Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica ha condiviso criteri sul lavoro realizzato nella Santa Sede, in Italia, in Serbia e in Francia.
Parigi, Francia.-
Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha detto che: «Aver partecipato al Vertice per un Nuovo Patto Finanziario Mondiale è stato interessante e ci ha dato una visione di come si muove il mondo e anche delle trappole che ci sono attorno ai temi di finanziamento globale», ed ha condiviso questi e molti alti criteri con i membri delle missioni diplomatiche cubane presso la Repubblica Francese e la Unesco.
L’ultima attività della delegazione ufficiale delle Antille a Parigi prima di ritornare in Patria nella tarda serata di venerdì 30 giugno, è stata un caldo incontro tra cubani nel quale Díaz-Canel ha offerto un compendio del lavoro realizzato durante la settimana da lui e dai suoi accompagnatori tra i quali il membro del Burò Politico e cancelliere, Bruno Rodríguez Parrilla.
«Questo Vertice, ha spiegato il Capo di Stato, è stato la motivazione dell’organizzazione di questo giro in Europa».
Il periplo ha compreso il Vaticano, dov’è stato realizzato un incontro privato con Papa Francisco; in Italia, nazione nella quale Díaz Canel è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e ha sostenuto un dialogo, nella sede della FAO, a Roma, con il segretario generale dell’organizzazione, QU Dongyu. Poi in Serbia, paese nel quale ha realizzato una visita ufficiale, è stato ricevuto con grande affetto dal popolo, dal presidente Aleksandar Vucic, e dal leader del legislativo, Vladimir Orlic.
«Realmente è stato un giro interessante e fruttífero per il paese», ha sintetizzato Díaz-Canel, parlando ai diplomatici cubani accreditato a Parigi.
CON IL PAPA E IN ITALIA, RISPETTO PER CUBA
«Noi –ha commentato il Presidente–avevamo pendente una visita al Papa, e quando ci siamo visti in questa settimana lui è stato molto gentile con la parte cubana Ci ha detto :
«Voi sapete quello che sento per il popolo cubano».
Díaz-Canel ha spiegato che la parte cubana ha parlato con il Sommo Pontefice della situazione del paese e della necessità di dare una visione attuale su questa, partendo dall’indurimento del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti, così come l’inclusione dell’Isola nella spuria lista dei presunti paesi che patrocinano il terrorismo.«Visitare la Santa Sede era l’obiettivo che ci ha portato prima di tutto in Italia, ha segnalato, ma poi abbiamo sviluppato una riunione bilaterale con il Presidente italiano, Sergio Mattarella. Questo –ha aggiunto – è stato un buon incontro, ci sono state molte coincidenze in un gruppo di temi, soprattutto nella collaborazione e nel livello delle relazioni tra i nostri paesi.
Il Capo di Stato cubano ha commentato la visita realizzata alla FAO, organizzazione con la quale abbiamo sempre avuto una buona relazione. La FAO ci sta appoggiando con finanziamenti in un gruppo di progetti nel programma di Sovranità Alimentare e Educazione Nutrizionale».
L’incontro a Roma con una rappresentazione degli imprenditori di questo paese che investono in Cuba è stato definito dal Capo di Stato «un incontro intenso».
«Gli investitori italiani in Cuba, ha segnalato, mantengono una messa a fuoco molto positiva. Nonostante le difficoltà, come i debiti contratti con loro, l’obiettivo è continuare ad avanzare e continuare a proporre affari».
Poi ha commentato una particolarità molto speciale dell’imprenditoria italiana che mantiene relazioni con Cuba ed è che le figlie e i figli di coloro che cominciarono a fare affari con l’Isola decenni fa, la generazione che li segue, ha mantenuto questi affari e li vuole sviluppare.
«Generazionalmente questo si è mantenuto, questo si è trasmesso, e ci sono storie di vita molto belle, molti riferimenti a incontri con Fidel e un impegno tremendo», ha sottolineato il mandatario.
SERBIA, UNA VISITA MOLTO POSITIVA
Díaz-Canel, parlando della visita ufficiale in Serbia dove la posizione verso Cuba del Presidente Aleksandar Vucic e del suo gabinetto «è eccellente», ha commentato il soggiorno a L’Avana di Vucic, nel 2017, e del suo predecessore, Tomislav Nikolic, nel 2015.
Elogiando la posizione del Governo serbo e del suo popolo verso l’Isola grande delle Antille, il Capo di Stato cubano ha sottolineato che «questo è un paese con il quale possiamo fare cose che non avevamo previsto, come l’acquisto di grano, mais e altri alimenti, oltre a generare reazioni economico-commerciali nelle aree del turismo, la
biotecnologia, la salute, l’agricoltura e lo scambio scientifico-tecnico. Anche questa è stata una visita molto positiva e abbiamo incontrato le principali figure della Serbia, il Presidente in particolare, e anche il Presidente dell’Assemblea Nazionale», ha riassunto.
