di MOWA
«La P2 è un prodotto di importazione americana.[…] Una risposta in termini occulti e forse criminali al timore dei circoli atlantici che il riavvicinamento tra Dc e Pci provocasse un raffreddamento tra l’Italia e la Nato»
(dichiarazione di Francesco Cossiga nel 1993 tratto da Il piano della P2 di G. Tamburrano “la Repubblica” 23/3/1996)
Ancora una volta si sono ripetuti certi comportamenti violenti da parte di alcune frange prezzolate di individui. Tali comportamenti richiamano alla mente episodi già accaduti in passato e che sono il prodotto inequivocabile di una ideologia ben precisa e deleteria per la democrazia, quella fascista. Hanno un bel blaterare i detrattori che sostengono che il fascismo non esiste più, che è solo un racconto dei libri di storia e che le aggressioni, persino nei pronto soccorso, alle ambulanze, il lancio di molotov nel centro vaccini, ecc. non riproducono la stessa tecnica usata in passato per distrarre dai veri problemi e per evitare che le persone possano parlare specie di ciò che, da qui a breve, ci ritroveremo e cioè l’enorme debito di un’Europa poco incline alla distribuzione equa delle ricchezze, o della imminente distrazione dei TFR (trattamento di fine rapporto) delle centinaia di migliaia di dipendenti pubblici verso i Fondi pensione privati, fondi che entreranno nel sancta santorum della finanza tanto amata dal banchiere Mario Draghi… e, molto altro, sempre a danno degli oppressi.
Un Draghi che probabilmente dovrebbe essere penalizzato per il solo fatto di avere un decisivo conflitto d’interesse, come banchiere, con il ruolo pubblico e che, attualmente, riveste, per conto della collettività italiana, la presidenza del Consiglio dei ministri.
Infatti, rammentiamo, anche, quali siano i compiti di una banca:
«La principale entrata delle banche sono i guadagni sui servizi offerti quali ad esempio gli interessi attivi [ndr: l’importo della remunerazione spettante al prestatore; ovverosia, il «prezzo del noleggio del denaro»] sui prestiti nei confronti dei debitori, che sono garantiti da una percentuale di riserva obbligatoria dei depositi forniti invece dalla clientela ovvero i creditori cui spettano interesse passivi inferiori.»
Figuriamoci cosa accadrebbe se costui fosse destinato alla Presidenza della Repubblica, e, forse, bisognerebbe anche parlare di uno dei tanti misteri non sollevati dalla stampa nazionale ma scritto a caratteri cubitali (e mai denunciato per i nomi citati) nel libro del massone Gioele Magaldi, Massoni – Società a responsabilità illimitata – La scoperta delle Ur-Lodges, dell’appartenenza di Draghi a diverse (cinque: «Ur-Lodges», la «Edmund Burke», la «Three Eyes», la «White Eagle», la «Compass Star-Rose» e la «Pan-Europa») fratellanze massoniche, insieme a Barack Obama, a François Hollande, ad Angela Merkel, a Giorgio Napolitano e moltissimi altri ancora. In detto libro vengono assegnate delle responsabilità di non poco conto verso costui e cioè:
«Le famigerate e scandalose dismissioni e privatizzazioni all’italiana – supervisionate dalla regia del massone neoaristocratico Mario Draghi […] in qualità di direttore generale del ministero del Tesoro dal 12 aprile 1991 al 23 novembre 2001 e per conto terzi – furono realizzate sotto i governi di Giuliano Amato (28 giugno 1992-28 aprile 1993), Carlo Azeglio Ciampi (28 aprile 1993-10 maggio 1994), Silvio Berlusconi (10 maggio 1994-17 gennaio 1995), Lamberto Dini (17 gennaio 1995-17 maggio 1996), Romano Prodi (17 maggio 1996-21 ottobre 1998), Massimo D’Alema (21 ottobre 1998-25 aprile 2000), Giuliano Amato (25 aprile 2000- 11 giugno 2001).
L’immarcescibile e granitico fratello Draghi diresse le operazioni ininterrottamente per un decennio, mentre a Palazzo Chigi si avvicendavano ministri e premier del tutto compiacenti (da destra, centro e sinistra) al piano di doloso smembramento e immotivata (sul piano dell’interesse pubblico) svendita a potentati privati di beni e aziende di proprietà del popolo sovrano.» [pag. 403]
A questo punto è d’uopo una domanda, rispetto alla presenza delle forti formazioni fasciste in Grecia durante il periodo della grande crisi:
Che ruolo hanno e hanno avuto i massoni in tutto ciò?
Sappiamo, documenti alla mano, grazie, anche, allo storico Gerardo Padulo, con l’illuminante libro L’ingrata progenie, che agli inizi del secolo scorso (1914) la Massoneria voleva la guerra e voleva indurre i socialisti a renderla popolare e, quindi, si attivò per finanziare Benito Mussolini perchè fondasse il quotidiano “Popolo d’Italia” al fine di “garibaldinizzare” il movimento socialista. Tanto fu presente la massoneria nell’emergente mavimento fascista dei Fasci che l’adunata venne fatta in una delle loro sedi in piazza San Sepolcro a Milano e i massoni presenziarono massicciamente alla marcia su Roma. Fu, quindi, non solo una presenza economica ma anche personale al movimento fascista.
La massoneria non è mai stata estranea alla gestione (o tentativi) dei fenomeni sociali come si è potuto rilevare negli incartamenti più recenti sulla loggia P2 che dimostrano come i massoni erano (sono?) in tutti i posti chiave della Repubblica tanto da aver avuto persino, Presidenti del Consiglio e nella prima carica dello Stato contribuendo, in questo modo, a destrutturare le fondamenta dei valori della Costituzione nata su principi antifascisti e di forte partecipazione democratica.
C’è il grande (e confermato) timore che, facendo crescere la cassa di risonanza su taluni soggetti, si arrivi ad avere un aumento di azioni violente e, infatti, stanno prendendo piede strani sindacati di derivazione fascista come dimostrano gli episodi avvenuti tra i portuali triestini senza che i proletari capiscano che devono ricomporre la classe sociale con una propria autonomia politica prima che si ripercorra l’errore compiuto un secolo fa che ha, di fatto, “regalato” agli italiani una dittatura ventennale e guerre fatte per gli interessi dei soliti noti.