di MOWA
“…la «democrazia politica» tende a far coincidere governanti e governati, assicurando a ogni governato l’apprendimento più o meno gratuito della preparazione «tecnica» generale necessaria.”
(A. Gramsci, Quaderni del carcere, cit., p. 501)
La massoborghesia, che si dichiara falsamente liberale, non si è mai arresa alle giuste conquiste di democrazia degli oppressi, come quella (ad es.) ottenuta nel post-fascismo, con il sistema diffuso dei propri rappresentanti nelle Istituzioni.
Se con il fascismo era riuscita a far istituire, il 19 gennaio 1939, la Camera dei fasci che vedeva 681 consiglieri (e non deputati), oggi, per evitare ciò, la massoborghesia, cosa escogita con i vari lacchè di turno?
Di nuovo la riduzione oggettiva e drastica della rappresentanza proprio nella sede dei delegati del popolo, ovvero, l’agorà di coloro che parlano a loro nome: i parlamentari ed i senatori.
In questo squallido modo si consolida il desiderio inconfessato dei massocapitalisti di elevare sistemi i più oligarchici possibili.
Non importa se l’Italia, stante uno studio di comparazione tra Stati europei del Senato (N. 26 – settembre 2011), dimostri (tabelle alla mano) che… testuale:
graduatoria degli Stati con il maggior numero di parlamentari per abitante, l’Italia si colloca al 22° posto su 27 Paesi, con1,6 parlamentari ogni 100.000 abitanti. Gli altri Stati di dimensione comparabile (Francia, Spagna e Polonia) presentano valori non dissimili da quelli italiani (rispettivamente, 1,4 parlamentari per 100.000 abitanti in Polonia e Francia e 1,3 in Spagna).
Anche se prima vi è la seguente precisazione dell’esposizione:
i dati sul numero dei parlamentari sono ponderati con la popolazione, per renderli omogenei, e quindi confrontabili (fermo restando che tali dati richiederebbero di essere correttamente interpretati nel contesto relativo al sistema elettorale, alla forma di governo, alla struttura parlamentare, alla configurazione territoriale). Sono indicati sia il numero di abitanti per parlamentare che il numero di parlamentari per 100.000 abitanti.
Quindi, il rapporto densità popolative e propria rappresentanza porta l’Italia al 22° posto su 27. Ma, allora, quale cervellotico senso ha parlare di riduzione dei parlamentari se non, quello di far perdere il senso democratico che i padri costituenti avevano cercato di dare alla popolazione italiana, vista la terribile esperienza di castrazione delle libertà nel fascismo?
Si dovrebbe, invece, ridare un sistema elettorale che si avvalga di quel nome perché ripristina il proporzionale puro dove ogni cittadino elegge un candidato conosciuto nel territorio (e non dalle segreterie di partito), come previsto nella Costituzione del 1948.
Essere caduti nel trabocchetto del sistema elettorale maggioritario ha voluto significare cedere ai partiti una fetta considerevole di democrazia che, ovviamente, sbilanciandosi su un lato solo ha dato meno opportunità alla popolazione di essere e rimanere protagonista dei cambiamenti politici. La popolazione li ha solo subiti al punto di arrivare ad avere il maggior partito tra quelli che non si vedono rappresentati ed è quello degli astenuti (quasi il 50%).
Questi politici che rappresentano interessi contrastati e contrastanti come si sostenne in precedenza nel post dal titolo Referendum – Invitereste un imbroglione a cena?, non possono legittimare i cambiamenti in essere e/o futuri se non solo restituendo la legalità democratica estorta con l’inganno, come sostenne il relatore della Corte costituzionale italiana, Nicolò Zanon:
“E’ legittimo un Parlamento in carica eletto con una legge poi dichiarata per qualche aspetto illegittima?” (sentenze n. 1 del 2014 e n. 35 del 2017)
TROPPI PARLAMENTARI O TROPPO POCHI? RAPPRESENTANTI NON POLTRONE v.4
TROPPI PARLAMENTARI O TROPPO POCHI? RAPPRESENTANTI NON POLTRONE v.4Il numero dei Parlamentari è importante: sono i rappresentanti dei cittadini. Così la pensavano i Costituenti!Riproponiamo un video di Francesco MontorioComitato Nazionale per il NO al taglio del Parlamento Coordinamento Democrazia Costituzionale – Milano Altri contributi nella sezione video della nostra pagina: https://www.facebook.com/NoRiduzioneParlamentariCDCMilano/videos/?ref=page_internal
Pubblicato da Comitato per il No alla riduzione dei Parlamentari – CDC Milano su Mercoledì 26 agosto 2020