di MOWA
“Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.” (Stefano Benni, Baol, 1990)
Passano i giorni e, inesorabilmente, la resistenza della memoria di milioni di persone sul caso del giornalista fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, viene messa a dura prova.
Ogni tanto, nello stupore dei “passanti”, compare l’esibizione pubblica di qualche anima buona che cerca di risvegliare l’opinione pubblica dall’oblio su quale condizione ingiusta di carcerazione stia vivendo in Inghilterra (su pressione statunitense), il giornalista Julian Assange. E, mentre si risvegliano le sinapsi su quanto sia successo ad Assange, si cerca di portare il caducèo vessillo di pace di Mercurio al resto del Mondo che, raggirato, crede ancora nella bontà della democrazia e “diplomazia” USA.
Un paese (gli USA), come dice giustamente la stilista, 79venne, Vivienne Westwood, nella sua performance a favore di Assange: “L’America pensa di essere una nazione guidata da Dio, l’unica veramente democratica.[che] Crede che gli altri siano dei corrotti. Ma loro sono i più corrotti di tutti”.
Gli USA, infatti, per bloccare tout court la visione comunista del Mondo furono capaci di mettere in atto piani diabolici e ingenerare tale paura nelle persone da organizzare comitati, organizzazioni, partiti, movimenti, associazioni, fondazioni (oltre 170)… fasulli e, spessissimo, finanziati indirettamente e segretamente dalla CIA come, ad esempio, il Comitato americano per la libertà della cultura, la Fondazione Hoblitzelle, la Fondazione Littauer, la Fondazione Farfield, il Prince Fund, il Miami District Fund, la Fondazione Caritatevole Rabb, il Vernon Fund, la Fondazione Holmes…[1] con – si diceva – il solo ed unico scopo di non dare modo alle persone di pensare liberamente arrivando al punto di creare tale e tanta paura che diedero vita al maccartismo, che fu una sorta di delazione collettiva sulle abitudini degli statunitensi.
Il sordido maccartismo anticomunista che, paradossalmente, arriva sino ai giorni nostri con i vari presidenti che si sono susseguiti, e che arrivò, negli anni ’50, a far rimuovere più di 30.000 libri (i nazisti li bruciavano!) dalle bibioteche frequentate da 36 milioni di statunitensi [2] perchè rienuti scritti da autori filocomunisti come, ad esempio, Hammett, Dashiell, Kay, Helen, Weltish, Gene, Hughes, Langston, Seaver, Edwin, Stern, Bernhard, Fast, Howard, Abt, John, Julius, J., Singer, Marcus, Witt, Nathan, Debois, W.E.B., Foster, William, Gorki, Marksim, Lysenko, Trofim, Reed, Smedley, Agnes, o, addirittura, Sigmund Freud e Albert Einstein… entrando, persino, in conflitto con quella finta sinistra ideata e finanziata dalla CIA. [3]
Tanta era (ed è) la paura del comunismo in quel paese “democratico”, che risulta che furono capaci, nel 1950, nel loro più piccolo Partito comunista del mondo (31.000 iscritti) ad infiltrare tanti di quegli agenti dell’FBI da diventarne la maggioranza, al punto che era diventata una burletta e girava la battuta che fosse ”praticamente una divisione del dipartimento di Giustizia”, come confermò lo stesso direttore della CIA, William Colby: “Ho sempre creduto alla voce secondo cui fosse l’FBI a tenere in vita il Partito Comunista attraverso i contributi d’iscrizione pagati dai suoi agenti.” [4]
Un anticomunismo a tutto tondo, studiato a tavolino dai massocapitalisti, che dimostra le odierne conseguenti scelte di illiberalità, nei fatti, come dimostrano le guerre impiantate sulle menzogne come, ad esempio, il caso dell’antrace inesistente in Iraq per il quale non vennero mai sottoposti ad una condanna per crimini contro l’umanità come avrebbe dovuto essere; o come, purtroppo, ci insegnano i documenti che sono stati scoperti e divulgati, anche, con l’aiuto di quel generoso Julian Assange.
Conflitti che sono stati portati avanti in tutto il globo dagli Usa dove l’unica ragion d’essere è l’operazione di ridisegnare gli equilibri mondiali che passano attraverso attacchi economici, politici e militari nei confronti della Russia e della Cina, e di accaparramento delle risorse energetiche di cui l’area è molto ricca. E, per realizzare tutto ciò, usa (per destabilizzare gli altri Stati), anche, il fanatismo religioso e la creazione sia di un possibile conflitto internazionale, che di nuovi spazi di mercato con manodopera a bassissimo costo.
Non si abbassi mai la guardia sul caso del giornalista Julian Assange perché domani potrebbe toccare ad ognuno di coloro che non vogliono digerire il rospo di non poter raccontare la verità su come siano andate (e vanno) le cose nel Mondo, come hanno dimostrato, d’altronde, anche, i vari ex analisti della NSA, un esempio è Edward Snowden che ha dovuto fuggire in altro paese per aver raccontato le porcherie illegittime e disumane dell’apparato statunitense…
Si urli al Mondo intero che non si vuole diventare “carne da cannone”.
NOTE:
[1] Gli intellettuali e la CIA – La strategia della guerra fredda culturale – Stonor Saunders ed. Fazi pag. 123
[2] ibid pag. 174-175
[3] pag. 178
[4] William Colby, intervista, Washington, giugno 1964
Foto di copertina di Markus Spiske
Markus Spiske