La corruzione in Italia è un buco nero che ingoia ogni anno decine e decine di miliardi di euro. Per fermarla occorre ripensare la normativa anticorruzione recuperando il meglio della lotta alla mafia: i corrotti vanno colpiti sul piano finanziario, come già accade per i mafiosi grazie alla legge antimafia Rognoni-La Torre fortemente voluta da Pio La Torre, il segretario siciliano del Pci ucciso da Cosa nostra nel 1982.
E’ questo il senso della proposta di legge anticorruzione La Torre Bis, scritta da Antonio Ingroia con Franco La Torre, figlio di Pio, e altri esperti. Con questa petizione chiediamo al Parlamento di esaminare ed approvare la proposta di legge La Torre bis entro la fine della legislatura, in modo da dotare quanto prima la magistratura di un nuovo e più efficace strumento normativo contro la corruzione.
E’ l’ultima occasione per salvare l’anima onesta del Paese, altrimenti vincerà ancora una volta la classe dirigente criminale che controlla le nostre vite.
Oltre ai promotori dell’appello, Franco La Torre e Antonio Ingroia, hanno già aderito, tra gli altri, Michele Emiliano, Vauro, Moni Ovadia, Leoluca Orlando e Ivano Marescotti.