Quanto male può fare una penna?
Per il paese, o meglio il governo ucraino, tantissimo.
Sono bastati alcuni articoli di un giornalista straniero che descrive come stiano, veramente, le cose in quel paese perché, il gionalista in questione, fosse, dapprima, rinchiuso in camera di sicurezza e, poi, rispedito a casa.
Che esempio di democrazia vorrebbe proporre quel paese?
Decisamente poca se sono sufficienti degli articoli su un quotidiano a far scattare l’allarme e l’espulsione di un giornalista.
La cosa “straordinaria” e da brividi è che l’Europa sostenga (con la complicità statunitense) quel paese…
Che Europa politica hanno in testa i governi europei?
Scrivano un appello di condanna e, forse, potremmo ricrederci.
MOWA
Kiev ferma il giornalista Fracassi. Un problema di libertà
Secondo quanto affermato da Fracassi, raggiunto per telefono alle ore 18,30, la motivazione del fermo sarebbe stata che l’anno scorso avrebbe scritto articoli che recavano danno all’immagine dell’Ucraina.
L’ambasciata d’Italia a Kiev è stata raggiunta per telefono e informata alle 18,45.Si attende dunque un intervento formale dell’ambasciata italiana presso le autorità ucraine perché motivino le ragioni dell’inqualificabile atto che limita la libertà di esercizio giornalistico sul territorio europeo.
La motivazione stessa adottata dimostra fino a qual punto si spinge un governo nato all’insegna di un colpo di stato nazista.
AGGIORNAMENTO
h. 22:00 – Franco Fracassi è stato rilasciato alle 21:30 dalle autorità ucraine, a seguito dell’interessamento dell’ambasciata italiana a Kiev. Su consiglio dello stesso ambasciatore, non proseguirà il viaggio verso la città di Odessa. Il rientro del giornalista in Italia è previsto nella mattinata del 2 maggio