di MOWA
«La storia potrebbe anche essere magistra vitae, però, bisogna che ci sia qualcuno che vuole imparare.» (Alessandro Barbero, conferenza al Festival della Comunicazione, Camogli, 2018)
Perché alcune persone si ostinano a sostenere che gli anacronistici ricorsi storici siano un’opportunità per il genere umano? Eppure vi sono esempi anche recenti che dimostrano il contrario.
Possiamo osservare le dinamiche che sono il presupposto del dominio e del ladrocinio delle risorse di alcune aree geografiche. Un esempio? Quelle verso i nativi americani ad opera di quell’élite europea che ha suggestionato orde di disperati europei con il “miraggio dell’Eden” scagliandoli in terre lontane e, lì li ha fatti scannare tra di loro attraverso le guerre d’indipendenza, e poi, ha emesso leggi, ad hoc, privandoli di quanto conquistato/rubato.
La stessa cosa è avvenuta in Oriente con la “via del tè”. Con la scusa dei commerci, quell’élite europea, ha colonizzato l’India e i paesi limitrofi soggiogando le popolazioni e imponendo leggi razziste – oggi diremmo suprematiste –. La riconquista dell’indipendenza da parte delle popolazioni è costata un numero enorme di vittime.
E lo stesso prologo, lo si è visto in Storie più recenti dove la fame di conquista, sempre da parte dell’élite europea, che, questa volta, si era contrapposta ad un altro emergente impero, quello tedesco, ha portato, di fatto, alla Grande Guerra (1914-1918) che ha fatto milioni di vittime tra la popolazione. A questo punto, però sulla scena mondiale era apparsa, per gli oppressi, una speranza, la nascita dell’Unione Sovietica col tentativo di instaurare il Comunismo che prevedeva la distribuzione delle ricchezze e la vera uguaglianza fra gli uomini. In tutto il mondo i lavoratori iniziarono a lottare per riuscire ad ottenere quei diritti che il Comunismo predicava.
Da quel momento il comunismo da parte di chi deteneva il potere fu identificato come il nemico assoluto portandoli ad un’estenuante stop and go per ricacciare indietro quei nuovi diritti acquisiti dalla emergente classe oppressa. E, sempre quell’élite globale ha finanziato, fatto accordi sottobanco con integralismi religiosi poco inclini al dialogo e alla tolleranza con i propri simili, pur di destabilizzare intere aree geografiche [1] come avvenuto in Iraq, dove si sono inventati fiale inesistenti all’antrace, pur di accanirsi, impuniti, sulla popolazione con bombe… e rubare… risorse e opere d’arte.
Un’élite che si è organizzata, negli anni, con una struttura militare come il Pentagono e la Nato onde evitare di essere messa in discussione da eventuali obiezioni e formalizzare accordi con altri Stati e farsi forte del proprio dominio. Esempio di menefreghismo delle convenzioni e delle leggi internazionali di quest’élite lo abbiamo visto con la ex-Jugoslavia. Chiunque nel mondo si opponesse (e si oppone) a tali organismi, anche se in prima battuta era favorevole, veniva colpito da “occasionali disgrazie” o atti violenti da parte di clandestine strutture come Gladio o da infiltrati (etero-diretti) sia a destra che a sinistra (vedi rapimento e uccisione di Aldo Moro) [2] con l’unico scopo di eliminare qualsiasi dissenso verso il sistema massocapitalistico (specie se chi veniva eliminato era favorevole al paradigma comunista) e conservare assolutamente e in modo indiscusso il potere nelle proprie mani .
NOTE:
[1] https://italian.cri.cn/opinioni/notizie/3208/20220505/754317.html
[2] Report
Poco prima di essere ucciso, Falcone intuisce l’intreccio tra Dc, Gladio e ambienti mafiosi proprio. Siamo a dicembre del 1991, Falcone va a cena da Pino Arlacchi, suo collaboratore. Arlacchi ha raccontato a #Report il contenuto di quella conversazione. Stasera, 20.55 su #Rai3 pic.twitter.com/ythO2gj4iL
— Report (@reportrai3) May 12, 2024