di MOWA
“Fra qualche anno Casa delle Libertà e Partito Democratico si fonderanno per formare il nuovo Partito di Centro. Il nuovo partito non avrà alcun programma.”
(Daniele Luttazzi)
Avremmo voluto aver torto invece di dover dire che avevamo ragione sulla pianificazione dello smantellamento della Costituzione da parte di soggetti poco avvezzi alla democrazia come quelli che continuano a ritornare sui banchi politici o parlamentari (come se fossero gli zombi dei film dell’orrore che mossi da una missione distruttrice proseguono la loro camminata pencolante), e che fanno di tutto per non ritornare al sistema democratico del proporzionale puro. E, infatti, è di poche ore fa l’ennesima sortita del rieletto segretario del PD che afferma che « “per tornare a vincere” alle elezioni e guidare un “nuovo centrosinistra” magari in coalizione con i pentastellati, l’ex premier crede infatti che sia necessario modificare la legge elettorale. Ma non in senso proporzionale come volevano Nicola Zingaretti e la precedente maggioranza. »
Tutto chiaro !?
Per chi non l’avesse ancora compreso vuol dire che le sentenze della Corte Costituzionale in merito al fatto di dover ripristinare le dovute correzioni riparatorie al sistema elettorale, che sono state fatte in precedenza, oltre ad essere state disattese, sono carta straccia perché non si intende assolutamente rispettarle nel prossimo futuro.
Critiche ad un sistema elettorale maggioritario rispetto al proporzionale puro che venivano sollevate anni fa nella contesa di revisione dal docente dell’Università di Bari, Gaetano Bucci, che asseriva nel merito:
« Il sistema proporzionale puro si contrappone pertanto sia al metodo uninominale-maggioritario ad uno o due turni (usato in Gran Bretagna, negli Usa e in Francia), sia ai c.d. “modelli misti” fondati su sofisticate commistioni tra criteri maggioritari e criteri proporzionalistici che risultano tuttavia “manipolati” per rispondere alle “convenienze” dei gruppi di potere.
Se muoviamo quindi dai caratteri della forma di stato e della forma di governo delineati dalla Costituzione, non possiamo non constatare come siano da considerarsi incostituzionali in quanto lesivi dei principi della democrazia e del pluralismo, sia il c.d. “mattarellum” che prevede una ripartizione “maggioritaria” di tre quarti dei seggi conquistati con il metodo “uninominale” e una ripartizione di un quarto dei seggi conquistati con il metodo “proporzionale”, sia il c.d. “porcellum” che sortisce un esito “maggioritario” esorbitante perché prevede un “premio” idoneo a duplicare i seggi acquisiti con una vittoria di stretta misura. »
Questo vuol dire solo che il piano della Loggia massonica P2 sta proseguendo la sua corsa verso lo smantellamento della Costituzione e che la frantumazione del partito comunista (P.C.I.) fu, solo, una delle tappe intermedie onde evitare che la popolazione avesse gli strumenti culturali per la comprensione di quanto avveniva e la capacità di reagire e mettere in campo risorse umane per contrastare siffatto piano sobillatore.
Si invita per questo a leggere, per chi non l’avesse ancora fatto, il post di Angelo Ruggeri dal titolo comprensibile “Il taglio dei parlamentari da Mussolini alla P2 al governo Conte-PD-5 stelle”, in cui si anticipa quello a cui stiamo assistendo nei giorni odierni, nel passaggio che recita:
« In sostanza si procede – progressivamente aggravandolo – sotto il segno della riduzione della democrazia, nel nome di quel “eccesso di rappresentatività e di democrazia”, di “sovraccarico democratico”, denunciati dalla Trilateral del ’73, da cui trasse le mosse il Piano P2 del ’75 ed ancor più esplicitato da Huntington nel ’77 in “La crisi della democrazia”, da cui origina la nozione stessa di “governabilità” che sarebbe gravata da un eccesso di partecipazione: tesi volta a presentare in termini solo apparentemente tecnici ma in realtà ideologici, un ritorno ad uno stato minimo proprio della “teoria pura dello stato” liberale. »
Una prospettazione oligarchica dipinta come se fosse una reale democrazia che viene portata avanti da outsider del potere che (come zombi) divorano spazi vitali di progresso ed emancipazione portando il Paese verso un brutto periodo di autoritarsmo fuori luogo… e i primi segnali di repressione li si sono già avuti con il passaggio del testimone della presidenza del Consiglio; anche se, questa cosa risale concretamente alla data della dissoluzione (distruzione) del partito del mondo del lavoro e dei lavoratori, il 3 febbraio 1991, il P.C.I. per opera della massoborghesia.
È veramente triste dover fare la parte di Cassandra quando si sarebbe voluto pensare ad altro e non, invece, dover riflettere sugli esiti di una revisione complessiva del sistema paese fatta da questi “zombi” al potere che stanno brutalizzando i costumi, le abitudini… dei propri abitanti al punto di infarcirli con nozioni e contronozioni (campione assoluto di contorsioni Matteo Salvini) rendendo insicura l’informazione data pochi giorni (in alcuni casi minuti) prima. Una tecnica distorsiva orwelliana voluta da questi “zombi”, non ci si dovrebbe sorprendere, poi, se le persone si accalcano (sbagliando in tempo di pandemia) per le strade cittadine o se reputano una priorità la movida sulla salute. E che, quest’ultima, quindi, diventi un orpello restrittivo alla loro libertà.
Una scala di valori che si è persa nel tempo (e databile a quel 3 febbraio 1991) e che è una delle cause specifica nell’aver impedito la formazione di una intellettualità collettiva capace di rispondere alle lacune generali e che, invece, dovrebbe far parte di un sistema politico evoluto e plurale. Tutto ciò, quindi, è l’esatto contrario di quello che stanno prospettando tutti questi “zombi” che utilizzano la pandemia come pretesto per estendere il loro potere e il loro predominio sulla totalità della popolazione; popolazione che è sempre più schiavizzata anche culturalmente da un’esigua minoranza che ha introdotto (da sempre) il principio della clientela e del favore personale in qualsiasi ambito che sia esso lavorativo, di studio e, persino, nell’arte, creando un vortice vizioso di forzosa dipendenza. Un meccanismo che si può far cessare solo rimettendo in piedi quella partecipazione collegiale che ha saputo dare lezioni di civiltà come vediamo negli esempi cubani o cinesi che rispettano la popolazione mettendola al riparo da virus pericolosi senza badare a spese, dove, dunque, la salute è in testa ad ogni classifica valutativa come dovrebbe essere se ci si considera esseri pensanti e liberi.
Foto di Pankaj Shah