Una considerazione sull’importanza dei consultori.
by DameVerte on mar 27, 2013
Oggi mi piacerebbe affrontare un tema che riguarda tutte le donne e tutti gli uomini che abbiano una vita sessuale attiva: la salute.
Sempre più consultori stanno, piano piano, chiudendo a causa di mancanza di fondi e stanno lasciando un vuoto incolmabile nell’informazione sul sesso sicuro di ragazzi e adulti.
In questo ultimo periodo, mi è capitato di parlare con alcuni trentenni di entrambi i sessi (quindi non con adolescenti alle prese con le loro prime esperienze) che hanno confermato numerose lacune riguardo virus, malattie sessualmente trasmissibili e precauzioni.
L’informazione, di questi tempi e con internet, è d’obbligo: c’è un eccesso di notizie che riempiono il web e di cui non si sa se potersi fidare davvero.
Il problema è che mancano strutture: posti liberi e non giudicanti dove chi vuol fare domande e informarsi possa accedere senza troppi problemi, possa sentirsi libero di esprimere i suoi dubbi e possa avere risposte da personale qualificato.
Ricordiamoci che la salute è un diritto di tutti.
Un tema piuttosto controverso, ad esempio, è quello della prevenzione e dei vaccini.
Recentemente, a Milano, si è cercato di richiamare l’attenzione dei genitori delle ragazzine nate nel 1997 per promuovere il vaccino contro il Papilloma Virus, anche conosciuto come HPV (qui trovate la notizia).
Numerosi genitori sono contrari in quanto si sa ancora poco dell’effetto di questo vaccino e sulla sua durata, però c’è anche da dire che di questa malattia sessualmente trasmissibile (MTS) si parla poco e male e, quasi tutte le informazioni che vengono date, si riferiscono solo a vaccini preventivi disponibili per le ragazze preadolescenti che non hanno ancora cominciato ad avere rapporti sessuali.
Spesso non si dice che l’HPV è la malattia sessuale più trasmessa e diffusa, che almeno l’80% della popolazione ne è venuta in contatto almeno una volta nella vita anche senza saperlo e che ne esistono più di 120 tipi diversi; il preservativo protegge solo in parte perché anche i rapporti non completi o i rapporti orali (questi ultimi più raramente) possono favorire il contagio.
Per tornare al discorso della mancanza di strutture dove chi lo desidera possa porre domande a dei medici e non limitarsi a cercare informazioni “a caso” su internet, mi sono imbattuta in una brochure ufficiale (di cui non farò il nome) che mi ha seriamente inquietata:
alla domanda “Devo dire al mio compagno che ho questa infezione?”
la risposta consigliata dai medici in questione è : “Non è così indispensabile: il virus HPV molto raramente provoca manifestazioni nell’uomo.”
Fate caso al fatto che c’è scritto “molto raramente”, non “MAI”, perché, anche se, appunto, raramente, nell’uomo l’HPV può portare tumori del pene e dell’ano.
Oltretutto non c’è accenno alla possibilità che il partner maschile in questione possa avere, dopo quella attuale, altre partner femminili e quindi, quasi sicuramente, inconsapevolmente infettato dall’HPV, lo possa trasmettere ad altre donne.
A questo punto si instaura un meccanismo estremamente pericoloso. Nella donna, alcune tipologie di Papilloma Virus, portano lesioni precancerose del collo dell’utero e non esiste una terapia per farlo regredire.
Questa è la parte peggiore del Virus: non esistono cure per debellarlo; o si ha un sistema immunitario bello forte che riesca a contrastarlo e a combatterlo, o le uniche terapie possibili riguardano solo le conseguenze portate all’organismo (displasie, condilomi, in casi gravi anche tumori).
Molti ceppi del virus, però, sono difficili da combattere anche per il sistema immunitario migliore, in quanto (il ceppo 16 e 18, cioè quelli per cui esistono le vaccinazioni) causano più del 70% dei tumori al collo dell’utero mentre altri ceppi ad alto rischio causano frequenti lesioni che devono venire asportate chirurgicamente.
Mi domando, quindi, come mai, secondo quanto affermato da un opuscolo ufficiale, una donna affetta da un virus che può causare simili complicazioni non dovrebbe parlare al suo partner della situazione di salute in cui si trova, anche solo per salvaguardare la salute delle possibili future partner di quell’uomo.
Inoltre, perché mai una terapia preventiva di un virus come l’HPV viene eseguita solo sulle donne? Come mai è così difficile parlare del fatto che gli uomini, in quanto “conduttori” del virus, non siano i primi ad essere informati sulla pericolosità delle sue conseguenze sulle proprie partner?
Una volta (e ancora oggi in poche e fortunate città e paesi), nei consultori c’era uno spazio dove parlare di prevenzione: le coppie avevano la possibilità di affrontare serenamente la propria sessualità perché sapevano a chi rivolgersi nel caso di dubbi e perplessità.
Questi spazi sono stati una conquista soprattutto per noi donne, che, con l’avvento della “liberazione sessuale”, abbiamo finalmente il pieno controllo del nostro corpo e di tutto ciò che lo riguarda.
E’ importante che, chi decide di avere un rapporto sessuale, indipendentemente faccia parte di una coppia o si trovi con un partner occasionale, sia perfettamente consapevole di tutto ciò cui va incontro e che abbia tutte le corrette informazioni, proprio per non incorrere in malattie pericolose o semplicemente fastidiose.
Come dice sempre la mia ginecologa: “Esigete dalla persona con cui state per fare sesso la “pagella”, siate sicur* della sua salute e della vostra perché non si torna indietro.” .
Basta poco per complicarsi la vita, ma altrettanto per chiedere e ricevere le corrette informazioni.
Pretendete dal/dalla vostro/a partner sincerità: è indispensabile.
Pretendete strutture dove poter andare insieme alla persona con cui avete deciso di instaurare una relazione, dove poter esporre le vostre domande e dove poter avere delle risposte vere e sicure. Aiuterà la vostra complicità e vi renderà più sereni.
E’ importante intensificare, soprattutto nelle scuole, attività di educazione sessuale a partire dalla più tenera età.
Prima di tutto per non vivere il nostro corpo con vergogna o con timore, ma soprattutto per regalarci la possibilità di volerci bene, di volerlo vivere appieno, questo corpo, rispettandolo per ciò che è davvero: unico ed insostituibile.
Chi si ama pretende la salute per sé e chi gli sta intorno: solo crescendo i nostri figli con consapevolezza potremo vedere, piano piano, una diminuzione di queste terribili malattie costantemente in espansione.
Ho voluto fare l’esempio di una malattia come il Papilloma Virus, tornata in auge con l’avvento dei vaccini e largamente diffusa e che spesso viene presa molto “alla leggera”, proprio per dimostrare che si potrebbe di gran lunga evitare un simile contagio, grazie ad un’informazione capillare e ad un’attenta prevenzione.
Per le donne, infatti, è indispensabile fare il pap-test annualmente e non ogni tre anni, come viene consigliato oggi (per un semplice discorso di risparmio).