Cari compagni fate molta attenzione a questa dichiarazione fatta da Perla Genovesi, la trafficante di droga che lavorava per l’ex senatore di Forza Italia, Enrico Pianetta, contenuta nell’articolo qui sotto, dove afferma: “…che i massoni «comandavano le candidature, erano loro che gestivano i politici, e c’erano quelli più grossi di questi massoni che erano in America, ma che comandavano anche in Italia…»”.
Avranno dei nomi, dei legami costoro? E che rapporti hanno con la politica di oggi? Seguite con attenzione i nomi contenuti in questi diversi articoli, che seguono quello del Corriere della Sera e capirete molte cose: come funziona la dittatura dei massocapitalisti, il ruolo delle famiglie, dei partiti e dei politici con il maggioritario, ecc.
Spero con questo lavoro di avervi fatto capire meglio per quale ragione continuo a battermi contro l’ammucchiata detta Federazione della sinistra e per la nascita di un vero Partito Comunista in Italia e sull’uso che esso deve fare del centralismo democratico, metodo che usa la massima democrazia applicabile in un partito, assai utile per impedire agli infiltrati di diventare egemoni e stravolgere i nostri valori e la nostra politica. Un Partito che sia l’avanguardia politica di quel proletariato, classe maggioritaria nel mondo, che deve fare dello studio del materialismo storico e della ricerca in tutti i campi uno dei suoi metodi di lavoro fondamentali. Un Partito completamente autonomo dai capitalisti e quindi non eterodiretto.
Studiare come si costruisce l’eterodirezione politica e oggi nell’era del maggioritario, un pifferaio da mettere in bella mostra nei media controllati dai capitalisti, è fondamentale per noi, se non vogliamo ridurci al ruolo di tifosi della politica. Come ben sappiamo i tifosi in tutti i campi, calcio compreso, solitamente non capiscono nulla, perché usano la pancia e non la testa.
Saluti comunisti
Andrea
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CORRIERE DELLA SERA
12 NOVEMBRE 2010
Pagina 9
Le inchieste I casi Perla la «pentita» «Candidati decisi dai massoni»
«Ero amica di Bondi Ascoltava i miei consigli»
di Giovanni Bianconi
ROMA – «Il mio ruolo era quello di esperta nelle campagne elettorali, nel recupero dei voti e tutto quello che riguardava l’ attività del politico», dice di sé Perla Genovesi, la pentita di un traffico di droga verso la Sicilia arrestata a luglio, già assistente parlamentare dell’ex senatore di Forza Italia Enrico Pianetta (oggi deputato del Pdl), ben inserita nell’entourage del premier Silvio Berlusconi. Il suo telefono, stando ai tabulati acquisiti dagli investigatori, ha avuto diversi contatti con la residenza di Arcore, dove per un periodo ha risieduto anche uno degli attuali coordinatori del Pdl, nonché ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi.
«Io già avevo avuto da parte di Bondi dei contatti – ha spiegato Perla Genovesi ai pubblici ministeri di Palermo nell’ interrogatorio del 19 agosto scorso, ora inviato alla Procura di Milano -. Mi voleva fare andare a lavorare a Sky mi ricordo, mi aveva dato il suo biglietto da visita col suo cellulare… Poi non si era arrivati a nulla, però era nata un’amicizia e si fidava delle mie… Una volta mi chiese addirittura quali erano i candidabili per le Politiche, come deputati, su Parma e poi seguì i miei consigli; senza entrare nello specifico gli sconsigliai qualcuno invece che qualcun altro».
Grazie ai contatti intessuti dalla sua assistente fra il 2003 e il 2007 – dice Perla – il senatore Pianetta «ha cominciato a fidarsi di me, a vedere come le persone cominciavano a rispettarlo, la sua immagine ha cominciato a cambiare… Bondi gli aveva fatto avere un incarico di partito, come presidente dei seniores di Forza Italia, degli anziani, una richiesta che io avevo fatto per lui molto tempo prima. Gli hanno dato addirittura anche un ufficio, mi sembra nella sede di Forza Italia a Milano. L’ avevano cominciato a inserire nelle riunioni di un certo livello, dove c’ era Berlusconi e alcuni senatori che contavano, finché c’ ero io…».
