Una relazione della Guardia di Finanza — trasmessa ai pmi di Milano e Genova che indagano sui 49 milooni — a rivelare il collegamento tra Francesco Barachetti, indagato per peculato, e il partito di Salvini.
Russia, paradisi fiscali, panama, Svizzera, Cipro. I leghisti del ‘prima gli italiani’ sono poi molti internazionali quando si tratta di affari e soldi.
Sui fondi della Lega adesso indaga anche l’Antiriciclaggio. Ci sono quattro operazioni sospette, soldi che entravano nelle casse di una società vicina al Carroccio e che poi – si legge sul Corriere della Sera – rientravano nelle casse del partito. È una relazione della Guardia di Finanza — trasmessa ai magistrati di Milano e Genova che indagano sui conti del Carroccio e sulla sparizione dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali — a rivelare il collegamento diretto tra l’elettricista di Bergamo Francesco Barachetti, indagato per peculato, e il partito guidato da Matteo Salvini.
Personaggio chiave nel trasferimento di fondi all’estero appare la moglie di Barachetti Tatiana Andreeva, titolare della società OOO Sozidaner Oblast di San Pietroburgo che avrebbe utilizzato una parte dei soldi provenienti dal Carroccio per l’acquisto di un appartamento. A lei, intercettata al telefono nel novembre 2019, un funzionario di banca ricorda di “evitare di far transitare sul conto movimentazioni provenienti dalla Lega”.
I dettagli – prosegue il Corriere – sono negli atti dell’inchiesta sull’arresto dei commercialisti. Secondo l’accusa «degli 800 mila euro versati da Lombardia film commission l’8 dicembre 2017 alla società Andromeda, della quale era amministratore di fatto Michele Scillieri, 488 mila tre giorni dopo prendono la strada della Eco srl che a sua volta ne gira quasi immediatamente 285mila alla Brachetti service che due mesi dopo ne riceve altri 105 mila per un totale di 390 mila euro. Il 15 dicembre Barachetti bonifica 45.000 euro a Dea spa, la società di Di Rubba e Manzoni.
17 settembre 2020