Antonio Paneque Brizuela *
Il sospetto che il presidente Hugo Chavez sia morto nel marzo scorso a causa di un cancro provocato rende attuale il vecchio mestiere di eliminare i leader in qualsiasi parte del mondo, tramite quello che potremmo chiamare “crimine tecnologico”.
Con la riapparizione di notizie sull’esistenza di metodi scientifici per uccidere, è cominciato un dibattito dopo l’annuncio a Caracas di un’investigazione approfondita per determinare se sia stato trasmesso il tumore che ha ammazzato il loro leader.
La possibilità che possa essere stato indotto, in modo programmato, questo tipo di malattie monopolizza il momento scientifico e politico, date le dichiarazioni che puntano sugli anteriori e non molto conosciuti studi sul tema, in particolare negli Stati Uniti.
Sebbene la diffidenza rispetto a che queste pratiche in detto paese, non sono una cosa nuova, riprendono vigore le denunce, come quelle di Julian Assange, che si è riferito a certi esperimenti scientifici statunitensi in un luogo chiamato Fuerte Detrick.
Assange, conosciuto per la diffusione dei documenti che compromettono tramite
WikiLeaks, ha affermato in marzo del 2012 che questa sezione speciale del Dipartimento Virus del Centro per la Ricerca Biologica viene usata dal 1975 per questo tipo di esperimenti.
Il luogo è conosciuto come “Istallazioni Fredrick per la Ricerca del Cancro” e dipende dal Dipartimento della Difesa, dalla CIA e dall’Istituto Nazionale del Cancro, ha assicurato Assange in un’intervista con Globo News.
FABBRICATO IN LABORATORIO
Secondo queste ricerche ultrasegrete citate dalla fonte, è possibile creare programmi sul virus del cancro estremamente aggressivi, letali e inoltre immuni. Il suo nome scientifico è Virus Umano della cellula T di Leucemia (Htlv).
Tramite questi programmi, si sono create in modo artificiale cellule maligne estremamente invasive, capaci di propagarsi nell’organismo attraverso il sangue o la linfa, di distruggere qualsiasi difesa e di causare una metastasi incurabile.
Si tratta, detto in un altro modo, di un’alterazione del materiale genetico delle cellule umane per provocare il tumore mediante inoculazioni che possono usare diverse strade, secondo il giornalista guatemalteco Percy Alvarado Godoy.
Tra le risorse di queste laboratori che funzionano da più di 40 anni c’è quello delle cellule madri (stem cells), trattate mediante mutazioni e monitorate per farle diventare fenotipi maligni più eterogenei e di rapido sviluppo, secondo la fonte.
L’agenzia statunitense The Associated Press, da parte sua, ha pubblicato nel 2007 un articolo basato su documenti declassificati considerato “uno dei segreti più duraturi della Guerra Fredda”.
“L’Esercito degli Stati Uniti ha studiato”, affermava al riguardo l’articolo, “la possibilità di utilizzare veleni radioattivi per assassinare persone importanti, militari o civili”.
QUANTI DIRIGENTI SARANNO MORTI IN QUESTO MODO?
Lo stesso presidente Chavez ha fatto nel Venezuela una specie di premonizione, essendo il primo che nelle dichiarazioni del 28 dicembre ha parlato sulle possibili malattie indotte, quando si è riferito al contemporaneo ammalarsi di diversi presidenti latinoamericani.
La possibile responsabilità di Washington è stata suggerita dallo scomparso presidente quando ha fatto riferimento all’apparizione del cancro nei brasiliani Dilma Rousseff e Lula da Silva, l’argentina Cristina Fernandez, il paraguaio Fernando Lugo e in lui stesso.
“Non sarebbe strano che avessero creato una tecnologia per indurre il cancro e nessuno lo sappia finora”, ha commentato Chavez, senza conoscere allora certi dettagli sulla questione che ora vengono trattati da quelli che hanno ordinato la ricerca.
Le domande del leader, le cui risposte sembra che indichino che lui stesso sia stato una vittima possono essere ampliate senza limite nel tempo e nello spazio.
