di MOWA
«L’equivoco su cui gioca, con la compiacente soffietteria giornalistica, l’emerito capocomico, è semplicissimo: confondere il comico col ridicolo. La comicità è tutta spirituale, il ridicolo è tutto fisico e fatto di smorfie. Per essere ridicoli non ci vuole nessuna arte. Basta esserlo, ed esibirsi al pubblico nella propria sincera natura. E non si contrasta che anche il ridicolo possa essere e sia merce di scambio e di consumo. I circhi equestri, le compagnie di saltimbanchi vivono e prosperano, e cosí facendo dimostrano di essere necessari e di rispondere ad un bisogno del pubblico che paga. Ma queste istituzioni non la pretendono a teatro, e i giornali ne fanno la réclame solo a pagamento, negli echi di cronaca.» (Antonio Gramsci, Il comico ed il ridicolo, 5 marzo 1916)
Un piccolo frammento, nella presentazione, dell’acutezza gramsciana che riesce a spiegare, in poche battute, in Il comico ed il ridicolo, del 1916, la dimensione umana, anche, nel campo dell’informazione e di come tali osservazioni siano attuali, ancor oggi, in alcuni talk show nazionali (che siano essi pubblici o privati) lasciando l’amarezza al telespettatore per come non siano cambiati i costumi e una certa ipocrisia filoborghese.
Purtroppo, si è assistito, nostro malgrado e con considerevole disgusto, ad alcuni tratti di ridicolo, apparsi simultaneamente al comico, in personaggi pubblici (giornalisti [1], ministri della Repubblica [2]) che, invece, in quelle trasmissioni televisive avrebbero dovuto avere l’avvertenza di propendere verso un minimo di correttezza nei confronti di chi si vuole informare.
Uno spaccato di come il fenomeno simbiotico (ridicolo e comico) possano convivere in una sola figura e, in molti casi, proliferare come un virus.
La Storia italica (e non solo!) di tali montambanco ne è zeppa perché non esiste un antidoto specifico al diffondersi, tra le persone perbene, di quel fenomeno, anzi, in diversi casi, pare, attecchisca come l’erbaccia e faccia, addirittura, scuola d’iniziazione verso altri candidati anche se sono, nientepopodiméno che, parlamentari, senatori e molto altro ancora.
Diventa, quindi, imbarazzante assistere, nelle cronache quotidiane, senza che via sia un’adeguata risposta di massa, ad uno spettacolo (in questo caso sì assume la doppia valenza) che mortifica anni di storia filosofica, scientifica, ecc. per cadere, in meno di un amen, nel baratro dell’opportunismo più bieco e meschino, dove il “piatto di lenticchie” offerto da quei luciferini signori che propongono solo un richiamo al vil denaro più che al bene collettivo, si è fatto strada mietendo la morte morale ed etica del Mondo, come un’epidemia, senza che nessuno si soffermi a riflettere sul danno che viene fatto alle nuove generazioni le quali iniziano già a proiettarsi e manifestare una visione nichilistica e autolesionista [3]…
Generazioni che soffrono maggiormente in quei paesi da cui si esporta la “democrazia”, come negli USA, che vivono, invece, l’apice di quel disagio nelle varie classi sociali le cui condizioni generali sono costruite sulla base di un sistema massonico che mortifica gli oppressi a tutto vantaggio degli oppressori a partire dalle “regole” elettorali che penalizzano i poveri, le etnie…, che vengono, invece, usate come carne da cannone per fare le varie guerre (e morire) [4] con la scusa di un fasullo patriottismo o della concessione della cittadinanza, tutto ad uso e consumo di quei potenti che, invece, pubblicamente li snobbano.
NOTE:
[3] https://youmedia.fanpage.it/video/aa/YrMCWuSw210zvWbE
[4] https://www.facebook.com/100082301971989/videos/1649232945461478/?fs=e&s=cl
Foto di César Hernández