di MOWA
«…le attività di lobbying sono mirate ad ottenere privilegi e vantaggi che possono andare a discapito di altri settori o gruppi di interesse e che comunque contrastano con l’interesse generale. Inoltre, l’assenza di trasparenza nell’interazione tra gruppi di interesse e politica solleva necessariamente la problematica della democraticità e della credibilità dell’azione politica e genera non poca diffidenza nell’opinione pubblica.» (Ginevra Cerrina Feroni – Professore ordinario di Diritto pubblico comparato nell’Università di Firenze – Prefazione di P.L.PETRILLO: Democrazia sotto pressione. Parlamento e lobby nel diritto pubblico comparato)
Continuano le cordate di molti politici, giornalisti, opinionisti, ecc., per spingere al Quirinale uno che è un noto componente della massoneria ed è tanto spudorata la manovra che il segretario del PD, Enrico Letta, arriva a negare quanto detto dallo stesso Mario Draghi, il 22 dicembre u.s., nell’incontro con i giornalisti sul desiderio di diventare Presidente della Repubblica.
Si sa che la massoneria, per definizione statutaria, è portata a dire bugie ai non iniziati negando, quindi, ai profani l’appartenenza dei suoi adepti come recitato nel giuramento interno e vincolante dell’obbligo di silenzio:
«Prometto e giuro di non palesare giammai i segreti della Massoneria, di non far conoscere ad alcuno ciò che mi verrà svelato, sotto pena di aver tagliata la gola, strappato il cuore e la lingua, le viscere lacere, fatto il mio corpo cadavere e in pezzi, indi bruciato e ridotto in polvere, questa sparsa al vento per esecrata memoria di infamia eterna. Prometto e giuro di prestare aiuto e assistenza a tutti i fratelli liberi muratori su tutta la superficie della terra».
Cosa che contravviene, però, con la Carta costituzionale la quale, all’art. 18, vieta la segretezza.
« I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. [cfr. artt. 19, 20, 39, 49]
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.»
E, allora ci si chiede quale sia il sistema democratico inteso dalla massoneria per i cittadini visto che palesa spudoratamente segretezza, cosa non contemplata nella Costituzione italiana che, invece all’art. 49 dà la possibilità di associarsi per concorrere a determinare la politica nazionale, ma nel rispetto delle regole.
Una contraddizione sull’interpretazione della democrazia che la massoneria non potrà mai sciogliere in quanto organismo dispoticamente oligarchico in cui non sono ammesse eccezioni e le cui pene sono scritte nel citato giuramento che palesa una evidente antiteticità con ogni forma democratica e/o iuris aequalitatem [parità giuridica].
Un sistema organizzativo massonico che aiuta le cordate per accedere a posti di lavoro, di studio, di cattedre, di dottorati, all’informazione, alle istituzioni, ecc. anche senza averne il merito se non quello di conoscere Tizio o Caio alla pari delle peggiori raccomandazioni che tagliano fuori i meritevoli che, invece, farebbero funzionare meglio il Paese.
Se, poi, si guarda quanto è successo in Europa, grazie a certe figure, si scopre che hanno insistito per istituire un ironico premio di ricerca per il lavoro che dovrebbe sfidare “l’accesso privilegiato e l’influenza di cui godono le corporations ed i loro gruppi lobbistici all’interno del processo decisionale politico dell’Unione Europea” con il Corporate Europe Observatory (CEO), che è stato assegnato a Exxonmobil, Porsche, BMW, Abengoa Energy, Piia-Noora Kauppi, Monsanto, Shell e American Petroleum Institute. Nel 2010, assegnata la medaglia d’oro alla Goldman Sachs (di cui Mario Draghi, è stato advisor, managing director e vicepresidente dal 2002 al 2005), quella stessa che pare abbia truccato i conti della Grecia per permetterle di rispettare i parametri per l’idoneità all’ingresso nell’Euro. [1] L’epilogo successivo della povera Gracia lo si conosce.
Una pessima cosa che si traduce nell’avere ministri, politici, giornalisti, imprenditori, poliziotti, magistrati, finanzieri, agenti delle tasse, ecc., che non faranno il lavoro per cui sono stati designati dalle leggi nei casi in cui trovassero sul loro percorso quella “fratellanza” che impedirebbe alla giustizia sia penale che civile di fare il giusto corso nel Paese; o, peggio ancora, modificando le leggi in modo da creare impunità come purtroppo abbiamo assistito in momenti difficili dell’Italia, degli anni ’90-2000, ed avere, addirittura, resoconti parlamentari con finte “nipoti di Mubarak” pur di scagionare un massone che, oggi, qualcuno vorrebbe alla Presidenza della Repubblica.
L’Italia deve riprendersi quella dignità costituzionale del 1948 che, invece, gli viene negata da una manciata di malintenzionati che vestono griffato ma non sono da meno di quelli che assaltano le banche, come diceva Pier Paolo Pasolini, visto che usano anche i soldi della collettività per fini, troppo spesso, poco chiari e destinati a realtà private a danno di quelle pubbliche.
Foto di ArtsyBee / 3963