di MOWA
«O ciuccio ca se crere cavallo, se n’addona quanno zompa ‘o fuosso.» [L’asino che si crede cavallo, se ne accorge quando salta il fosso](detto popolare)
“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” recita una massima popolare che calza perfettamente per l’attuale compagine politica la quale ha dato alla luce il “drago” che brucia, impunemente, ogni parvenza di democrazia sul suolo sia italiano che mondiale.
Infatti, il “drago”, in crisi di consensi, dopo aver ripetutamente inviato armi agli ucraini in barba alla legge (185/90), alla Costituzione (art. 11) e a quella percentuale altissima di italiani contrari (lo dicono continuamente i sondaggi e i numeri sono in aumento) ora, si rivolge a quei poveri adolescenti, in barba alla pedagogia, che sono obbligati a sorbirsi la sua “lezioncina” nella loro scuola propinata con l’evidente intento retorico di strigliare quel “ciuccio ca se crere cavallo” [“asino che si crede cavallo”] dei suoi sodali che lo stanno abbandonando lungo la strada politica.
Il “drago”, in crisi, arriva, persino, a minacciare che se non si seguirà la sua linea l’Europa non stanzierà più i soldi per risanare quelle aziende in difficoltà e, quindi, di riflesso, l’economia del paese. Il “drago”, però, è abituato solo a far di conto con i soldi tra “entrate ed uscite” in contabilità e non naviga per nulla bene in geopolitica, infatti, viene smentito dai suoi stessi colleghi economisti come avvenuto dalla banca svizzera, il Credit Suisse, la quale sostiene una nuova pianificazione mondiale nel documento che già nelle prime righe afferma
«Stiamo assistendo alla nascita di Bretton Woods III – un nuovo ordine mondiale (monetario) incentrato sulle valute basate sulle materie prime in Oriente che probabilmente indebolirà il sistema dell’eurodollaro e contribuirà anche alle forze inflazionistiche in Occidente.
Si sta sviluppando una crisi. Una crisi delle materie prime. Le materie prime sono garanzie e le garanzie sono denaro, e questa crisi riguarda il crescente fascino del denaro esterno rispetto al denaro interno. Le riserve valutarie della Russia…»
Più avanti
«… Lo shock dell’offerta dell’OPEC del 1973 è qualcosa di simile ma sostanzialmente peggiore: il 2022 Shock dell’offerta in Russia, che non è guidato dal fornitore ma dal consumatore.»
E, ancora
«In terzo luogo, se sei corto sulle materie prime russe e lungo i relativi futures, allora probabilmente stai avendo anche richieste di margine che devono essere finanziate come sopra. L’aggressore nell’arena geopolitica viene punito con sanzioni, e i movimenti dei prezzi delle materie prime guidati dalle sanzioni minacciano la stabilità finanziaria in Occidente. Ci sono abbastanza garanzie per il margine? C’è abbastanza credito per il margine? Che cosa succede agli scambi di futures su materie prime se i giocatori falliscono? I CCP sono a prova di proiettile?»[1]
Sembra che il “genio” o “nonno prestato alle istituzioni” non legga le preoccupate raccomandazioni di quella che è una delle più importanti banche mondiali che solleva, in sintesi, il problema che i soldi, a differenza delle materie alimentari, non sono commestibili e, quindi, il rischio di una crisi di cibo mondiale non toccherà solo i poveri ma anche i ricchi e che i primi, di fronte alla disperazione, potrebbero – se ben indirizzati – chiedere conto a chi, sino ad ora, ha fatto man bassa a danno degli oppressi, quello che i comunisti hanno sempre chiamato un imperialismo dai piedi d’argilla.
Se l’analisi della banca svizzera non è errata – e non c’è motivo di dubitarne – non sarà sufficiente la creazione, da parte dei massocapitalisti, di movimenti politici liquidi e improvvisati come palliativi – in giro per il Mondo – per arginare una feroce resa dei conti verso i dissanguatori e distruttori del globo perché la fame ha fatto fare, nel passato, le migliori rivoluzioni per i poveri come quella partita proprio nel 1917 in Russia! Basta organizzarsi, come fecero a quei tempi, con una visione ed un partito comunista sul modello P.C.I. alla Gramsci, Togliatti, Berlinguer…