di MOWA
“Vi sono due storie: la storia ufficiale, menzognera, che ci viene insegnata, la storia ad “usum delphini“, e la storia segreta, dove si trovano le vere cause degli avvenimenti, una storia vergognosa.”
(Honoré De Balzac)
Diverso tempo fa in un precedente post, che aveva come titolo: Dens dŏlens 265 – La spirale di Curcio & C, si sosteneva che non “saremo mai abbastanza grati nei confronti di coloro che hanno approfondito le ricerche su alcuni aspetti della nostra vita politica, quella politica che, “grazie” ad alcuni personaggi, ha prodotto, lo sfacelo che viviamo oggi” e che nel frattempo, tali ricerche (su alcuni personaggi) hanno “contribuito a rendere più chiare le ragioni del perché stiamo vivendo, in questo paese, un tempo “invivibile” (quasi) privato di ogni senso di collettivizzazione, socializzazione e, men che meno, senso della misura, tempo in cui viene istillato scientemente in intere generazioni un concetto anti-socialista (e, quindi, non in sintonia con la Costituzione) ma libertario nel senso più deteriore del termine”.
Tutto ciò, è diventato una pratica inqualificabile adottata da diversi soggetti che vanno da quei sostenitori che si mascherano da “rivoluzionari” di sinistra fino ad apparati, tuttora in essere, dello Stato. Quello stesso Stato che dovrebbe garantire giustizia e trasparenza verso i propri cittadini che credono fermamente nel valore della Costituzione sorta dalla lotta di Liberazione ai criminali nazi-fascisti e che formano la c.d. società democratica.
Abominevoli coperture tra malfattori che si danno obiettivi comuni a scapito di una Repubblica faticosamente conquistata che spera, attraverso i suoi cittadini, di diventare una democrazia consolidata e sempre più diffusa sul territorio.
Una Repubblica, con una bellissima Costituzione, che stringe, però, tra le sue “amorevoli braccia” squallide figure che la vorrebbero soverchiare in un paradigma diverso e non molto dissimile dal ventennio fascista del secolo scorso pieno di abusi, soprusi, inganni, tiranni e tanto altro ancora di inconfessabile come lo erano i caporioni ed i loro referenti politici internazionali.
Inconfessabili drammi di una vita di chi, nelle Istituzioni, vive tra le menzogne e che, invece di difendere questa Repubblica ne fa elemento di mercimonio con “ideali” (?) che fanno acqua da tutte le parti menando un’esistenza corrotta insieme a chi paga con un falso senso della giustizia anche, perché è in grado di camuffare il valore della libertà con un deleterio possesso tout court. Una visione della vita (da parte di costoro) vista attraverso una lente deformata che vorrebbe diffondere veleno alla parte sana e a chi ha lottato per avere questa Repubblica anche spacciandolo per un potenziale nemico da eliminare sia sulla scena politica e in qualche caso non solo in senso figurato fino ad arrivare a fare accordi con potenze straniere e fuori dai dettati costituzionali come è stata (è) stay behind (Gladio) ritenendo corretta la scelta e sporcandosi, in modo indelebile, la fedina penale di brava persona.
Una storia piena di stragi, delitti, infiltrazioni, provocazioni… con il precipuo scopo di rendere sempre più debole questa Repubblica e, una volta ottenuto ciò, portare un altro duro colpo alle fondamenta del sistema democratico con legiferazioni sempre meno legittimate dalla popolazione e sempre più ad indirizzo autarchico; gemellandosi su vecchi schemi già rodati non solo in Italia.
L’ultima in ordine di tempo è la picconata di questo referendum sulla riduzione dei parlamentari fatto in tempo di emergenza pandemia Covid-19 che va a ledere il diritto costituzionale di molti elettori che non potranno, per salute e fragilità, e quindi per il maggiore rischio di contagio andare a votare ma che le “esigenze” di una “regia di menti raffinatissime”, diceva Giovanni Falcone, ha ben calcolato non rinviandolo per arrivare all’ennesima mutilazione delle libertà costituzionali.
Se con la morte dell’onorevole Aldo Moro il tentativo di golpe era avviato ora siamo in dirittura d’arrivo con un sistema che ha modificato parte della sua naturale essenza di democrazia progressiva.
Per questi motivi al suddetto referendum è meglio votare NO.
Foto di copertina Linus Sandvide