Egregio direttore Calabresi,
se è vero che esistono persone che a volte per stupidità non cambiano mai idea, credo tuttavia probabile che un numero decisamente maggiore cambi idea ogni 30 secondi non certo per intelligenza, ma semplicemente per convenienza. Dall’uomo della strada a Trump, da Berlusconi a Renzi.
Benigni declama in TV la “Costituzione più bella del mondo” e a breve distanza si pente e dichiara che vota SI’ al referendum che la stravolgerebbe.
Riceve una valanga di critiche (comprese le mie) da quei “maliziosi” che hanno sollevato qualche perplessità sulle reali motivazioni del cambiamento di opinione e scende in campo “l’artiglieria pesante” di Massimo Recalcati: psicoterapeuta nonché collaboratore di Repubblica, che quasi criminalizza i detrattori del comico affetti a suo dire da “una sindrome livorosa patologica”.
Successivamente Benigni forse innervosito dal putiferio scatenato, sorpassa tutti contromano su una strada e se la prende pure con gli agenti che lo sanzionano.
Lo “psicologo presidenziale” a questo punto invece di dare qualche consiglio al protagonista de “La vita è bella” che mette a rischio la vita degli altri con le sue spavalderie, punta il dito e la diagnosi verso i sostenitori del NO che “vorrebbero uccidere Matteo nella culla”: mi perdoni Recalcati ma non mi sembra coerente il suo comportamento. E a proposito di coerenza che dire di Eugenio Scalfari che dopo aver scritto per anni fiumi di parole in difesa della Costituzione quando a tentare di stravolgerla a suo piacimento era Berlusconi e oggi si dichiara “alquanto deluso” dalle argomentazioni a favore del NO di un costituzionalista dello spessore di Zagrebelsky?
Che tristezza registrare la deriva di un quotidiano come Repubblica e di quasi tutta la stampa e TV già ora, con gli attuali poteri costituzionali del presidente del consiglio, figuriamoci con il loro rafforzamento dopo il 4 dicembre nel caso sciagurato di vittoria del SI’, cosa potrà accadere.
E già ora ripeto stanno accadendo troppo cose “turche” vedi voti all’estero truccati e mance elettorali a pioggia pur di far vincere il SI’ alla faccia della crisi e dei disoccupati.
Altroché “caratteraccio”, caro Virzì di cui si dovrebbe lamentare solo la moglie: gli effetti collaterali di certe scelte ricadono purtroppo pesantemente su tutti noi.
Speriamo di non sorprendercene e pentirci dopo il 4 dicembre. Ciò detto non odio nessuno che voti a favore del SI’. Credo tuttavia che votare NO sia il modo migliore per scongiurare tale pericolo ed essere coerenti con i fondamentali della Costituzione (Libertà di pensiero innanzitutto – art. 21) e del proprio stile di vita.
Un uomo della strada.
Tarsia Enzo