di MOWA
«Poche mani, non sorvegliate da controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa.» (Antonio Gramsci)
Quanta cattiveria e odio di classe c’è in una parte del paese che impedisce a queste persone di vedere il piano inclinato su cui sta scivolando l’Italia e tutto il Continente, per colpa della superficialità (e/o per partito preso), di chi governa, sulla vicenda, e l’insistenza, dell’invio di armi agli ucraini?
Quando capiranno, costoro, che non sarà sempre “festa tutto l’anno” – per dirla con le parole di un noto cantautore – perché nella vita le feste passano e dopo aver fatto i bagordi al cenone si dovrà, soprattutto, meditare su come evitare le conseguenze per la salute. Lo stesso vale con la nuova decisione del Governo Meloni, che aumenta l’invio di armi agli ucraini, passando da 25,9 a 27,7 miliardi di € equivalenti ad 1 miliardo e 800 € in più. Tutto ciò non solo farà male per le ripercussioni sull’economia complessiva del Paese ma in particolar modo graverà sullo stato sociale degli italiani. Se, poi, si aggiungono ulteriori disagi per milioni di italiani, dovuti alla stretta della manovra finanziaria [1] che li priverà di altri soldi per vivere, affossando ogni prerogativa di futuro, si può, solo, sperare che qualcuno (con fame di potere) non approfitti della situazione e cada “vittima di tentazioni” minacciose alla forma Stato antifascista come già successo altre volte in molte parti del Mondo ad opera di specialisti della provocazione che si annidano anche tra gli apparati istituzionali. La “strategia della tensione” insegna. [2]
Purtroppo le stupidaggini di molti vassalli sostenitori di un paradigma ingiusto (e/o al soldo, per non dire altro, di poteri élitari) non hanno fine e, spesso, a queste si sommano altre “bestialità” come, ad esempio, quella della testata giornalistica che rilanciava “giuste” restrizioni per gli italiani che dovrebbero stare al freddo per non utilizzare il gas invece di perorare l’apertura di trattative contro la guerra russo-ucraina, arrivando perfino al ridicolo quando i giornalisti di quella stessa testata hanno minacciato uno sciopero per l’eccessivo freddo in redazione, dimenticando quanto scritto pochi giorni prima. [3]
Gli Stati europei, se vogliono essere credibili nel Mondo o agli occhi degli stessi loro abitanti, hanno bisogno di recuperare un’autonomia politico-economica, spogliandola dalle ingerenze anglo-statunitensi e rilanciando una visione della socialità molto diversa da quella sin qui proposta da frange élitarie e frutto, solo, della pessima influenza di un Occidente che rifiuta il multilateralismo e che privilegia una gestione imperiale che ha, ormai, fatto il suo tempo e che non dovrebbe più avere un avvenire tra i popoli che desiderano, invece, emancipazione e sviluppo per tutti.
Un’emancipazione, dunque, che, finalmente, sia anche per e degli ultimi e non dia sponda a culture filo o neonaziste che favoriscono, invece un mondo che ha posto solo per gli interessi dei soliti noti.
NOTE
[2] https://www.treccani.it/enciclopedia/strategia-della-tensione_%28Dizionario-di-Storia%29/
Foto di Denniz Futalan