Con le tasse sulla casa paghiamo le slot
La trattativa Stato mafia continua
di CybeRosso
Il governo finge di abolire l’IMU sulla prima casa, tassazione che si riproporrà nella “misteriosa” forma della service Tax, e annuncia fra le fonti di copertura della riforma un intervento sul settore dei giochi.
Tale intervento potrebbe esserre connesso ad un condono mascherato in favore delle società concessionarie nel settore dei giochi.
Le aziende coinvolte nello scandalo delle slot-machine scollegate dal fisco tra il 2004 e il 2007 sono state già condannate in primo grado dalla Corte dei Conti a pagare due miliardi e mezzo, cioè l’80% dell’aggio, e che nel 2007 dalla Procura Regionale del Lazio della Corte dei Conti partirono le richieste di risarcimento per “presunto danno erariale” per un importo di circa 98 miliardi di Euro, proprio a causa del mancato collegamento degli apparecchi alla rete telematica gestita da Sogei. Successivamente, concessionari e monopoli avevano firmato una convenzione per il riconteggio della multa, che riduceva drasticamente l’importo della sanzione da 98 miliardi a 70 milioni di Euro.
Non è certo un mistero che sulle sale da gioco e da scommessa si stenda l’ombra della criminalità organizzata in intere zone d’Italia; che la piaga della ludopatia è in aumento soprattutto nei settori più emarginati della popolazione, i quali vedono nella possibilità della vincita l’unica opportunità di riscatto sociale; che i concessionari continuano ad arricchirsi in quanto il gettito fiscale non è mai aumentato in proporzione all’incremento delle somme giocate.