La pentita sostiene di aver collaborato alla campagna elettorale di Letizia Moratti a sindaco di Milano, occupandosi di due candidati segnalati da Pianetta. Parla di un ex consigliere provinciale di Forza Italia, oggi consigliere del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, Max Bruschi. Altri le avevano detto che i massoni «comandavano le candidature, erano loro che gestivano i politici, e c’erano quelli più grossi di questi massoni che erano in America, ma che comandavano anche in Italia… Incuriosita da questa cosa chiesi a un mio amico che scriveva per Bondi, sapevo che era un massone, Max Bruschi. Gli chiesi informazioni su questi massoni, e lui mi mandò qualche e-mail. Poi quando l’incontrai mi spiegò alcune cose, lui considerava “la mia chiesa” addirittura l’origine della massoneria… Cominciai a prendere atto di questa realtà che non conoscevo, così cominciai a muovermi per capire come fare a candidare il senatore».
Per ottenere la rielezione di Pianetta nel 2006 Perla Genovesi afferma di essersi rivolta ai vertici della fondazione San Raffaele di don Verzè, per la quale Pianetta aveva lavorato in passato, e per cui le avrebbe confidato di aver fatto avere somme «gonfiate» per la realizzazione di opere all’estero. La donna rivela anche di essere stata avvertita di avere il telefono sotto controllo, intorno al 2006, da un assistente del presidente della Lombardia Formigoni, tale Alessandro. Il quale l’aveva saputo «da uno dei servizi segreti, mi ha detto».
Tra i politici conosciuti da Perla Genovesi, com’è noto, c’è anche il ministro per la Pubblica Amministrazione Brunetta: «Di lui ho sempre avuto una considerazione abbastanza alta, nonostante sapessi che era quello che aveva amministrato i fondi del partito, i fondi non dichiarati». «I fondi neri?», chiede il pubblico ministero. E Perla: «Sì, di Forza Italia». Il pm domanda che cosa sapeva in concreto e la pentita risponde: «Ma queste sono cose che sanno tutti… Non me le ha dette lui, sono cose che sanno tutti, che lui ha amministrato per un periodo i fondi del partito, insomma. Non lo so se ufficialmente, so che lui si vantava con me di avere insegnato a Berlusconi non dico a leggere e a scrivere, ma un poco il diritto, di avergli insegnato l’ economia».
Italia Oggi
Uomini e Donne
Paolo Panerai
I nomi delle donne: Sandra Monteleoni Montezemolo, Paola Zanussi Mondadori, Cristina Mondadori Formenton, Silvia Cornacchia Monti Donà delle Rose De Benedetti, Barbara (Bambi) Parodi Delfino.
I nomi degli uomini: Luca Cordero di Montezemolo, Leonardo Forneron Mondadori, Angelo Rizzoli, Carlo De Benedetti, Paolo Mieli.
Sandra Monteleoni è stata la prima moglie di Luca Montezemolo ma, dopo la separazione e l’incontro dell’ormai storico presidente della Ferrari con Bambi Parodi Delfino, anche la compagna di De Benedetti, negli anni ruggenti in cui il controllore del gruppo Espresso-Repubblica non contava ancora nell’editoria ma voleva contare.
Paola Zanussi Mondadori è stata la prima moglie di Leonardo Mondadori e, qualche tempo dopo la separazione, ha soccorso Angelo Rizzoli, appena uscito dall’iniquo carcere, per diventare successivamente la compagna di De Benedetti, nel momento della conquista del gruppo Espresso-Repubblica della «guerra della rosa» contro Berlusconi per la conquista della Mondadori; guerra nella quale il suo ex marito, Leonardo, era il fondamentale alleato del
Cavaliere.
Ma, nel mentre, De Benedetti corteggiava Cristina Mondadori, vedova Formenton, e ago della bilancia con i suoi figli per la conquista della maggioranza nella casa editrice fondata dal padre Arnoldo. In quanto zia di Leonardo, Cristina Mondadori, donna molto intelligente e di grandi qualità umane, come ha dimostrato nel libro che ha scritto sulla sua famiglia, era anche zia acquisita di Paola Zanussi.
