di MOWA
«I terremoti bastano da soli a distruggere la prosperità di un paese.» (Charles Darwin)
Quanti sanno che i governi, che si sono succeduti, negli USA dal 1956, tramite la North Atlantic Treaty Organization (NATO: ovvero, l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord nata il 4 aprile 1949 ed entrata in vigore il 24 agosto dello stesso anno) stanno facendo esperimenti sul clima e, molto probabilmente, sui movimenti tellurici, per uso militare?
Sembra un’affermazione esagerata, folle, frutto della fantasia di animosi complottisti, ma da una autorevole istituzione come la “Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa” del Parlamento Europeo con relatrice l’onorevole Maj Britt Theorin, depositata il 14 gennaio 1999, frutto di una precedente audizione sul sistema HAARP e sulle “armi non letali” convocata a Bruxelles il 5 febbraio 1998 dalla sottocommissione “Sicurezza e disarmo”, arriva uno studio, che parla della manipolazione dell’ambiente, da usare come arma, proprio come nel caso del sistema HAARP che ha base in Alaska.
Ma prima di fare altre considerazioni è indispensabile riportare un estratto di quella seduta europea per venire a conoscenza di cosa si sia discusso in quel consesso:
«…HAARP – Un sistema di armamenti con effetti devastanti sul clima
Il 5 febbraio 1998 la sottocommissione “Sicurezza e disarmo” del Parlamento europeo tenne un’audizione in cui si parlò anche di HAARP. Benché invitati, i rappresentanti della NATO e degli USA preferirono non partecipare. La commissione deplora che gli USA non abbiano inviato nessuno all’audizione e non abbiano approfittato dell’occasione per commentare il materiale presentato.
HAARP, il programma di ricerca sulle radiazioni ad alta frequenza (High Frequency Active Auroral Research Project) è condotto congiuntamente dall’aeronautica militare e dalla marina militare americane e dall’Istituto di geofisica dell’Università dell’Alaska di Fairbanks. Progetti analoghi vengono condotti addirittura in Norvegia, probabilmente in Antartide, ma anche nell’ex Unione Sovietica. HAARP è un progetto di ricerca in cui, attraverso impianti basati a terra e una serie di antenne, ciascuna alimentata da un proprio trasmettitore, si riscaldano con potenti onde radio parti della ionosfera. L’energia così generata riscalda talune parti della ionosfera provocando buchi e lenti artificiali.
Lo HAARP può essere impiegato per molti scopi. Manipolando le proprietà elettriche dell’atmosfera si diventa in grado di porre sotto controllo forze immani. Facendovi ricorso quale arma militare, le conseguenze potrebbero essere devastanti per il nemico. Attraverso HAARP è possibile convogliare in una zona prestabilita energia milioni di volte più intensa di quella che sarebbe possibile inviare con qualsiasi altro trasmettitore tradizionale. L’energia può anche essere indirizzata verso un obiettivo mobile, per cui si potrebbe applicare anche contro i missili del nemico.
Il progetto consente anche di migliorare le comunicazioni con i sommergibili e di manipolare la situazione meteorologica globale. Ma è possibile anche il contrario, cioè disturbare le comunicazioni. Manipolando la ionosfera è possibile ostacolare le comunicazioni globali facendo però arrivare a destinazione le proprie. Un’altra applicazione del sistema è quella di scandagliare a raggi X la terra per vari chilometri di profondità (con un’apposita tomografia a effetto penetrante) per esplorare campi di petrolio e di gas, ma anche attrezzature militari sotterranee. Radar in grado di vedere oltre l’orizzonte e di definire gli oggetti a grande distanza sono un’altra delle applicazioni del sistema HAARP. Ciò consente di individuare gli oggetti in arrivo da dietro la curvatura del pianeta.
A partire dagli anni ’50 gli Stati Uniti hanno effettuato esplosioni di materiale nucleare nelle fasce di Van Allen per sondare gli effetti delle esplosioni atomiche ad un’altezza così elevata sulle trasmissioni radio e le operazioni radar in virtù dell’intenso impulso elettromagnetico scatenato dalle deflagrazioni. Esse crearono nuove fasce di radiazione magnetica comprendenti quasi tutta la terra. Gli elettroni correvano lungo linee di campo magnetiche creando un’aurora boreale artificiale sopra il Polo Nord. Con questi test militari si rischia seriamente di danneggiare per molto tempo la fascia di Van Allen. Il campo magnetico terrestre può essere distrutto in vaste aree impedendo le comunicazioni via radio. Secondo scienziati americani ci vorranno probabilmente molte centinaia di anni prima che la fascia di Van Allen si stabilizzi nella sua posizione normale. Il sistema HAARP può provocare mutamenti delle costanti meteorologiche. Esso può anche influenzare tutto l’ecosistema, soprattutto nella sensibile area antartica.
