La “strategia della tensione” comincia a Milano con una bomba in una banca affollata e 17 morti. Con le indagini che puntano subito sugli anarchici, con l’assassinio di Giuseppe Pinelli precipitato dal quarto piano dell’ufficio di via Fatebenefratelli dove era interrogato da 5 uomini e l’arresto di Valpreda, il ballerino anarchico. Il mostro.
E poi i depistaggi per sviare le indagini sulla strage, insomma il tentativo di creare con le bombe (la cui responsabilità era addossata alla sinistra), il clima per instaurare un regime militare di destra come nella Grecia dei Colonnelli. Una strategia con molte stragi e in cui furono coinvolti servizi segreti. fascisti, politici, militari, magistrati, questori, commissari, massoni.
Ci sono voluti 40 anni perchè Giorgio Napolitano da Capo dello Stato dicesse quello che molti italiani capirono fin da subito: “Rispetto ed omaggio, quindi, per la figura di un innocente, Giuseppe Pinelli, che fu vittima due volte, di infondati sospetti e di una ingiusta fine….”
40 anni dopo.
Quello che presentiamo Domenica 18 dicembre alle 15 presso il Centro Culturale della Cooperativa di via Hermada 14, è un libro che racconta con la forza della ricerca storica “La strategia della tensione” . Si intitola “L’eco del boato. Storia della strategia della tensione 1965 – 1974”.
Intervengono
Mirco Dondi docente di Storia Contemporanea Università di Bologna autore del volume
Claudia Pinelli direttivo ANPI Niguarda
Piero Scaramucci Giornalista, scrittore, autore del volume intervista a Licia Pinelli “Una storia quasi soltanto mia”.
Ai partecipanti sarà regalato il DVD del documentario di Alberto Roveri “Pino Pinelli, mio marito.”
A.N.P.I. sezione “Martiri Niguardesi” Milano