di MOWA
«Non si dica che la reazione popolare essendo stata forte e ordinata, ha subito dissolto il disegno della provocazione, e che questo doveva essere previsto dagli assassini.
Costoro non conoscono e non prevedono la forza e la maturità del popolo.
L’hanno dimostrato a Milano, a Brescia, e per due volte a Bologna.
Non si dica che gli attentati sono allora opera solitaria di un gruppo di folli.
Lo stesso copione che ha portato alla strage del 2 agosto è stato provato sull’Italicus.
La stessa città, lo stesso nodo ferroviario, gli stessi giorni delle vacanze, quando i treni e le stazioni sono affollati dalla gente che parte, forse lo stesso proposito di recitare il crimine anche sul corpo di viaggiatori stranieri, e quindi di dimostrare ad altri popoli e governi la debolezza della nostra democrazia e forse, mi inoltro nella logica aberrante di questi nostri nemici, di giustificare futuri colpi liberticidi.»
(Renato Zangheri 6 agosto 1980, Piazza Maggiore ore 18,00)
Siamo soggetti, da diverso tempo a questa parte, a continui attacchi al sito sia con tentivi di intrusione (semplici hacker ?) provenienti da varie parti del mondo, (che vanno dalla Thainlandia sino agli Usa – passando dalla stessa Italia), che con richieste fantasiose di anteporre quell’obbrobrio di scelta europea sull’oblio di persone – coinvolte come cronaca giudiziaria – nella speranza, forse, per qualcuno, che la diffusione delle notizie di significativa rilevanza vadano perse.
È sicuramente un problema che non interessa solo questo sito ma che è significativo di un attacco concentrico a chi puntualizza temi qualificati – e non di fuorviante gossip – con un’attenta analisi su aspetti micro e macro politici che riguardano milioni di persone ma, soprattutto, con un paradigma culturale comunista.
L’attacco complessivo all’informazione di questi ultimi decenni fa da companatico al degrado politico e – si può essere certi – che sia determinato per la perdita di una società civile con i suoi adeguati anticorpi in grado di rispondere – non solo nelle sedi giudiziarie – ma, anche, nel tessuto sociale complessivo del Paese.
Infatti, gli attacchi concentrici non sono diretti a caso ma verso testate giornalistiche di rilevanza e serietà professionale come, ad esempio, Report e – non solo – anche, a tutti quei piccoli che su internet attraverso post non demordono dall’idea di distinguersi con puntigliose analisi che hanno saputo dare buoni frutti partecipativi con numerosi soggetti come fu la battaglia contro lo scellerato referendum costituzionale, propagandata dallo schieramento eterodiretto massocapitalista. Abbiamo, infatti, oggi, uno schieramento partitico – figlio di quel potere (in)visibile – che trasversalmente insiste nel portare avanti i progetti destabilizzanti per la Costituzione e la democrazia in Italia – ultimo baluardo dell’Europa occidentale ad avere una siffatta Costituzione sociale di elevatissima caratura tanto da essere, appunto, sotto schiaffo dai massocapitalisti.
Un Paese ( sino a qualche anno addietro ) che aveva cercato di contrastare l’involuzione democratica voluta da quei massocapitalisti ed evitare che succedessero cose che ora stanno diventando, grazie all’infaticabile convinzione della ricerca della verità sia delle parti civili che della magistratura, cose inqualificabili come, ad esempio, la strage della Stazione di Bologna o la trattativa dello Stato con la mafia. Un serie di progetti destabilizzatori che hanno lasciato, però, eredi anche nelle attuali formazioni politiche sorte dalla parziale revisione costituzionale messa in atto da quegli attori che vestono “cappucci e grembiulini” come quelli indossati da Licio Gelli che era coinvolto nelle più torbide trame del Paese.
Sarebbe stato un Paese diverso, e lo avremmo apprezzato tantissimo, se fossero rimaste le regole ed i valori etico-morali dei Padri costituenti del 1948, invece di assistere ad opera della incivile malapianta della società ad uccisioni di onesti servitori dello Stato che vanno dai Magistrati, Forze dell’ordine, sindacalisti, giornalisti sino a semplici cittadini che auspicavano un territorio non soggetto a ruberie, inquinamenti e predazioni di ogni sorta per far belli i desideri di un’élitaria parte di criminali che si fingono dei filantropi di cui la società farebbe volentieri a meno.
…ma nulla è perduto! Anzi…