposti di regole democratiche certe, come quando c’era il sistema elettorale con il proporzionale puro, dove le forze sociali si misuravano sulla forza delle idee e che ci aveva insegnato a meritare sanità, scuola, università, ricerca tutte pubbliche e che, invece, pian piano, approfittando dall’aver posato i remi in barca sulle questioni importanti vengono svenduti al peggior offerente.