di MOWA
«Sul piano della repressione sono stati fatti grandissimi passi avanti, molto meno sul piano della prevenzione. Per esempio, io credo che lo Stato debba mettere in campo una serie di strutture di prevenzione dell’infiltrazione (mafiosa) nel mondo dell’economia, in questo momento in particolare, che per esempio è un momento di crisi, dove c’è il rischio che capitali mafiosi possano essere utilizzati per l’immissione in un circuito economico che ha bisogno tantissimo di denaro. In questo momento, le istituzioni di controllo, la Banca d’Italia, l’ufficio italiano cambi, la Consob, mi auguro che stiano facendo il controllo su quali soldi stanno girando nei mercati, perché questo è un momento di grande pericolosità.» (Raffaele Cantone magistrato)
Lacrime di coccodrillo sparse sui quotidiani dopo la tragedia della funivia precipitata nelle valli del Mottarone che ha causato la morte di persone che avevano avuto l’infelice idea di vivere una giornata all’aria aperta nella natura ma che non avevano messo in conto l’ingordigia di denaro di tal’altri esseri umani che, aridi di sentimenti, hanno sviluppato quella cultura malvagia che passa sopra ogni cosa… anche a prezzo della vita.
Persone che, disgraziatamente, sulla funivia si sono trovate a dover fare i conti con un mondo perverso che non guarda in faccia nulla e nessuno se non ingrassare le tasche di soldi; denaro sottratto alla manutenzione che dovrebbe invece essere regola normale, per le persone ragionevoli, e dedicato alla prevenzione.
Prevenzione.
Parola difettosa per chi non ne capisce il significato più ampio del termine. Per chi non capisce l’origine ovvero quello del cautelarsi da un pericolo, dell’evitare un danno maggiore. Persone che hanno, preferito, rischiare di “rubare vite umane” per pezzi di miserabile consunta carta colorata depositata in banca pensando, probabilmente, di essere geniali nell’accaparrarla così in fretta e di fare “fessi” tutti gli altri che li circondano. Ma…! Già, basta una congiunzione a porre un freno alla stupidità di una forsennata corsa ad un finto successo sociale, misurato su pacchi di “carta colorata” che ha offuscato le menti di persone malate di “prestigio” basato su illusioni e non, invece, su concretezza e prospettive: su un futuro. Un futuro che si può avere solo con l’avvedutezza di chi guarda più in là del proprio naso e quindi vuole una società basata su altri parametri, altri paradigmi, dove gli uni hanno bisogno degli altri e non a spese di altri, dove si desidera il bene degli altri come se fosse il proprio senza risparmiarsi nel mettere sul piatto della bilancia e pensando che il bene dell’altro dovrebbe essere una calamita che ritorna sotto altre mille forme.
Provate ad immaginare cosa sarebbe un Paese senza la Giustizia, oppure, senza sistemi di protezione dai malavitosi. Che fine avrebbe fatto quel Paese se non avesse giocato una carta importante come quella della prevenzione?
Ora chiedo uno sforzo di analisi maggiore per capire dove hanno sede certi modi di ragionare e le relative conseguenze di tali tesi, prendiamo uno dei tanti esempi che si vivono quotidianamente, rimanendo nell’ambito della mancata prevenzione.
Sappiamo tutti che la pandemia in alcune realtà ha fatto maggiori vittime di altri luoghi e per comodità espositiva non si vuole andare lontano e rimane in Italia dove vi è stato un politico di un partito di Governo (ora Ministro della Repubblica) che sosteneva l’inutilità dei medici di base perché “Nessuno va più dal medico di base” bla, bla, bla, i costi ecc., e ancora, bla, bla, bla e, poi, purtoppo, ci si rende conto della carenza delle strutture sanitarie utili ad aiutare i crescenti malati con la situazione che abbiamo ancora in corso con il virus.
La stessa cosa vale sul versante delle riaperture dovute alle pressioni di chi non rivendica salute innanzi tutto ma altro.
Idem vale per le continue morti sul lavoro che sono anch’esse figlie di quella mancata lungimiranza di futuro per far posto a pezzi di miserabile consunta carta colorata depositata in banca che non da vita ma solo preoccupazioni e malafede.
E, sinceramente, non si vedrebbe nessun futuro per una società civile se non si fosse più in grado di distinguere tra vite umane e “carta colorata”…