Tratto da Vittorio Agnoletto
Venerdì siamo stati alla manifestazione “Ci state tagliando il futuro”, organizzata da @animenta_dca, @chiedimi.come.sto, @fondazionefiocchettolilla, @maruskaalbertazzi e @silvia_persico in diverse città d’Italia per denunciare la decisione del governo di non rinnovare il fondo da 25 milioni di euro destinato alla cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
Dopo diverse proteste, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha dichiarato che verranno stanziati 10 milioni di euro: meno della metà di quelli previsti dal fondo precedente.
Negli ultimi 3 anni i casi di DCA sono più che raddoppiati e l’età media in cui compaiono i primi sintomi si è abbassata: parliamo di una fascia d’età compresa tra gli 8 e i 12 anni.
Le cause di queste malattie sono diverse e multifattoriali: per affrontarle c’è bisogno di percorsi terapeutici e centri specializzati a cui rivolgersi. Per questo, uno degli obiettivi della manifestazione era proprio quello di richiedere un budget specifico e autonomo per i DCA all’interno dei LEA (Livelli essenziali di assistenza), cioè le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini.
Perché come per tutti i problemi di salute, anche per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione è indispensabile che ci sia una rete di supporto e di cura diffusa su tutto il territorio.
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