di MOWA
«La violenza è la levatrice di ogni vecchia società, gravida di una nuova società.» (Karl Marx)
Quante volte ancora si dovrà assistere alla pantomima di un governo che emana bozze di decreti e subito dopo fa un clamoroso dietrofront? E questo, non per colpa delle opposizioni politiche ma, per essere andati oltre le leggi vigenti o la stessa Costituzione.
Ma questi “geni” non sono quelli che durante la campagna elettorale si definivano lo schieramento pronto a governare subito perché erano “ricchi” di eccellenze intellettuali?
Pochi mesi di gestione del Paese e non si contano più i ripensamenti, le retromarce, le bocciature istituzionali tanto da far vergognare ogni ministero che è incappato (praticamente tutti!) in figuracce di ogni genere. E, meno male che al ministero dell’Istruzione hanno aggiunto (poveri noi!) il termine “Merito”.
Una contraffazione burlesca di ministeri che hanno inanellato una straordinaria serie di gaffe tanto da (inevitabilmente) perderne il conto mentre, con straordinaria faccia di bronzo, hanno tentato di farsi belli, persino, dell’arresto del criminale Matteo Messina Denaro, frutto, invece, del faticoso lavoro di magistrati e forze dell’ordine.
Sono riusciti, solo per citare un paio di casi, ad avocare a sé (cosa abominevole) la paternità, per la propria politica, del padre della letteratura italiana Dante Alighieri, vendendolo come uomo di destra, o a biascicare altalenanti parole riferite alle intercettazioni della magistratura usando (come fumogeni) banali e dozzinali ovvietà per giustificazione le future scelte rispetto a mafia e terrorismo. Non parliamo, poi, delle accise sui carburanti che hanno messo in moto la giustificata reazione e protesta, (come lo sciopero) dei lavoratori delle pompe di benzina che si sono sentiti investiti dai meloniani di una colpa che non hanno e che, invece, risiede nelle scelte fatte ben più in alto.
Nel contempo, mentre questo governo si barcamena tra un passo avanti e due indietro in fatto di credibilità, per la popolazione nazionale e internazionale, si profilano serie minacce alla democrazia perché vengono avanzate proposte dai leghisti che fanno intravedere la dissoluzione
dello Stato così come lo conosciamo.
Una latente minaccia già c’era stata nella XIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DELL’11 GIUGNO 1997, senza che nessuno reagisse nonostante si parlasse in questi termini:
«…in uno studio (Eurotropia) pubblicato nel 1992 da Alfred H. Heineken, presidente della multinazionale della birra, concessionaria per l'Africa centrale della Unilever, si proponeva la dissoluzione degli Stati nazionali, ritenuti « invenzioni artificiali » e la divisione dell'Europa in settantacinquemila ministati organizzati secondo criteri etnicorazziali popolati da cinque a dieci milioni di abitanti. Ad avviso dell'interpellante tale piano « Eurotropia » coincide nei minimi particolari con quello delle « macroregioni
italiane », predisposto dal leghista Francesco Speroni...» [1]
[Progetto Eurotopia]
Una verità, purtroppo, che ha già dato i suoi primi risultati proprio alle porte dell’Italia dove è stata combattuta una guerra fratricida grazie (si fa per dire) al partito trasversale ed eterodiretto dalla massoborghesia utilizzando la mano militare della Nato che ha portato alla frammentazione della ex-Jugoslavia.
Importante è vigilare affinchè la democrazia rimanga fondamento dello Stato nel rispetto della Costituzione che è frutto della Resistenza al nazifascismo ed è costata la vita di chi ha combattuto perchè si potesse vivere in un Paese libero e, con le leggi e i decreti che questo governo di “profonda” destra sta emanando, c’è da chiedersi per quanto rimarrà tale.
Foto di M©WA
NOTE
[1] https://leg13.camera.it/_dati/leg13/lavori/stenografici/sed209/pdfbt02.pdf