Che coda di paglia esultare per la cattura del criminale Cesare Battisti evocando, negli sprovveduti, una loro distanza dal terrorismo quando, in realtà, sono l’esatta palingenesi di quell’ideologia.
Nel 2011 su questo sito, citando il “Che fare” di Lenin, scrivevamo che
“Economisti e terroristi attuali hanno una radice comune, cioè questo culto della spontaneità”
Infatti, nel merito e ricitando Lenin sostenevamo che
“Fare appello al terrorismo, o fare appello a che sia dato alla stessa lotta economica un carattere politico, sono due modi diversi di sottrarsi al dovere più imperioso dei rivoluzionari russi: l’organizzazione di una multiforme agitazione politica… Gli uni cercano degli “stimolanti” artificiali, gli altri parlano di “rivendicazioni concrete”. Gli uni e gli altri non rivolgono sufficiente attenzione allo sviluppo della loro attività per l’agitazione politica e per l’organizzazione di campagne di denunce politiche. Eppure non c’è niente che possa sostituirle né oggi, né in qualsiasi altro momento”.
Lenin in molti altri passaggi e testi condannava i movimenti terroristici perché organici alla borghesia e lontani dal processo di giustizia sociale per il quale era sorto il movimento comunista. Anzi, si era spinto nell’analisi sino al punto di verificare come quelle due realtà erano “compagni di merende” dell’instabilità sociale e che, continuavano ad emergere, ciclicamente, per sostenere l’inganno, di sottomissione al capitalismo, teso alle spalle degli oppressi. E, infatti, basta porsi alcune domande per capire come siano inquietanti taluni movimenti, troppo spesso fini a se stessi, privi di ogni teoria critica e di teoria organizzativa, assomigliando piu che altro a dei biancorosa Blake, a dei biancorosa Black Bloc, con l’ipotesi di spingere i proletari, come quanto accaduto nella Germania dopo la prima guerra mondiale, del 1923, che con la scusa del non aver pagato una rata del debito, fu dissaguanta e in parte occupata, fino a partorire, poi, il modello nazional-socialista.
Terroristi come i vari Mario Moretti, Valerio Morucci, Adriana Faranda, Barbara Balzerani, Nadia Lioce… o lo stesso Cesare Battisti (assassino che godeva dell’asilo politico in Francia), spacciati, impropriamente, per comunisti e usati come grimaldelli per rompere il patto sociale tra gli oppressi (che sono contro le ingiustizie) con l’intento di rimanere in un modello capitalistico che di democratico avrebbe, però, solo il nome e non la prassi.
Tutti uniti, come anticomunisti, che lavorano in etero-sinergia per stravolgere l’attuale Costituzione (come lo fu l’es. dei leghisti, dei pidiessini, forzaitaliani, radicali… sul Titolo V), perché questa Carta nata dalla Resistenza al nazi-fascismo potrebbe, in quanto ricca di valori e di giustizia sociale, se applicata, mettere un freno alle tiranniche bramosie di ricchezza dei capitalisti.
MOWA