di MOWA
“Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare.”
(Giacomo Leopardi, L’infinito)
Perché le persone oneste e per bene devono meritarsi cotanti politicanti visto che non hanno commesso nulla di inqualificabile da doversi sottoporre ad una così atroce gogna di scelte sbagliatissime?
Forse, un errore è stato commesso: eccesso di fiducia e poi, l’aver per troppo tempo, delegato con carta bianca.
Ma agli errori di questo genere si può ancora porre rimedio perseverando nella richiesta di annullamento di ciò che quei politicanti vorrebbero applicare. Il capovolgimento delle cifre da destinare al Paese come, ad esempio, sul versante della futura spesa per la sanità che è molto lontana da quella militare che, invece, avrà per il 2021 un aumento vertiginoso. Dicono, infatti, le fonti giornalistiche:
“Nel 2021 il solo bilancio del ministero della Difesa prevederebbe infatti al momento un aumento di 1,6 miliardi (quasi tutti per spese investimento) arrivando a un totale di 24,5 miliardi di euro. Se non è poi facile valutare con precisione la spesa complessiva di natura prettamente militare (ai fondi della Difesa vanno aggiunti quelli di altri dicasteri mentre vanno sottratte le funzioni non militari) è invece più semplice delineare il quadro delle risorse destinate all’acquisto di nuove armi: analizzando i capitoli specificamente legati all’investimento troviamo poco oltre i 4 miliardi di euro allocati sul bilancio del ministero della Difesa e circa 2,8 miliardi in quello del ministero per lo Sviluppo economico, a cui vanno aggiunti i 185 milioni per interessi sui mutui accesi dallo Stato per conferire in anticipo alle aziende le cifre stanziate per specifici progetti d’arma pluriennale. Ciò porterebbe dunque a un totale di ben 6,9 miliardi. (…) Risorse che peraltro vengono decise e destinate in un quadro di opacità e mancanza di trasparenza”. [1]
Trasparenza dei conti a parte (ma non per questo da escludere nel fare chiarezza) ci si domanda se questi politicanti siano consapevoli di quello che il Paese stia vivendo in sofferenza, non solo epidemica ma, anche, economica, o se, vogliono insistere nel voler far vivere agli italiani sineddoche interpretazioni di un’Italia che è solo nelle loro bacate teste.
Queste sineddoche lasciamole ai poemi come “Il gelsomino notturno” di Giovanni Pascoli, che doveva deliziare con i suoi versi ma, non certamente ai politicanti, di quest’era, infedeli ai valori originali della Costituzione che vorrebbero farci credere che gli errori commessi dai politici non siano colpa di chi dirige ma, purtroppo, di tutto il Paese. Una metafora inversa dell’lItalia calcistica che, quando vince il campionato qualcuno, viene inteso non solo per la squadra ma per tutto il Paese.
Politicanti che godono di un prestiglio sociale dal quale la maggioranza delle persone perbene è esclusa e che si sono abbarbicati come peoci per non perdere la presa).
Queste parole sembrano forti ma, a confronto di quello a cui si sta assistendo tra Presidenti di Regione (che amano e crogiolano nel farsi chiamare impropriamente “governatori” e che hanno le mani sporche di marmellata avendo stretto intrallazzi commerciali con parenti), che negano l’evidenza sia degli atti che delle dichiarazioni ai giornalisti, oppure non hanno programmato l’acquisto dei vaccini anti-influenzali, ecc. non c’è da andare per il sottile. Cospargerli di macabro, orrido e tragico come nella tragedia latina sarebbe ancor poco, invece, costoro si permettono ancora di andare anche in giro per le vie del Paese, altro che la pretesa Praetexta (toga bordata di lana purpurea indossata dai protagonisti) a cui vorrebbero immeritatamente paragonarsi perchè ci consegnano, invece, solo, sciagura e sventura per manifesta incapacità… dovuta, anche, al loro credo ideologico.
Altro che modello Italia!
V’è una gara dell’assurdo su chi fa peggio e chi arreca maggiori danni alle persone. Una specie di “Giochi senza frontiere” dove vince chi fa come capita capita, alla carlona.
Insopportabile stillicidio, anche, dell’intelligenza di chi vi ha sopportato sino ad ora e che vi chiede: dimettetevi, tornate a casa vostra, non si può esercitare uno scempio così immenso ed avere la faccia come il fondoschiena. La pandemia ha svelato l’inganno di siffatti “filibustieri” e risucchiato i troppi anni dell’assegno in bianco degli italiani consegnato nelle tornate elettorali e che ora rivogliono indietro sotto forma, anche, di partito dei lavoratori e “degli” e “per” gli oppressi (come era il P.C.I. sino ad Enrico Berlinguer-Alessandro Natta).
Foto di copertina di Mehrnaz Taghavishavazi