Silvia Monti è stata un grande amore giovanile di Giovanni Agnelli, che non l’ha dimenticata nel suo testamento. Si era però sposata con Luigino Donà delle Rose, nobile veneto, che insieme al fratello ha fondato Porto Rotondo in concorrenza con Porto Cervo; di Porto Rotondo Silvia Monti è stata la regina, fino a quando il marito non ha perso sia il secondo sviluppo immobiliare della Costa Smeralda sia lei, la quale ha ceduto alla corte dell’ingegner De Benedetti, sposandolo, proprio nel momento della conquista del potere editoriale in diretta concorrenza con Agnelli, che era ritornato al comando del Corriere, dove ora la quota (seconda dopo quella Mediobanca) è gestita da Montezemolo.
Il quale Montezemolo è stato molto importante per il secondo mandato alla direzione del Corriere della Sera di Paolo Mieli, nel frattempo unitosi a Bambi Parodi Delfino, bravissima inviata del Tg5 e madre della secondogenita del presidente della Ferrari nonché madre della figlia più piccola del due volte direttore del Corriere della Sera.
Non è certo una novità che le donne, con il loro amore vero o di comodo, abbiano avuto ruoli e potere spesso decisive in più vicende della storia del mondo. Ma finora non c’era traccia di un incrocio come quello che si è verificato negli ultimi trent’anni nel mondo dell’informazione italiana, di cui i dettagli descritti non sono che una parte dello sceneggiato.
E sbaglia doppiamente chi pensa che siano state le escort le protagoniste vere nella vicenda boccaccesca di Berlusconi e delle sue avventure amatorie finite, spesso strumentalmente, sui giornali di tutto il mondo. La vera protagonista, colei che ha tratto il dado, che ha dato l’avvio mediatico allo scontro su lenzuola e telefoni da cui per mesi la politica italiana è stata condizionata e trascinata ai livelli più infimi della storia del paese, è lei, Veronica Lario in Berlusconi.
Sapendo che il più efficace strumento di prima informazione sono le agenzie di stampa, non solo è entrata di diritto al vertice del gruppo di donne che hanno influenzato il passato, il presente e forse il futuro dell’informazione in Italia, ma ha saputo usare per i suoi scopi l’Ansa come neppure Orson Welles avrebbe potuto immaginare nel suo capolavoro Quarto potere.
E la corte di De Benedetti verso la vedova di Mario Formenton, di cui l’Ingegnere diceva di essere stato uno dei migliori amici, inizialmente aveva fatto sì che Cristina e i suoi figli si schierassero contro Berlusconi. Fino a quando Leonardo riuscì a far pace con i cugini e a mostrare che De Benedetti aveva montato una vera commedia in fatto di amicizia e amore pur di vincere la battaglia di Segrate.
www.finanzaonline.com/forum/arena-club/1158345-uomini-e-donne.html
Porto Rotondo
Negli anni 1960-61 in tutta la costa nord della Sardegna ci fu la grande corsa agli acquisti dei terreni sul mare. I terreni a nord di Olbia furono acquistati dal barone Zerilli-Marimò e dal Conte Cini. Ci fu un momento in cui i loro interessi e
quelli del principe Aga Kahn Karim, che acquistò i terreni dell’attuale Costa Smeralda, stavano per fondersi e dare il via ad un piano unico di investimento; successivamente decisero di sviluppare i progetti separatamente, creando cosi il “Consorzio di Porto Rotondo” e il “Consorzio Costa Smeralda”. Furono i conti veneziani Nicolò e Luigi Donà Delle Rose ad impegnarsi per creare il porto e il villaggio. L’Arch.
Alessandro Pianon, nel 1964 avviava lo sviluppo di Porto Rotondo con la realizzazione dell’Hotel Sporting.
L’arch. Gamondi e l’arch. Antonioli progettarono gran parte della Porto Rotondo storica. Operare sul territorio era come disegnare su una pagina bianca, completamente vergine. I fratelli Donà Delle Rose chiamarono grandi artisti come
Andrea Cascella e Giancarlo Sangregorio, entusiasti di partecipare alla creazione di questo villaggio sul mare, ma soprattutto pensavano che Porto Rotondo potesse diventare riferimento per gli artisti e gli intellettuali. Il punto d’incontro dei villeggianti si chiamò Piazza San Marco: una piazza tonda circondata dall’hotel San Marco – progettato dall’arch. Gamondi – e da altri edifici con destinazione residenziale. Andrea Cascella creò la Piazza su volumi scelti dall’arch. Pianon, la decorò con grandi conci di granito a cerchi
concentrici; al centro collocò una scultura allo scopo di dare profondità alla piazza e mimetizzare lo scarico delle acque piovane.
