di MOWA
«…la nostra causa è veramente giusta, serve all’interesse di tutti, gli interessi dell’intera società, l’interesse dei nostri figliuoli. Quando la causa è così alta, merita di essere servita, anche a costo di enormi sacrifici… Pensate sempre che la nostra causa è la causa del progresso generale, della civiltà della giustizia tra gli uomini. Lavorate sodo, dunque, e soprattutto lottate insieme, rimanete uniti. Il sindacato vuol dire unione, compattezza. Uniamoci con tutti gli altri lavoratori: in ciò sta la nostra forza, questo è il nostro credo… La nostra CGIL, strumento e garanzia del nostro avvenire…» (frammento del discorso di Giuseppe Di Vittorio ai dirigenti e attivisti sindacali di Lecco, 3 novembre 1957)
Quando i posteri leggeranno queste pagine di storia resteranno inorriditi nel venire a sapere dell’incontro avvenuto a Odessa tra alcuni sindacalisti CGIL ed esponenti di Kiev proprio come sta succedendo oggi alle persone che hanno postato le loro rimostranze sui social a commento dell’immagine che ritraeva l’evento. [1] [2]
Una location, quella scelta davanti al palazzo dei sindacati di Odessa, che riporta alla memoria (per chi ancora ce l’ha) di chi è democratico e antifascista le persone bruciate vive, spietatamente seviziate o trucidate [3] [4], nel 2014, da nazifascisti ucraini, proprio quelli che poi si sono insediati nei gangli istituzionali sino a diventare riferimento ideale internazionale degli interessi di centri di potere.
Di fronte a tanta cinica scelta politica “sindacale” ci si chiede se il luogo dell’incontro sia un messaggio simbolico di minaccia nei confronti di chi vorrebbe, invece, ipotizzare un futuro non allineato al mainstream occidentale e lottare per gli “ultimi”, quale dovrebbe essere il compito del sindacato.
Infatti, quella macabra scelta, come giustamente viene sottolineato sui social sotto l’immagine dell’incontro non ha pari con altre che arrivano dal fronte del conflitto russo-ucraino e mortificano ogni ipotesi di diplomatica indicazione verso la pace per un cessate il fuoco, anzi, aggravano la posizione dell’Italia in veste di belligerante visto che, anche, una delle parti più rilevanti socialmente del paese si è schierata a favore dei nazifascisti (riferendosi alla simbologia della location).
Che il più grande sindacato italiano sia sotto attacco dai massocapitalisti è arci-noto, e il programma destabilizzante della loggia massonica P2 [5] lo aveva pianificato (e realizzato) nei minimi dettagli, ma che vi sia una tale indifferenza generale rispetto a tutto ciò lascia esterrefatti perché denota che il lavoro capillare fatto da quell’élite per destrutturare il sindacato ha avuto successo.
A questo punto è chiara la differenza dei sindacati francesi da quelli in patria perché, oltralpe, non rinunciano al proprio ruolo, che è quello di rilevare le contraddizioni tra i soggetti in campo e reagire – anche energicamente – come dimostrato dalle cronache degli ultimi mesi rispetto ai vari temi sociali come quello dell’innalzamento dell’età pensionabile o della distribuzione della ricchezza mentre qui, all’interno del sindacato, si arriva a soffocare ed espellere le opposizioni invece di aprire un confronto costruttivo.
La pace sociale, che il sindacato italiano ha richiesto ai lavoratori, potrebbe essere accettata solo se vi fossero (cosa assente da decenni!) le condizioni di equilibrio e floridità con visibile benessere economico su tutti i fronti cosa che, da questa parte della barricata, non risulta. Anzi, la situazione di disaparità si è aggravata ulteriormente e le prospettive future sono di un peggioramento delle condizioni sociali dei soggetti più deboli e meno tutelati.
Note
[1]
Vedere la CGIL farsi foto e scambiare convenevoli con i rappresentanti del regime di Kiev davanti a quella Casa dei Sindacati di Odessa dove il 2 Maggio 2014 sono state bruciate vive più di 42 persone dai nazifascisti sotto gli occhi della polizia compiaciuta, è terrificante. pic.twitter.com/mx5CfIKLJ8
— Nicolò Monti (@CompagnoMonti) April 11, 2023
[2]
[4] https://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=5496&pg=15002
[5] http://www.misteriditalia.it/loggiap2/ilpiano/P2(piano).pdf
Foto elaborata da MOWA