di Viola Fiore
Oggi manifestazione davanti al Teatro Argentina per protestare contro il colpo di mano della destra di governo che in barba alle regole amministrative ha cambiato il direttore del teatro.
Il Ministero della Cultura e la Regione Lazio hanno nominano direttore Luca De Fusco in assenza del Comune di Roma, vista la convocazione del cda contro le regole, violazione per la quale il presidente Francesco Siciliano usciva dalla sala. Secondo le norme, la sua assenza avrebbe impedito di deliberare, ma il ministero e la regione hanno proseguito ugualmente.
Secondo Federico Mollicone, Presidente della Commissione cultura della Camera e Responsabile nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, “Nessuna forzatura, riunione assolutamente legittima illegittimo sconvocare Cda soltanto aggiornato.”
Mentre il ministro Sangiuliano e il governatore Rocca si sono chiusi in un imbarazzante silenzio, il Comune di Roma ha commentato “È in corso un tentativo di occupazione da parte della destra di una fondamentale realtà del sistema culturale”.
Ma Mollicone replica “Dispiace che l’assessore Gotor, di cui ho grande stima, sia stato disinformato dalla governance del Teatro di Roma. Come potranno confermare gli organismi di vigilanza, la riunione che si è tenuta questa mattina è assolutamente legale in quanto prosecuzione del Cda sospeso nei giorni scorsi dallo stesso Presidente”.
Ma, mentre il PD protesta, anche il mondo della cultura esprime preoccupazione e condanna.
“Ieri dalla mail istituzionale del teatro di Roma mi sono arrivate due mail quasi contemporaneamente. Quella del presidente Francesco Siciliano che diceva che c’era stato un colpo di mano in cda e che il consiglio non era valido. E quella dello stesso cda che proclamava Luca De Fusco come nuovo direttore.”, commenta il prof. Christian Raimo.
“Quello che è avvenuto è un atto di squadrismo istituzionale.” commenta Raimo “Un nugolo di postfascisti ha deciso di occupare il teatro di Roma, andando contro qualunque regola amministrativa. Non è solo una questione di visione della città, ma di democrazia.” In precedenza, Raimo aveva notato “Esattamente come accadeva nel 1925.”
Pertanto alle 16 di oggi, davanti al teatro Argentina, si è tenuto un presidio cui hanno partecipato esponenti della cultura e dell’opposizione e semplici cittadini.
21 gennaio 2024