di MOWA
“Le ricchezze spropositate sono come un timone smisurato fuor del normale, che fa affondare meglio che servir a dirigere, perché sono inutilmente abbondanti e dannosamente eccessive.” (Apuleio)
Possiamo dire che quanto sta avvenendo in Italia e nel Mondo, in questi giorni, altro non sia che un nihil sub sole novum (niente di nuovo sotto il sole).
Un evidente stato di malessere generalizzato da parte della popolazione che esterna il proprio disagio e cerca scappatoie (anche in modo irrazionale) per venire fuori, nel migliore dei modi, dalla situazione e con meno danni possibili da una pandemia che sta falcidiando non solo le persone ma le stesse economie dei vari paesi occidentali.
Un disagio che i sempre utili e funzionali alleati del capitalismo, come la malavita ed una strutturata destra, stanno cercando di trasformare in confusione, caciara, onde evitare che le persone comprendano lo stetto legame ideologico-culturale di queste componenti che vogliono conservare uno status quo, pro domo loro, fatto di ingiustizie e diseguaglianze sociali.
Ecco, allora, a sostenere il castello di sabbia del grande capitale, comparire all’orizzonte i tafferugli notturni di Napoli del 23-24 ottobre “aiutati” da una sottile campagna denigratoria all’attuale sindaco, De Magistris, che veniva invitato ad andare in piazza, invece, di intervenire alla trasmissione Rai da Lucia Annuziata, riferendosi all’immagine del manifestante che esibiva alla giornalista che si trovava in collegamento a Napoli la manganellata su una spalla, una frase insidiosissima, quasi lombrosiana: “a che tipo di tribù appartiene?” (Titolo V – RAI 3 a min. -4. 48” circa)
Inutile sottolineare che il sindaco di Napoli alla giornalista rispose con serietà istituzionale che fa comprendere come la macchina del fango stia impietosamente lavorando per gettare nel fuoco gli ultimi residui di resistenza ad una dinastia massocapitalista che non vuole rinunciare ai suoi rubati privilegi. Privilegi che sono stati ottenuti, anche, con leggi fatte su misura e a loro somiglianza come avviene per alcune organizzazioni “filantropiche” che si propongono agli Stati come benefattrici ma che, in realtà, mettono in condizione (o meglio condizionano) di scegliere quelle prestazioni da società che, guarda caso!, sono ascrivibili alle loro proprietà, come avviene per l’informatica, le sementi… e molto altro ancora.
Un falso aiuto per ingraziarsi gli Stati e che, invece, nasconde la perfidia dei proprietari delle multinazionali.
Una sorta di Mondo di Mezzo globale, che abbiamo visto riprodursi in piccolo nella vicenda romana dove comparivano tutti i vari attori: imprenditori, politici, criminalità (organizzata e non), fascisti (vecchi e nuovi), ecc. in uno spettacolare circo dove non potevano mancare massoni che, ovviamente, si dichiarano sempre estranei a tutto e a tutti, salvo, poi, trovarne qualcuno tra quelle “menti raffinatissime” di cui parlava il magistrato fatto saltare in aria, perché stava scoperchiando i giochini dietro le quinte di quel potere irriverente, Giovanni Falcone.
Un Mondo voluto da una esigua élite come ben descritto anche da Nicoletta Dentico sia nel suo libro “Ricchi e buoni? Le trame oscure del filantrocapitalsmo” che nel confronto video-registrato con l’attivista ambientalista indiana, Vandana Shiva, al Festival Francescano del 25 settembre scorso.
Un paradigma élitario massocapitalistico che provoca danni, anche, all’ambiente e da cui bisogna liberarsi definitivamente altrimenti subiremo terribili e inumane scelte come sta avvenendo in alcuni paesi europei (come la “verde” Svizzera) di fronte all’emergenza pandemica dove valgono di più i soldi che gli esseri umani e quindi l’interesse di pochi prevale sul bene di tutti.
Foto di Ehimetalor Akhere Unuabona