Un’ulteriore seria conseguenza del sistema HAARP sono i buchi ionosferici causati dalle potenti onde radio inviate. La ionosfera ci protegge dalle radiazioni provenienti dal cosmo. Si spera che i buchi giungano a riempirsi nuovamente, ma le esperienze compiute con i mutamenti dello strato di ozono puntano in direzione contraria. Ciò significa che esistono buchi non indifferenti nella fascia protettiva della ionosfera.
A causa delle sue notevoli ripercussioni sull’ambiente, HAARP è una questione che riguarda tutto il mondo e bisogna anche chiedersi se i vantaggi di sistemi del genere controbilancino effettivamente i rischi. Le conseguenze ecologiche ed etiche vanno analizzate approfonditamente prima di qualsiasi altra ricerca e sperimentazione. HAARP è un progetto quasi totalmente sconosciuto all’opinione pubblica, ed è importante aumentare la consapevolezza di quest’ultima in proposito.
HAARP è il proseguimento di cinquant’anni di ricerca spaziale intensiva di chiaro stampo militare, portata avanti anche nel quadro delle “guerre stellari” per il controllo delle fasce più alte dell’atmosfera e delle comunicazioni. Tale ricerca va considerata seriamente nociva per l’ambiente, con conseguenze incalcolabili per la vita umana. Nessuno è oggi in grado di dire con sicurezza quali possono essere le conseguenze di HAARP. La cultura della segretezza nell’ambito della ricerca militare dev’essere combattuta. E’ necessario promuovere il diritto alla trasparenza e alla verifica democratica dei progetti di ricerca militari, come pure il controllo parlamentare.
Tutta una serie di atti normativi internazionali (“Convenzione sul divieto dell’utilizzo a scopi militari o ad altri scopi ostili delle tecniche di modificazione dell’ambiente”, “The Antarctic Treaty”, “Trattato recante principî per il comportamento degli Stati nell’esplorazione dello spazio esterno, compresi la luna e gli altri corpi celesti” e la Convenzione dell’ONU sulle leggi del mare) fanno risultare HAARP assai dubbio non soltanto dal punto di vista umano e politico, ma anche da quello giuridico. Il trattato sull’Antartide prevede che l’Antartide possa essere utilizzata unicamente a scopi pacifici. Ciò potrebbe anche significare che HAARP rappresenta una violazione del diritto internazionale. Tutte le conseguenze dei nuovi sistemi di armamenti devono essere valutate da organismi internazionali indipendenti. Vanno inoltre elaborati altri accordi internazionali tesi a proteggere l’ambiente da inutili devastazioni in caso di guerra…» [1]
Una potente arma di controllo (HAARP) del clima in funzione geopolitica che, porterebbe (se non lo è già!), ad una violazione del diritto internazionale, come sostenuto dai relatori, e che avvalora la tesi della pericolosità internazionale e motivo per cui i rappresentanti della NATO e degli USA avevano preferito declinare l’invito non partecipando.
Esistono altre testimonianze prestigiose nel campo della “ricerca scientifica” che parlano di uso di esplosivi convenzionali per scatenare sismi senza, addirittura, alcuna valutazione di impatto ambientale, come quello del professor Ignazio Guerra, docente di sismologia del dipartimento di fisica dell’Università della Calabria il quale parla di
«…progresso tecnologico molto spinto. Oggi le esplosioni che si fanno con la sismica in acqua sono molto meno potenti specie quando si va su acque profonde. Si ha una esplosione mediamente ogni 20 secondi anticipati da cariche piccole per allontanare la fauna. Ed in questo caso si arriva a fotografie del sottosuolo davvero eccezionali. Questa tecnica si chiama della sismica a riflessione con molti scoppi ravvicinati. Nella sismica a rifrazione le onde si rifrangono e risalgono in superficie ma le misurazioni sono meno precise» [2]
Ora, non si vogliono fare congetture particolari, nel merito, che potrebbero scatenare accuse di complottismo, ma, viste le straordinarie coincidenze, sia sui cambiamenti climatici che sulle scosse telluriche, che, guarda caso, sono sempre molto vicine ai piani di prossimo intervento degli USA e della NATO, qualche domanda, ulteriore, sull’uso militare delle cosiddette “armi non letali”, di cui lo stesso Parlamento Europeo aveva segnalato il problema e la pericolosità, sarebbe bene porsela, proprio per capire, veramente cosa stia accadendo ed operare quel cambio di rotta per la sopravvivenza del pianeta.
Note
[1] https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-4-1999-0005_IT.html?redirect
Foto di Kourtney Gundersen