di MOWA
“Sei schiavo dei soldi e poi muori”
(Primo verso della canzone Bitter Sweet Symphony – The Verve, 1997)
Non so se vi sia mai capitato di girare per strada e per un motivo sfavorevole della vita schiacciare una cacca.
Il primo impulso, dopo le immancabili imprecazioni, è quello di tentare di rimanere il più lucidi possibile per evitare di fare altri danni. Ma è un po’ come far camminare un elefante in un negozio di cristalli, sperando che non rompa nulla anche perché la rabbia ha il sopravvento sulla razionalità. Ed è proprio in quell’esatto istante che viene spontaneo quel moto di liberazione dall’intruso e ci si scrolla.
Uno scrollo.
Niente!
Due scrolli un po’ più vigorosi.
Nulla!
Tre scolloni, quasi a far perdere non solo la scarpa ma, anche il piede e… qualcosa viene via.
Sì, sì è venuto via.
Cribbio!
Un pezzo maleodorante di feci lo si ritrova più in alto, appiccicato su una gamba del pantalone.
E adesso che si fa?
Si raccolgono le energie e si pensa a cosa occorra fare per evitare di combinare altri guai…
In quel mentre si riaggancia la sinapsi proprio su quel “che fare?”, e non si capisce il motivo del collegamento, ma vengono alla mente quei personaggi sgradevoli, untuosi e un po’ viscidi che ti si appiccicano (ecco, forse, l’analogia con la cacca?) quando meno te l’aspetti e che, magari, capitano nei tuoi momenti di serenità e di perfetto bilanciamento con l’infinito rovinando tutto.
Non so! Forse si esagera ma il parallelismo ormai è capitato e non ci si può fare nulla.
Chi rovina quell’equilibrio con il cosmo?
La cacca, e come per i malavitosi si vorrebbe liberare la scarpa dall’intruso scrollandola come un ossesso, ma non succede nulla. Rimane! E, forse, è come un voler sfidare la sorte, perchè, è ancora appiccicata meglio di prima. Anzi, l’energico scrollare ha solo peggiorato la situazione visto che un pezzo dell’escremento ha raggiunto la gamba del calzone lordandola. A questo punto, con la rabbia che monta sia con te stesso che con il mondo intero si pensa (benchè offuscati dal malumore) a come potersene liberare.
Nulla. Nebbia totale. E in quella nebbia, di nuovo e inspiegabilmente, ricompaiono quelle persone sgradevoli un po’ più delineate di prima nella sagoma e sono figure di qualche mafioso, politico, industriale… persino, di qualche conoscente (sicuramente non amico) che si appiccica al pantalone e non si scrolla di dosso. Cosa vuole? Perché mi cerca? Ma, soprattutto, perchè con tante persone in giro ronza da queste parti?
Sono sensazioni che non gradisci, le stesse motivazioni che ti portano al tentativo di liberare la scarpa ed i pantaloni.
E, di nuovo, come dei flash ritornano alla mente, altri momenti come le elezioni con il sistema maggioritario, gli ultimi parlamentari, i finti partiti-movimenti, la massoneria… accostandoli a questi involontari momenti della vita.
Sarà un caso? Vedremo?