Giorni fa, la China Foundation For Human Rights Development ha organizzato un simposio tra esperti sul cosiddetto “Uyghur Human Rights Policy Act of 2019” approvato dalla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti.
Guardando ai fatti, esperti cinesi in materia di diritti umani hanno svelato la vera natura della cosiddetta “legge” USA: un provvedimento che ignora lo sviluppo e i risultati del Xinjiang, e costruisce una narrazione sulla regione attraverso sospetti e supposizioni, tentando in realtà di frenare lo sviluppo della Cina col pretesto dei diritti umani.
In merito, il direttore esecutivo dell’Istituto di ricerca sui diritti umani della Chinese Southwest University of Political Science and Law, Zhang Yonghe, ha sottolineato che il Xinjiang sta attraversando il miglior periodo della sua storia. Nel 2018, il numero di turisti nella regione ha superato quota 150 milioni, un dato che dimostra pienamente che la cosiddetta “legge” approvata dagli Stati Uniti è una farsa che costruisce una narrazione sul Xinjiang attraverso sospetti e supposizioni. Una narrazione che quindi non può resistere a nessuna analisi critica.
Parlando della sicurezza nel Xinjiang, Shen Yongxiang, vice presidente della China Human Rights Research Association, ha affermato che dagli anni ’90 le “tre forze” hanno continuato a penetrare nella regione, causando gravi problemi sul piano della sicurezza. Tuttavia, negli ultimi tre anni, non si sono verificati attentati terroristici nella regione. Ciò dimostra pienamente il successo delle misure di antiterrorismo e de-estremizzazione del Xinjiang.
2019-12-08