di MOWA
«Il fascismo non era soltanto un malgoverno buffonesco e improvvido, ma il negatore della giustizia; non aveva soltanto trascinato l’Italia in una guerra ingiusta ed infausta, ma era sorto e si era consolidato come custode di un ordine e di una legalità detestabili, fondati sulla costrizione di chi lavora, sul profitto incontrollato di chi sfrutta il lavoro altrui, sul silenzio imposto a chi pensa e non vuole essere servo, sulla menzogna sistematica e calcolata.» (Primo Levi)
13 Maggio 2023, visita ufficiale del Presidente ucraino nel nostro Paese e incontro con le Istituzioni italiane [1] per trovare appoggi e accordi rispetto all’invasione russa di quel territorio. Ciò che lascia attoniti i cittadini italiani è la mise nera indossata da Zelensky, dove campeggia il logo della formazione OUN del criminale filo-nazista del suo paese, Stepan Bandera. Un logo che non lascia equivoci, si tratta di una formazione filo-nazista attiva nelle aree polacche di lingua ucraina dal 1930. Una formazione tanto pericolosa che il giornalista e storico, Giovanni Fantozzi, scriveva, già, nel 2022 sul sito “La Pressa” un allarmante articolo dal titolo “Ucraina: dal mito filo-nazista di Stepan Bandera a Bella Ciao” in cui affermava:
«…Bandera divenne uno delle figure di spicco del movimento per aver organizzato, nel 1934, l’assassinio del ministro dell’Interno polacco Bronisław Pieracki. Condannato all’ergastolo, Bandera venne liberato dai nazisti nel 1939, a cui si associò sia perché ne condivideva i capisaldi ideologici sia perché era convinto che la Germania avrebbe conquistato i territori polacco-ucraini, in quel momento occupati dai sovietici in base al trattato Ribbentrop-Molotov, e consentito la nascita di uno stato indipendente ucraino. La stretta collaborazione con i nazisti e la completa adesione al progetto di un’Ucraina indipendente nell’orbita del grande Reich germanico condussero il leader indipendentista alla rottura con l’ala nazionalista più moderata dell’OUN.»
La descrizione dello storico-giornalista continua:
«Nel giugno 1941, Bandera e i suoi uomini erano al seguito delle armate naziste nell’invasione dell’Unione sovietica, collaborando con gli Einsatzgruppen nei primi sanguinosi pogrom in Galizia di cui furono vittime migliaia di polacchi ed ebrei. Nelle città furono affissi manifesti dell’OUN che inneggiavano a Hitler e a Bandera e che incitavano, in nome della rivoluzione nazionale ucraina, “a sterminare senza pietà i polacchi, gli ebrei e i comunisti”. Il 30 giugno 1941 Bandera proclamò unilateralmente a Leopoli l’indipendenza dello stato nazionale ucraino, sperando che fosse concessa all’Ucraina la condizione di stato satellite del Reich, come già era accaduto per la Slovacchia di Josef Tiso e la Croazia di Ante Pavelic. Al contrario, la dichiarazione indipendentista non fu ben accolta dai dirigenti nazisti, che apprezzavano Bandera e i suoi uomini come preziosi collaboratori nel disegno di dominio dei popoli slavi, ma certo non al punto di consentire loro la creazione di uno stato anche solo formalmente indipendente. Per impedire che interferisse nei loro piani, i tedeschi arrestarono Bandera e tra il 1942 e il 1944 lo internarono nel campo per prigionieri politici di Sachsenhausen, in condizioni relativamente confortevoli.»
Per approfondimenti su chi fosse Stepan Bandera e la OUN si rimanda al sito già sopra citato “La Pressa”. [2] Esistono, inoltre, molti altri siti che parlano delle formazioni filo-naziste dei primi anni del secolo scorso ma quella francese, “LES CRISES” del 19 giugno 2014 [3] illustra, in modo inequivocabile, il significato della simbologia di quella parte politica, logo di Zelensky compreso.
La documentazione ufficiale sulla simbologia che richiama al nazifascismo è immensa ed è per questo motivo che non si possono tollerare “sviste” (?), come quelle dei nostri apparati istituzionali (servizi di controllo e sicurezza “democratica” italiana) su quel logo OUN apposto sulla maglietta indossata nei palazzi della Repubblica, quella Repubblica nata dalla lotta di Liberazione, proprio, contro quelle formazioni criminali che fecero vivere un ventennio di sofferenze e morte a diversi popoli.
Ci si chiede, allora, se non ci siano piani carsici antidemocratici da parte di qualcuno, per far passare come normale ciò che normale non è e non potrà mai essere, perché in questo Paese la libertà è costata molte vite sacrificate per uscire dalla bruttura storica e ripristinare diritti e valori civili ben descritti nella nostra Costituzione.
Note
[1]
Il Presidente #Mattarella ?゚ヌᄍ riceve il Presidente dell’#Ucraina Volodymyr #Zelensky ?゚ヌᆭ pic.twitter.com/kRnowTLMPD
— Quirinale (@Quirinale) May 13, 2023
[3] https://www.les-crises.fr/les-juifs-de-galicie/