di MOWA
«Cari giovani, non dimenticate i morti e la ragione per la quale morirono; non volgete loro le spalle; non scrollatevi di dosso la sanguinante epopea del riscatto e della redenzione nazionale. Se e’ vero che ovunque c’e’ un uomo, la’ c’e’ il principio di una comunita’; se e’ vero che dappertutto e’ la vostra patria, che vi sentite e siete cittadini del mondo; se e’ vero che il dolore vissuto, ovunque c’e’ ingiustizia e oppressione, e’ il vostro dolore, non dimenticate cio’ che qui, in questo angolo del mondo, e’ stato pensato, sperato, fatto, sofferto in nome della liberta’.Prendete allora nelle vostre mani il destino del nostro Paese. Fate vostra la storia nazionale. Inseritevi in quel processo che non e’ indegno di voi, perche’ e’ il difficile, agitato, contraddittorio, ma, alla fine, creativo processo che vi ha fatto essere quali siete.» (Aldo Moro. Discorso a Bari nel 1975 per il trentennale della Resistenza)
Quando insistiamo con la tesi che le varie massonerie sono sì conflittuali tra loro ma più collaborative nelle “obbienze” di quanto si possa immaginare non si sta assolutamente esagerando; anzi…
Questa tesi è resa ancor più evidente con la cattura dei terroristi nell’operazione “Ombre rosse” in Francia. Il cambio di passo politico è stato dato da una direzione nell’ambito della continuità con le politiche precedenti tra i vari Mitterand, Macron e Draghi, ovvero i secondi corrono in soccorso dei primi a patto di non perdere l’orizzonte che sarebbe quello del non destabilizzare lo status quo conquistato e ottenuto con torbide manovre di palazzo. Ricordano le cronache che in Francia, nell’anno 1984, François Mitterand insieme
«a Guy Penne, successore di Jacques Foccart nell’incarico all’Eliseo, avevano finanziato, con fondi segreti della Repubblica, la campagna elettorale del Fronte Nazionale per le elezioni europee. Siamo dunque giunti alla conclusione che il Fronte Nazionale era stato, e continuava a essere, non un partito che ambiva al potere, bensì una struttura necessaria alla presidenza della repubblica, utilizzata per controllare personalità di estrema destra per poi reinserirle nella vita politica nazionale»
rilevando, inoltre, che
«le sorprendenti attività del servizio di protezione del Fronte Nazionale, il Département Protecion Sécurité (DPS). Quest’organo interno del partito si dedicava a individuare e schedare domicili di personalità. È apparso subito evidente che, in seno allo stesso DPS, un piccolo gruppo d’individui sembrava prepararsi ad attività illecite. »
Spieghiamo succintamente meglio.
Di alcuni tragici episodi avvenuti nel continente stanno emergendo, dopo tanti anni e con grande difficoltà per gli inquirenti, dovuti ai depistamenti di diversi ambiti istituzionali (e non solo), alcune verità sugli intrecci nelle stagioni della strategia della tensione con le bombe e vari omicidi selettivi compiuti sia da esponenti fascisti che da autoproclamatisi comunisti rivoluzionari ma, entrambi, con la regia occulta di una certa massoneria che qualcuno vorrebbe convenientemente bollare come deviata.
Infatti, stanno emergendo, da alcuni anni e grazie alla caparbietà dei vari attori coinvolti, quelle che sono state le “comparse” e le “regie” di quegli esecrabili atti che hanno insanguinato l’Italia (e non solo) come nel caso della strage di Bologna del 2 agosto 1980 dove compare la loggia massonica P2 di Licio Gelli. Una loggia che non ha mai smesso di funzionare e che ha intessuto rapporti internazionali ad altissimo livello istituzionale ma, anche, a livello locale in quanto molti dei “fratelli” – risultati nella parziale lista trovata a Castiglio Fibocchi – sono rimasti al loro posto di comando se non addirittura diventati parlamentari, presidenti del Consiglio… con il danno alla democrazia che se ne può dedurre.
Basti ricordare la pianificazione fatta nel 1965 al convegno di studio, all’Hotel Palazzo dei Principi e promosso dall’Istituto Alberto Pollio finanziato dal SIFAR, dove venivano date indicazioni precise sul da farsi negli anni a venire e tutte abbondandemente realizzate.
Una pianificazione strategica che andava prevalentemente ad intorbidire le acque delle aspettative di intere generazioni che auspicavano un Paese più sano eticamente e moralmente mentre, invece, subirono manifestazioni fatte da organizzati provocatori con pistole e visto assassini di poliziotti/magistrati/testimoni… con il solo fine di impedire la crescita – che andava aumentando – del consenso del P.C.I. (con Enrico Berlinguer) e l’eventuale accordo con Aldo Moro denominato impropriamente “compromesso storico”.
Formazioni organizzate prevalentemente da giovani che si erano fatti prendere la mano più dalla frustrazione personale che dal ragionamento politico e che vissero in un fasullo romanticismo del periodo della trasgressione post sessantottina. Formazioni, dirette da “cattivi maestri”, che usarono la violenza gratuita, organizzazioni come, ad esempio, Potere operaio, Autonomia operaia, Prima linea, Formazioni comuniste combattenti, Fronte comunista combattente, Ronde armate proletarie, Unità territoriali comuniste, Primi fuochi di guerriglia, Co.Co.Ri, Lotta continua… sino alle Brigate rosse (che di quel colore avevano solo il sangue delle vittime colpite dalla loro furia omicida) che si fregiavano di essere avanguardie di un non ben definito proletariato che non li seguiva ma, anzi, confermava la sua simpatia ed adesione elettorale al P.C.I. di Enrico Berlinguer.
Un numero di adesioni di giovani a quelle organizzazioni che fecero atti illegali pensando di essere in un sistema politico dittatoriale quando, invece, arrecarono un danno irreparabile alla giovane democrazia scandita dai precetti della Costituzione.
Ex giovani che dopo quelle scellerate scelte criminali furono obbligati a diventare “ombre”, vivendo in altri luoghi lontani nella speranza che l’oblio potesse avere il sopravvento su quanto commesso di illegale.
Ma come si possono dimenticare gli omicidi?
Come può, soprattutto, la legge far finta di nulla e bypassare il dolore dei famigliari delle vittime?
Non sarebbe un paese normale se non si facesse di tutto per riparare, almeno, con le condanne da eseguire.
Non sarebbe un paese normale se criminali che hanno compiuto degli efferati omicidi restassero in libertà anche se sono trascorsi cinquant’anni. E, infatti, è poco normale che ci siano troppi killer ancora in circolazione che vivono sotto la protezione di ben conosciuti apparati come Moretti, Faranda, Mambro, Fioravanti, Morucci… e non vi sia nessuna forza politica che chieda e pretenda che costoro scontino la pena per quanto di efferato compiuto. A meno che “qualcuno” voglia richiedere qualcos’altro a costoro.
Come non è normale che abbia più difficoltà a trovare un’occupazione un giovane rispetto a chi ha commesso stragi/omicidi e a cui, invece, viene trovato un lavoro di prestigio.
Chi volesse approfondire i legami di molti “cattivi maestri” con apparati o organizzazioni discutibili o, addirittura, massoniche non può far altro che andare in internet e, dopo una seria verifica, scoprirà un mondo di informazioni sconfinato e potrebbero partire da qui, qui, qui o qui…