di MOWA
«Mio nonno diceva sempre:
non avvicinarti mai a un toro dal davanti,
a un cavallo dal di dietro
e a un imbecille da qualsiasi direzione.» (Anonimo)
Il paese Italia sta piombando nel baratro di una crisi profonda da cui difficilmente potrà risollevarsi se i propri cittadini, rendendosi conto che la rotta intrapresa è opera di quell’osannato “timoniere”, a guida del paese , che di carte nautiche non sa nulla, non invertiranno in fretta la rotta.
Qualche sospetto, in verità, sta affacciandosi alla mente anche di chi lo aveva pappagallescamente invocato come colui che fa miracoli nel risollevare i Paesi dalle crisi.
Bisogna constatare come il conflitto russo-ucraino stia acutizzando le contraddizioni dei vari leader dei Paesi – europei in particolare – e, a questo punto, decidere verso quale direzione si voglia andare, ovvero: la pace con una economia in crescita o la cobelligeranza con inutili sacrifici economico-sociali che arriveranno a piegare quelle poche energie, post-pandemiche, così faticosamente riconcquistate ?
A ben vedere, il background di questo “timoniere” italiano rivela che ben poche sono le volte in cui costui ha dimostrato di aver operato per costruire perché, invece, i fatti dimostrano che, per la stragrande prevalenza, è andato in direzione opposta come, ad esempio, quando emerse che al «…tavolo dei Bilderberg siede storicamente la crema dei Poteri Forti, anche di casa nostra: da Mario Draghi a Mario Monti, da Romano Prodi a Giulio Tremonti, per far solo il nome di alcuni papaveri della nomenklatura politico-finanziaria italiana.» [1]
E fosse l’unica crepa del curriculum del “timoniere”, ce ne sono molte altre come quanto «successo in Europa, grazie a certe figure, si scopre che hanno insistito per istituire un ironico premio di ricerca per il lavoro che dovrebbe sfidare “l’accesso privilegiato e l’influenza di cui godono le corporations ed i loro gruppi lobbistici all’interno del processo decisionale politico dell’Unione Europea” con il Corporate Europe Observatory (CEO), che è stato assegnato a Exxonmobil, Porsche, BMW, Abengoa Energy, Piia-Noora Kauppi, Monsanto, Shell e American Petroleum Institute. Nel 2010, assegnata la medaglia d’oro alla Goldman Sachs (di cui Mario Draghi, è stato advisor, managing director e vicepresidente dal 2002 al 2005), quella stessa che pare abbia truccato i conti della Grecia per permetterle di rispettare i parametri per l’idoneità all’ingresso nell’Euro. L’epilogo successivo della povera Gracia lo si conosce.» [2]
A questo punto diventa obbligatorio fare una riflessione a fronte, anche, delle parole scritte dall’ex magistrato Carlo Palermo sulla propria pagina web «Disaffezione dei cittadini dal voto? Questa è falsità! Infodemia! È solo la conseguenza di “emergenze” della pandemia e della guerra in Ucraina dichiarate e gestite per controllare le masse e per generare un sistema di potere eterodiretto, totalitario, occulto, non rappresentativo del popolo, distruttivo della democrazia, dei partiti, della volontà del popolo, della nostra storia. Tutto qui.» [3] Quindi, questo “timoniere” italiano, viene più volte citato nel libro – mai che si sappia querelato – dell’ex maestro venerabile della loggia “Monte Sion di Roma”, Gioele Magaldi, MASSONI – Società a responsabilità illimitata – La scoperta delle UR-LODGES, e accusato di irresponsabilità, poca saggezza e lungimiranza del paese Italia tanto da rincarare la dose sul personaggio asserendo, a pag 395, che le ”…famigerate e scandalose dismissioni e privatizzazioni all’italiana – supervisionate dalla regia del massone neoaristocratico Mario Draghi (classe 1947, affiliato alle Ur-Lodges “Pan-Europa”, “Edmund Burke” e in seguito anche alla “Three Eyes”, alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum” e alla “White Eagle”) in qualità di direttore generale del ministero del Tesoro dal 12 aprile 1991 al 23 novembre 2001 e per conto terzi […]
L’immarcescibile e granitico fratello Draghi diresse le operazioni ininterrottamente per un decennio, mentre a Palazzo Chigi si avvicendavano ministri e premier del tutto compiacenti (da destra, centro e sinistra) al piano di doloso smembramento e immotivata (sul piano dell’interesse pubblico) svendita a potentati privati di beni e aziende di proprietà del popolo sovrano.
Effettivamente, dal 1992 al 2001 – a parte la parentesi del 1994-1995 con Berlusconi primo ministro e poi sostenitore per una breve fase del governo Dini – la responsabilità politica di ciò che avvenne (in termini di dismissioni e privatizzazioni fallimentari) fu platealmente opera di esecutivi del nuovo centrosinistra post-Tangentopoli, eredi diretti proprio di quella confusionaria stagione del compromesso storico che gli autori de Il golpe inglese tanto rimpiangono, con malinconie e nostalgie senz’altro degne di miglior causa.
Ma non bisogna neanche sottacere che, sia al governo del paese (1994-1995) che come grande coalizione parlamentare all’opposizione, il blocco di centrodestra guidato dal massone Silvio Berlusconi fu assolutamente complice (ideologicamente e operativamente) dell’opera di privatizzazione/ dismissione pluriennale coordinata da Mario Draghi, ed eseguita da una pletora di complici di alto, medio e basso livello.».
L’ultima, del “grande timoniere” italiano (in barba ad accordi, leggi e Costituzioni), in ordine di tempo, è stata quella del viaggio in Ucraina dove ha messo alle strette gli altri due leader di Francia e Germania, vincolandoli, quindi, su come procedere in quel conflitto e peggiorando, di conseguenza, la situazione di parte dell’Europa che vedrà i propri cittadini diventare sempre più poveri di quello che sono già aumentando, quindi, il divario tra chi specula, e chi subisce facendo il gioco delle multinazionali.
Proprio quello che si diceva nel titolo, tutto sta nella modalità che si vuole intraprendere, infatti, uscire dalla crisi massocapitalista è una questione di prospettiva: o si sta dalla parte degli oppressi o da quella dei ricchi.
NOTE:
[2] https://www.iskrae.eu/dens-dolens-595-la-cordata
[3] https://www.facebook.com/photo/?fbid=5333908166647923&set=a.2003366583035448
Foto di Diego Gómez Tejedor