9 dic 2019 —
Non ci può essere un pregiudizio “assoluto” nei confronti di un detenuto, anche se condannato per mafia o per altro reato ostativo ai permessi premio, in mancanza di collaborazione con la giustizia.
È il principio che ha spinto la Corte, sia pure spaccata quasi in due, a decidere a ottobre di dichiarare incostituzionale il divieto previsto dall’articolo 4 bis, comma 1 dell’ordinamento penitenziario. Ieri, sono state depositate le motivazioni a firma del relatore Nicolò Zanon. (Continua a leggere sul sito de Il Fatto Quotidiano)
Permessi premio ai mafiosi, ma solo se “non più mafiosi” – Il Fatto Quotidiano