di MOWA
«La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.»
(Franz Kafka)
Seguendo le diverse versioni rilasciate sui media da alcuni politici (prevalentemente di destra), da giornalisti e dalle Istituzioni preposte all’ordine pubblico su quanto accaduto a Pisa (e in altre città, in più occasioni [1]), dove la polizia ha brutalmente picchiato qualche decina di pacifici adolescenti che si stava dirigendo verso la piazza centrale della città con il nobile scopo di dimostrare solidarietà al popolo palestinese che, è importante ricordare, sta subendo il genocidio da parte dello Stato sionista d’Israele, è davvero sconcertante.
Le argomentazioni, altalenanti, portate da questi politici vanno dal dire che questi adolescenti avrebbero tentato di sfondare il cordone della polizia all’ ipotesi che fra i ragazzi ci sarebbero potuti essere probabili provocatori e … via cantando. Il codazzo di giornalisti (sempre con quella straordinaria cultura che addossa la colpa sempre ad altri perché “noi” abbiamo ragione!) ha dato manforte a questi illogici filoni dei politici, nonostante alcuni funzionari delle forze dell’ordine abbiano smentito tali ipotesi e dichiarato che vi fu un errore di gestione della situazione… insomma, per dirla chiaramente, un pessimo intervento con errori macroscopici ed eloquenti visibili nelle immagini e nei filmati.
La cosa che rattrista, è che stiamo parlando di adolescenti, e quindi di persone che stanno vivendo quel periodo di transizione che dall’infanzia va verso l’età adulta, e che dovranno, probabilmente, nel tempo, acquisire nuovi ruoli e responsabilità all’interno dei diversi contesti sociali arrivando a strutturarsi con una propria identità e che, invece, ricordando il giorno delle manganellate, trarranno un’infelice “lezione di vita” ad opera di chi, invece, avrebbe dovuto aiutarli, e farli maturare nella fiducia di uno Stato democratico.
Adolescenti che si troveranno a dover formare la propria identità con forte sospetto verso quei meccanismi di gestione democratica (?) della funzione pubblica, quale solido cemento di evoluzione e perequazione delle discriminazioni. La conferma di ciò si trova nelle ultime due righe del comunicato del Presidente della Repubblica: “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento” che mettono un fermo paletto sulle ibridazioni ideologiche dei sostenitori del sospetto.
Ora è importante per lo Stato, se si vuol definire e comportare democraticamente, partire dall’errore delle improprie manganellate date dai poliziotti, e sancire il diritto a manifestare senza aggressioni da parte delle forze dell’ordine, rimuovendo, definitivamente, dalla catena di comando i responsabili di quanto accaduto a Pisa e in tutte le altre città, fatti che hanno anche penalizzato coloro che, fra le forze dell’ordine, svolgono il proprio lavoro con onestà e correttezza a tutela della collettività. Fondamentale e corretto è, a questo scopo, anche identificare chi, per usare violenza, si nasconde dietro l’anonimato e distinguerli, quindi, dagli onesti mettendo una matricola sul casco. Solo in questo modo, operando in trasparenza, uno Stato può dirsi veramente democratico.
NOTE:
[1] https://www.instagram.com/p/CZSsp-LIL9I/?igsh=MzVvc29hYXNoenIy