Mi sento sempre più spesso ripetere che l’Italia è piena di immigrati e che non se ne può più. Questo “mantra” è ripetuto in modo cantilenante e sconsiderato anche da chi avrebbe la possibilità di verificare senza problemi se quello che sostiene è vero e in che termini visto la grande quantità di dati a riguardo che sono disponibili a tutti sul web. Ma, ahimè, gran parte di loro preferisce usare internet per sguazzare narcisisticamente nel mare magno dei “social network” per condividere “bufale”, che girano ad hoc su queste piattaforme virtuali, o soprattutto per visitare i siti porno che appestano la rete e contano quasi l’80% delle visite giornaliere globali (per inciso la Cina “antidemocratica”, così come tutti i paesi comunisti, impongono forti restrizioni sulla pornografia in internet ma questo per l’occidente pappone è sconveniente) che agiscono come “distrattori” sulle coscienze che vengono così avvelenate.
Per venire in contro a questa gente, sempre più disinformata ma con la presunzione di sapere tutto, è utile fare due conti:
gli extracomunitari nel nostro paese, regolari e non, sono (dati Istat 2015) circa 5.5 milioni, poco più dell’8% della popolazione totale italiana. I dati riferiti in specie ai cosiddetti “irregolari” ci dicono secondo l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo, che in Italia il numero oscilla tra i 500 e i 750 mila. Rappresentano l’0,8/0.9% della popolazione totale e il 20,6% di tutti i residenti stranieri.
Diversamente gli italiani nel mondo – quelli che continuano a mantenere la cittadinanza italiana – sono circa 4,3 milioni poco più del 7% del totale degli italiani residenti nel “Bel Paese”. Quindi il saldo tra emigrati e immigrati (non MIGRATI!) è solo dell’1%.
Ma non è finita gli italiani che hanno preso la cittadinanza in un altro paese nel mondo sono più di 80, dico OTTANTA, milioni di persone.
Quindi facendo la somma tra italiani residenti a l’estero e italiani, che hanno preso un’altra cittadinanza, rimanendo fondamentalmente italiani, abbiamo circa 85 milioni di emigrati.
Alla luce di questi dati siamo ancora convinti che l’Italia abbia troppi immigrati? Che soffra il problema dell’immigrazione di massa?
Se noi dovessimo cacciare gli “stranieri”, come dice lo sciacallo Salvini e altri politici di infima risma, e parimenti così dovessero fare gli altri paesi con gli italiani che, in un modo o nell’altro, sono in giro per il mondo ci troveremmo – per così dire – sul groppone la bellezza di 80 milioni di persone in più.
Quindi, in ultima analisi, prima di piagnucolare, che gli immigrati ci rubano il lavoro e che non possiamo mantenerli, dovremmo fare due rapidi conti e capire che è più facile integrare 5.5 milioni di stranieri, “belli o brutti” che siano, piuttosto che riprendersi 85 milioni di italiani che lavorano (lavorano?) all’estero e che conseguentemente non pagano le tasse all’Italia a differenza della gran parte degli stranieri che sono da noi che per tutta risposta contribuiscono al PIL del nostro paese per 8.8%; mentre abbiamo visto che sono l’8% della popolazione totale italiana e quindi in proporzione producono più beneficio che altro.
Allora che si fa…?
Io consiglierei di cominciare a ragionare invece che farsi venire controproducenti mal di pancia, provocati ad arte da chi ci governa per depistare sui veri problemi strutturale dell’economia di mercato, poiché siamo tutti sullo stesso “barcone”, quello dello sfruttamento e della disoccupazione di massa. I nemici come sappiamo sono altri: i capitalisti parassiti; loro davvero, si appropriano (rubano) del lavoro altrui attraverso il plusvalore o meglio mal tolto.
Domenico Marino
Sezione comunista Gramsci-Berlinguer, Pisa