Foto: © AFP 2016/ Mandel Ngan
Anche se il presidente degli Stati Uniti Barack Obama contava di chiudere positivamente la sua ultima visita in Asia in qualità di “comandante supremo” della regione, non gli è andata bene, rileva CBS News.
Le incomprensioni tra la Casa Bianca e i padroni di casa del vertice del G20 sono iniziate sin dai primi minuti dopo l’atterraggio dell’Air Force One a Hangzhou, segnala il media americano. Per l’aereo del presidente americano non è stata offerta una scala con il tappeto rosso ed Obama ha messo i piedi nel territorio cinese da una scala di riserva. Successivamente si è acceso un conflitto verbale tra l’assistente di Obama e un collaboratore del protocollo cinese. Come osservato dall’Associated Press, i rappresentanti cinesi hanno allontanato i giornalisti americani dalla zona in cui si trovava Obama, non permettendo loro di avvicinarsi al presidente.
Roberta Rampton
@robertaramptonGovernment official was not happy that reporters were under the wing of AF1. WH press aide would not back down.
09:48 – 3 Set 2016
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Quando l’assistente di Obama ha iniziato a sottolineare che “il presidente è americano e gli Stati Uniti decidono le regole per il loro leader”, il suo collega cinese ha risposto:
“Questo è il nostro Paese. E’ il nostro aeroporto.”
Inoltre i rappresentanti cinesi non volevano far avvicinare ad Obama il suo consigliere alla sicurezza nazionale Susan Rice. Mentre un membro del protocollo istruiva la Rice e il portavoce della Casa Bianca dove si sarebbero dovuti trovare i giornalisti, tra di loro si è messo di mezzo un agente dei servizi segreti statunitensi.
“Loro hanno fatto quello che non ci aspettavamo,” — ha detto la Rice.
Da Pechino non sono arrivati commenti ufficiali in merito.
04.09.2016