DANILO TOSARELLI – MILANO
Rapporto Eurispes Italia 2023. La fotografia del nostro Paese.
Il sociologo Gian Maria Fara ne è il Presidente dal 1982. Non è un tipo che molla.
Nella sua relazione, il professor Fara dichiara che non siamo in tempi ordinari.
“Eventi incredibili e imprevedibili sono considerati normali nelle nostre vite.
In realtà, stanno modificando nel profondo le dinamiche sociali e le nostre vite.”
“Questi grandi processi in atto sono la rivoluzione digitale e i cambiamenti climatici.
Gli andamenti demografici, i flussi migratori e le disuguaglianze economiche e sociali.
Sono queste le grandi sfide che abbiamo di fronte e che avranno riverberi nel futuro.”
Il Presidente professor Fara definisce tutti questi temi i veri Giganti con cui fare i conti.
La relazione mette i piedi nel piatto e individua questioni pregnanti, mai risolte.
“Il governo è quello che ha vinto le elezioni, ma è chiamato a far funzionare l’Italia.
In questo quadro serve poco abbandonarsi ad inutili polemiche. Occorre ben altro.
Innanzitutto, recuperare un confronto costruttivo tra maggioranza ed opposizione.
Occorre superare la logica del conflitto ad ogni costo. Occorre passare dal “contro” al “per”.”
“Questo orientamento richiede il dovere di avere coraggio. Il coraggio di rompere con il passato.
Abbandonando logiche consolidate che frenano l’intero sistema. Serve rimettere in moto il Paese.
Questa presa di coscienza non potrà avvenire, se non avremo il coraggio di riscoprire i doveri.
La nostra Carta Costituzionale individua quali siano i diritti ed i doveri dei cittadini. Occorre coniugare.
I diritti ed i doveri concorrono allo stesso modo alla formazione di una democrazia compiuta.”
Trovo in queste considerazioni una grande saggezza, che però non trova riscontro nella realtà dei fatti.
Anche il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Mattarella va in questa direzione.
Ma in questo Paese manca questa consapevolezza e la politica ha gravi colpe nel creare disgregazione.
E sono i giovani le prime vittime, perché si sentono disorientati da un mondo che disconosce le loro attese.
Il settimanale britannico Economist, ha compilato la classifica 2022 sullo stato di salute di 167 Paesi al mondo.
Li ha divisi in 4 categorie. Democrazie piene, Democrazie imperfette, Regimi ibridi e Regimi autoritari.
L’Italia è al 34° posto globale, all’interno della categoria Democrazie imperfette. Economist spiega bene.
DEMOCRAZIE IMPERFETTE.
“Sono le nazioni che hanno elezioni libere e dove vengono rispettate le libertà civili, ma con alcuni problemi.
Esiste la violazione della libertà d’informazione ed alcune falle, tra le quali una cultura politica sottosviluppata.
Sono bassi i livelli di partecipazione nella vita politica e ci sono problemi nel funzionamento del governo.”
L’Economist riconosce all’Italia di essere avanti dal punto di vista del processo elettorale e del pluralismo.
Molto meno adeguata dal punto di vista del governo. Questa è l’Italia per come appare agli occhi del mondo.
E queste sono alcune delle foto dell’Italia 2023 scattate da Eurispes. Da qui si deve ripartire, volenti o nolenti.
Il 75,1% degli italiani ha visto aumentare i prezzi nel 2023. I salari risultano stagnanti.
Innanzitutto per le bollette, che nel 2024 aumenteranno di più, causa aumento del governo IVA dal 10 al 22%.
Ma la parte del leone continuano a farla i generi alimentari, ricatto infame e la benzina.
Tra i lavoratori aumentano i disagi, le insicurezze, la voglia di fuggire da una precarietà che trasmette ansie.
Il 44,3% lamenta carichi di lavoro troppo pesanti. Il 27,4% soffre l’insicurezza del posto di lavoro.
Il 26,2% ritiene che i propri diritti siano scarsamente tutelati. Il 39,2% lamenta mancanza di tempo per se stessi.
Il 32,9% ha svolto un doppio lavoro per tirare fine mese. il 20,1% ha lavorato senza contratto e il 35,6% da casa.
I morti sul lavoro nel 2023 sono stati 1485 con la Lombardia maglia nera (185). Questa è una piaga sociale.
Da quanto tempo si chiede che venga istituito il reato di “omicidio sul lavoro”? Perchè non si legifera?
Per i titolari di aziende che non ottemperano alle normative sulla sicurezza, perchè tutto parte da lì.
Il 33% degli italiani ha dovuto rinunciare a curarsi, per indisponibilità delle strutture sanitarie e liste d’attesa.
Gli italiani hanno speso di tasca propria per curarsi, 40 miliardi non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale.(SSN)
Si procede verso un costante impoverimento del SSN e un incremento di risorse verso la Sanità Privata.
Il sistema sanitario americano, così strutturato, continua a seminare vittime strada facendo…
E’ in calo la fiducia espressa dai cittadini nei confronti delle istituzioni. E questo non è un sintomo incoraggiante.
Il Presidente della Repubblica raccoglie il 52,2% dei consensi. La Magistratura il 41%. Il Parlamento il 30%.
Le Associazioni dei consumatori raccolgono il 46%. I Sindacati sono al 43,1%. I Partiti raccolgono il 32,5%.
La maggioranza degli italiani (72,6%) ritiene che la presenza delle donne in politica non sia adeguata.
Nell’attuale governo Meloni, composto da 24 ministri, sono solo 6 le figure femminili incaricate.
Ho voluto approfondire la tematica. Ecco il rapporto del Forum Economico Mondiale sulla Disparità di Genere.
Si è tenuto il 21 giugno 2023 a Ginevra. L’Islanda si conferma un Paese straordinario sotto questo aspetto.
E’ riuscito a colmare oltre il 90% del divario di genere. L’Europa ha una media del 76,3%. Nord America ha il 75%.
L’America Latina e i Caraibi sono al 74,3% con un Nicaragua che ha raggiunto il 81%.
Tutti gli altri continenti si attestano con medie di poco inferiori al 70%. E’ una grande battaglia di civiltà e progresso.
Ho provato a mettere insieme un po’ di dati interessanti, spesso ignorati dai più che non si soffermano.
Continuo a pensare che bisogna imparare a pensare a partire dai fatti. Certamente vorrei una realtà diversa.
Ma non ci può essere alcun cambiamento, senza la presa di coscienza dei tanti italiani che ignorano e stanno male.
Proprio in questi giorni è stato celebrato Giorgio Gaber, morto il 1 gennaio 2003. Figura a mio avviso straordinaria.
Gaber è stato tra i primi a denunciare lo sfascio della nostra politica, a suo dire irrimediabile. Vi lascio con una sua.
“La sola vera riforma delle istituzioni è che ve ne andiate tutti fuori dai coglioni…“
Caro Giorgio, non posso condividere. Non si può uccidere così ogni speranza. Cambiare sì, arrendersi mai.
Foto di Mikhail Nilov