Quanti leader, rivoluzionari, progressisti o persone che non convengono ad un governo o potere saranno stati, nel corso della storia, vittime di crimini basati su queste inumane formule per costruire la morte?
500 MAGNICIDI IMPORTANTI NELLA STORIA
La risposta a questa domanda per quanto riguarda l’assassinio indotto sarebbe talmente vasta che richiederebbe virtualmente di calcoli matematici, perché si estenderebbe a malattie come l’infarto ed a persone non leader come artisti e religiosi.
Però se ampliamo il ventaglio all’eliminazione in generale di persone rilevanti di un settore che “non conviene ad altri” con sufficiente mancanza di scrupoli come per commettere un crimine in qualsiasi modo, nell’attualità esistono statistiche preliminari.
Circa 500 omicidi di presidenti si sono commessi negli ultimi 21 secoli, secondo la ricerca del libro “Omicidi eccellenti nella storia” di Pedro Gonzalez Trevijano, Rettore dell’Università Rey Juan Carlos de Madrid, pubblicato in novembre scorso. Il testo raggruppa crimini per cospirazioni, ideologie, potere, vendetta, oddio, fanatismi ed estremismi raccolti dall’autore, sottolinea nei 10 assassini di leader che considera più importanti.
Gonzalez Trivio include tra questa decina di grandi vittime la morte a causa di 23 pugnalate di Julio Cesar e afferma che “è stato il primo omicidio eccellente della storia” e offre dettagli di altri come quello dell’indiano Mahama Gandhi (1948) e quello del francese Jean-Paul Marat (1793).
L’autore dice simpatizzare con Abraham Lincoln, il primo tra i quattro presidenti statunitensi assassinati (1865) e con l’ultimo di loro, John Fitzgerald Kennedy (1963). Gli altri due sono stati James A. Garfield (1881) e William McKinley (1901).
Sebbene il libro non dimentica l’avvelenamento del francese Napoleone Bonaparte (1821) o la morte dello zar Nicola II (1917), non menziona i casi del dirigente palestino Yasser Arafat (2004) e quella dello scrittore cileno Pablo Neruda (1973), ambedue sotto investigazione attualmente.
“MALATTIE INDOTTE DALL’ANTICHITA”
Però le statistiche sugli omicidi eccellenti aumenterebbero ancora di più se si aggiungessero alla lista i tentativi falliti nella storia, tra di loro contro sette capi di Stato statunitensi in esercizio e contro un ottavo che aveva già cessato la carica.
I presidenti sono stati Andrew Jackson (1835), Franklin Delano Roosevelt (1945), Harry S. Truman (1950), Richard Nixon (1974), Gerald Ford (1975), Jimmy Carter (1979) e Ronald Reagan (1981), e l’ex presidente è stato Theodore Roosevelt (1912).
Tra i tentativi falliti di assassinio, arrivano a cifre record quelli pianificati contro il leader cubano Fidel Castro, che hanno superato i 600, tutti quanti organizzati dai governi statunitensi.
Racconta lo storico e romanziere italiano Valerio Massimo Manfredi (1943), nella sua opera Alessandro, che il re (356-323 a.C.) ha rifiutato la proposta dei suoi generali di assassinare il suo principale nemico nelle file perse, il comandante mercenario Memnone di Rodi.
“Alessandro ha conosciuto, a proposito, sulle “malattie indotte” già in quell’epoca , duemila 300 anni fa, quando i suoi generali hanno chiesto, in Macedonia, alle sue spalle, tramite lo storico Calistenes, (360-328 a.n.e.) un veleno per assassinare il militare.
Un soldato arrivato dalla lontana patria ha consegnato a Calistenes, che accompagnava la truppa, una scatolina metallica inviata da Aristotele (384-322 a.C.), zio dello storico e maestro di Alessandro e insieme ad essa la seguente nota:
“Questo farmaco causa la morte passati dieci giorni con sintomi somiglianti in tutto ad una grave malattia. Distruggilo quando avrai fatto uso dello stesso. E se non lo usi, distruggilo ugualmente. Non toccarlo per nessun motivo e non aspirare il suo odore”.
*giornalista della Redazione d’Africa e del Medio Oriente di Prensa Latina