IL VERTICE IN FRANCIA : UN EVENTO «COMPLICATO»
Il Vertice per un Nuovo Patto Finanziario Mondiale, realizzato a Parigi pochi giorni fa, convocato dal presidente Emmanuel Macron, è stato «un evento complicato», ha detto Díaz Canel, che ha partecipato per Cuba nell’esercizio della Presidenza pro-termpore del G77+Cina.
Parlare in nome del G77 + Cina ha permesso di manifestare in questa riunione una posizione diversa, ha commentato il dignitario, che ha felicitato i diplomatici cubani per il difficile lavoro realizzato in questo Vertice.
Il discorso di Cuba, in nome del G77 + Cina, è stato uno spartiacque in relazione a quelli fatti sino a quel momento. Dopo, sulla stessa linea, hanno parlato i presidenti Luiz Inácio Lula da Silva, del Brasile e il sudafricano Cyril Ramaphosa. Molto buono anche l’intervento del presidente del Kenia, William Ruto.
«Questi interventi sono stati più di sinistra», ha analizzato Díaz-Canel, secondo il quale quelli pronunciati dalla cupola bancaria e finanziaria mondiale, che è stata seduta lì insieme ai paesi poveri, terminano in promesse.
«Uno sa che sì, che si devono trovare fondi, che sidevono fare questi Vertici, ma … Chi metterà il denaro? I ricchi?».
«Abbiamo esperienze di tutto questo, ha indicato il Presidente, e ha posto come esempio i vertici sul Cambio Climático, che in più di dieci anni non hanno fatto sì che si collochi il finanziamento promesso. Erano più di 100 000 milioni di dollari l’anno. Di questo, quanto è stato dato? Chi ha avuto quello che è stato dato?».
«Per questo la denuncia, segnalando che l’ordine economico internazionale è ingiusto, anacronistico, escludente, che è anti democrático, è quella che condivide il Terzo Mondo.
Tutto questo va cambiato. E quindi, come lo cambieremo? Che fare per cambiarlo?», ha analizzato il mandatario cubano.
Il Presidente Macron – ha segnalato– si poneva queste stesse domande; qual’è la messa a fuoco che danno?, «che non lo possiamo fare eliminando tutto quello che esiste già»; ossia, che non si può fare eliminando il FMI, che non si può fare eliminando il Banco Mondiale, che non si può fare eliminando le istituzioni finanziarie…
«Ed è chiaro che non si può fare perchè sino a che ci sarà capitalismo non ci sarà la possibilità per i paesi del Terzo Mondo di dare una soluzione a tutto questo», ha denunciato il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista.
«Ora, ha aggiunto in altro momento, comincia ad apparire un gruppo di tematiche trattate dal Primo Mundo che si vogliono offrire come ricetta al Terzo Mondo; io direi che sono cose necessarie, ma quello che deve importare è: Come le potremo applicare?
Sono, ha descritto, la transizione digitale, la transizione energetica, l’idrogeno verde… Tutto questo va bene, è molta tecnologia, ma come faranno i paesi del Terzo Mondo a realizzare tutto questo se per acquistare un megawatt di pannelli fotovoltaici devono pagare un milione di dollari? Questi canti di sirena a volte motivano un gruppo di paesi, ma poi viene delusione con quello che si riesce ad ottenere».
Díaz-Canel, riferendosi all’agenda della delegazione cubana in quattro Stati europei nella scorsa settimana, ha parlato con affetto della sua visita nella sede della Unesco, dov’è stato ricevuto dalla direttrice generale, Audrey Azoulay.
«Questa è un’organizzazione delle Nazioni Unite con la quale abbiamo una magnifica relazione e che riconosce il ruolo di Cuba», ha considerato.
Nella sua giornata a Parigi, Díaz-Canel ha parlato anche António Guterres, segretario generale de la ONU, in un incontro che ha definito “grato”.
È stato molto importante anche il nuovo incontro con il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, sul quale aveva scritto nel suo account in Twitter che avevano analizzato le possibilità d’incrementare la cooperazione in settori d’interesse comune.
Il Presidente ha commentato ai diplomatici cubani gli incontri realizzati con rappresentanti del settore delle imprese francesi che sono presenti in Cuba, con l’ex presidente Francois Hollande e con altri politici.
Si è concluso così un intenso giro per quattro paesi europei nei quali Cuba ha approfondito i vincoli bilaterali e consolidato altri; un giro nel quale ancora una volta è stato possibile constatare quanta ammirazione e appoggio riceve l’Isola nel mondo. (GM/Granma Int.)