L’arch. Castellini e Sangregorio realizzarono la piazza della darsena. La linea architettonica era di dare la continuità ai
momenti più importanti della vita comunitaria collegando il porto, la piazza, la chiesa e il teatro. Cascella impegnò circa 30 scalpellini per tagliare il granito necessario a realizzare la scalinata che dalla piazza porta alla Chiesa di San Lorenzo. La chiesa rimase vuota per diversi anni, finché venne chiamato lo scultore romano Mario Ceroli che ne impreziosì gli interni con le sue famose sculture lignee. Nel 1980 allo stesso Ceroli fu commissionato il teatro che durante la stagione estiva ospita opere teatrali e manifestazioni di richiamo internazionale. Le conoscenze e le relazioni dei due fratelli Donà Delle Rose giocò un ruolo importante nello sviluppo dell’insediamento. Porto Rotondo deve il suo nome alla baia naturale di forma ovale da cui è stato
ricavato, tra il 1978 ed il 1982, l’accogliente porticciolo, animato dalla piacevole vita della vacanza esclusiva. L’approdo turistico è in posizione protetta dalla natura stessa e gareggia con Porto Cervo come numero di posti barca, ognuno con sistema di ancoraggio di sicurezza individuale. Tutt’attorno si aprono cale e spiaggette che interrompono l’andamento della costa granitica fino a Punta Lada e Punta Volpe. Nel borgo, vivace e mondano, si ammirano i più tipici esempi di quella architettura che si sviluppa in originali e svariate forme.
Vendola da lunedì negli Usa, fra ambiente Puglia e crisi Governo
15:28 – POLITICA- 12 NOV 2010
Vedrà Schwarzenegger in California, quindi New York e Washington
Roma, 12 nov. (Apcom) – Nichi Vendola sarà per una settimana negli Stati Uniti da lunedi prossimo, 15 novembre, per partecipare ad una serie di appuntamenti pubblici dedicati all’ambiente, alla promozione della Puglia, ad una serie di colloqui ed anche confronti pubblici sulla nuova fase politica che si apre in Italia, con la crisi del governo Berlusconi. Lo rende noto un comunicato dell’Ufficio Stampa di Sinistra Ecologia Libertà. Lunedi 15 e martedi 16 novembre il presidente della Regione Puglia seguirà i lavori a Davis (California) del Governors’ Global Climate Summit 3, Summit mondiale sui cambiamenti climatici organizzato e promosso dal governatore uscente della California, Arnold
Schwarzenneger. Durante i lavori del summit, Vendola firmerà una carta di Intenti come co-fondatore della R-20 (Rete mondiale delle Regioni contro il cambiamento climatico). La due giorni ambientalista si svolgerà presso l’Università di Davis. Mercoledi 17 novembre il residente di Sel si sposterà a New York dove nel pomeriggio, presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò (24 West 12th Street), parteciperà alla conferenza pubblica “A Lab for the new Italian South”, dialogo con il prof. Pasquale Pasquino (NYU) e prof. Nadia Urbinati (Columbia University). Introduce e modera Anna Di Lellio (New School).
Il giorno successivo Vendola sarà in mattinata a Washington Dc dove terrà una conferenza presso la cattedra di politica italiana della Georgetown University. Infine – conclude il comunicato – venerdi 19 novembre il presidente della Regione Puglia sarà alle ore 12 a New York dove visiterà Eataly (con il fondatore della catena Oscar Farinetti- 200 5th Avenue).
24 West 12th Street
New York, NY 10011
Nichi Vendola
(President of Apulia)
in conversation with:
Pasquale Pasquino (NYU)
Nadia Urbinati (Columbia University)
Introduced and moderated by:
Anna Di Lellio (New School)
In ITALIAN (with simultaneous English translation)
The event is part of the Frank J. Guarini Series in Public Affairs
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Mi Vendo-qua o mi Vendo-la. Meglio là negli Usa.
La frase Nomen omen, al plurale nomina sunt omina, è una locuzione latina che, tradotta letteralmente, significa “il nome è un presagio” o meglio “il destino nel nome” e deriva dalla credenza dei Romani che nel nome della persona fosse indicato il suo destino.
Che avessero ragione i Romani?
Saluti comunisti
Andrea